In primo luogo, sono passati in rassegna, senza pretesa di esaustività, alcuni tra i più significativi esempi di "abdicazione regolamentare" in favore delle agenzie di rating. In secondo luogo, sono descritti alcuni problemi, emersi durante la recente crisi finanziaria, che caratterizzano il mercato dei servizi prestati dalle agenzie, con particolare riguardo alla finanza strutturata. In terzo luogo, sono brevemente descritte le principali reazioni di legislatori e regolatori alle carenze delle società di rating che la crisi ha evidenziato. Dopo aver sottolineato come queste reazioni, per quanto opportune, non paiono di per sé idonee a risolvere le vere questioni alla base di tali carenze, si svolgono alcune considerazioni conclusive sulla possibilità di ripensare più in profondità il rapporto tra rating e regolamentazione finanziaria.
A quali condizioni questa sostituzione è ammissibile, senza che la ricerca di una soluzione consensuale degradi in un affievolimento o un'"abdicazione" dell'esercizio della funzione pubblica, a svantaggio della collettività?
Si esamina la questione della irrilevanza dell'azzeramento assembleare del capitale di una società a r.l. e della successiva abdicazione da parte del ricorrente del diritto di sottoscrizione della sua ricostituzione per sostenere che il socio, il quale subisce l'effetto della perdita della propria quota sociale, è tuttavia legittimato ad impugnare per annullamento la deliberazione.