Aberratio ictus e tentativo
La sentenza in commento aderisce al costante orientamento giurisprudenziale che inquadra nellomicidio preterintenzionale per aberratio ictus i casi in cui lagente, volendo infliggere lesioni o percosse alla vittima designata, cagiona la morte di un soggetto estraneo. Una parte consistente della dottrina manifesta però forti dubbi sulla validità di tale ricostruzione, ritenendo che la soluzione più corretta sia quella dellaberratio delicti. La specificità della vicenda che ha condotto alla pronuncia in esame permette di ripercorrere i principali argomenti addotti a sostegno delle due tesi, facendo emergere alcuni aspetti problematici degli istituti coinvolti.
Rilievi problematici sul rapporto fra aberratio ictus e preterintenzione
È costante la giurisprudenza di legittimità nellinquadrare nellomicidio preterintenzionale per aberratio ictus le ipotesi in cui il soggetto attivo, con lintento di procurare lesioni alla vittima designata, cagiona la morte di una persona estranea. La dottrina maggioritaria nutre profonde perplessità su tale ricostruzione, affermando come soluzione quella dellaberratio delicti. LA. ripercorre i principali argomenti suffraganti le due tesi, evidenziando, altresì, i profili problematici degli istituti coinvolti.
La propagazione tentacolare del dolo in un caso di "aberratio"
La sentenza in commento affronta un tipico caso di "aberratio": l'agente, oltre ad uccidere la vittima designata, colpisce per errore (o per altra causa) anche un terzo, ferendolo. In questa nota, l'A. esclude in radice la riconducibilità della lesione del terzo ad un tentato omicidio e contesta la tesi della Corte, per cui l'offesa aberrante sarebbe sempre punibile a titolo di dolo. Critica, infine, la stessa applicabilità al caso di specie della disciplina dettata dall'art. 82, comma 2, c.p.
La sospensione-estinzione, per la sua dubbia conformazione, è istituto che continua a ispirare letture "creative" che richiamano indebitamente la disciplina del cautelare uniforme, trascurando le specificità d'una norma dettata per soli fini di deflazione (con "aberratio" dell'obiettivo, perché 'il meccanismo di sospensione-estinzione lascia in vita il titolo esecutivo che potrebbe essere caducato soltanto in esito all'accoglimento, nel merito, dell'opposizione all'esecuzione).
Questioni in tema di "aberratio ictus"
L'articolo si propone di fare luce sulle diverse ipotesi di "aberratio ictus" muovendo dall'idea che la funzione dell'art. 82 c.p. non sia tanto quella di incidere sulla nozione legale del dolo, come generalmente si ritiene, quanto piuttosto come suggerito dalla stessa collocazione sistematica della norma - quella di regolare una particolare ipotesi di concorso formale tra un reato doloso in danno della vittima designata, e un reato colposo in danno della persona colpita per errore. I due reati, unificati dal legislatore soltanto ai fini della pena, conserverebbero per il resto la loro autonomia, con importanti conseguenze dal punto di vista applicativo.