Sarebbe imprescindibile che dalle ormai abbondanti fonti dottrinarie si facesse scaturire un Codice di comportamento comune - così come si è emanata la Carta dei Valori della Cittadinanza e dell'Integrazione, onde addivenire a comuni criteri che scongiurino, nelle pieghe delle diverse interpretazioni giurisprudenziali, l'inserimento in Italia di valori contrari alla Carta costituzionale e al diritto comunitario.
In tale prospettiva viene posta in risalto la concentrazione del sindacato del controllo verso i parametri della legalità finanziaria e contabile, soprattutto per effetto delle più recenti e abbondanti novità normative introdotte nell'ultimo quinquennio. Contestualmente viene altresì rilevata la sproporzione quantitativa e qualitativa tra attribuzioni di controllo e giurisdizionali con l'auspicio che il legislatore ponga in essere, nel rispetto della natura dell'istituto, un riequilibrio delle due funzioni e una razionalizzazione della giurisdizione contabile attraverso una riforma organica del tipo di quella che ha interessato la giustizia amministrativa italiana. Parte dello studio è anche dedicata al principio del contraddittorio nell'ambito del controllo e della giurisdizione, nonché alla problematica della tutela degli interessi finanziari diffusi nell'ordinamento italiano.
Il saggio descrive sinteticamente levoluzione storica della normativa canonica sul digiuno penitenziale o eucaristico e sulla astinenza dalla carne: dalle prescrizioni delle collezioni pseudo-apostoliche dei primi secoli agli assai abbondanti ed esigenti precetti medievali, allopera di uniformazione ed omogeneizzazione normativa compiuta dalle autorità ecclesiastiche. Mutamenti incisivi della disciplina lentamente elaborata sono stati introdotti soprattutto nel corso del Novecento, in particolare in seguito ad istanze rinnovatici emerse nel Concilio Vaticano II e recepite dal Papa Paolo VI: modificazioni che hanno sensibilmente attenuato lanteriore rigore. Si analizzano poi nel dettaglio i canoni dedicati alla materia nel vigente Codex Iuris Canonici per la Chiesa latina, in comparazione con quelli contenuti nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali. Di notevole interesse, inoltre, la rassegna critica delle disposizioni assunte nel mondo dalle varie Conferenze Episcopali alle quali il Codice stesso attribuisce la facoltà di precisare il diritto universale: disposizioni prevalentemente rivolte nella direzione di unulteriore mitigazione di questultimo. Oggetto di attenzione precipua sono le norme adottate dalla Conferenza Episcopale Italiana che segnatamente ha concesso ai fedeli la possibilità, nei venerdì non di quaresima, di sostituire allastinenza dal cibo altre rinunce adattate ai tempi odierni. Ci si interroga dunque sulla intervenuta desuetudine di digiuno ed astinenza nella comunità ecclesiale alla luce, per converso, del pregnante e immutato valore, sotto molteplici profili, di queste due forme tradizionali di penitenza nel cristianesimo e specialmente nel cattolicesimo.