Ma a questo punto due osservazioni mi piace fare; l'una è che la interpretazione dell'articolo 1 dello Statuto introdotta nei Codici e nelle altre leggi è già tale che non si oppone alla più larga libertà religiosa; l'altra che le società acattoliche che esistono nel regno posseggono già di diritto e di fatto la maggiore libertà. Se ciò non fosse, diamo pur loro liberalmente tutte le franchigie; ma, se già le possedono, se la interpretazione dell'articolo 1 dello Statuto è autentica, legittima e tale da non lasciar dubbio, sarebbe ora inopportuno sollevare una questione che o in questo o nell'altro ramo del Parlamento potrebbe trovare difficoltà, e il cui effetto non sarebbe che di ritardare la soluzione dell'arduo problema che abbiamo per le mani.
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