«Sono soppressi gli articoli 4,5,13,15, 17, 41 e 42 della legge 14 luglio 1891, n. 682 ed è abrogata ogni altra disposizione di legge non conforme a quelle contenute nella presente.
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«Ogni disposizione contraria a quelle contenute nella presente legge è abrogata.»
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Noi ci troviamo innanzi ad un fatto eccezionale ed unico, ad un fatto che non può riprodursi, cioè di uno che si trova professore in forza di una legge che per l'avvenire non esisterà più, di una legge austriaca, la quale è sperabile che sarà abrogata.
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L'onorevole guardasigilli sa che oltre i due articoli ora citati del Codice penale, o oltre le due leggi eccezionali ancora in vigore, della stessa legge abrogata il 31 dicembre, la Cassazione ha dato interpretazione retroattiva per una sola parte: per le sentenze che non sono ancora eseguite; ma per le sentenze che sono in atto di esecuzione la Cassazione non ha ancora pronunziato.
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Oltre questi, vi sono altri condannati per reati di stampa, che la legge eccezionale non abrogata dà alla competenza dei tribunali; reati di stampa per avere proposto la candidatura di Barbato, di De Felice, di Bosco e di altri; e voi avete così questo risultato assurdo e contradittorio: avete assoluto i condannati all'ergastolo, e mettete in prigione coloro che non hanno fatto che aderire alle idee per cui questi condannati furono mandati all'ergastolo e ne furono tolti, prima che dall'amnistia, dal suffragio della sovranità popolare.
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L'onorevole guardasigilli, che fu uno dei revisori del liberalesco Codice penale che ci delizia, sa che nel Codice penale (lo ha ricordato ai prefetti l'onorevole Di Rudinì) esistono gli articoli 247 e 251, che non sono se non disposizioni ordinarie che hanno la stessa portata delle leggi eccezionali, di cui una è stata abrogata il 31 dicembre 1895. E noi sappiamo che in Italia vi sono molti condannati per questi due articoli del Codice penale dando luogo ad una condizione morale legale così assurda che non si comprende, se non forse per la fretta che l'onorevole guardasigilli invocava, come l'amnistia del 14 marzo non abbia voluto togliere tale assurdo. Voi avete dato l'amnistia a Niccolò Barbato, e pochi giorni or sono ha dovuto entrare in carcere un socialista milanese solo per avere esposto la sedia dell'onorevole Barbato nel comizio elettorale del V Collegio di Milano!
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Il maestro entra di solito nella scuola, secondo la legge del 1876, se non isbaglio, la quale non è abrogata, a ventidue anni, con cinque di prova si arriva a ventisette, dieci di durata in ufficio fanno trentasette, e quindici altri anni, si arriva a cinquantadue anni: e quando questo maestro è giunto a quest'età matura, allora voi gli restringete il diritto a rimanere nel suo ufficio.
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Io dunque prego l'onorevole ministro di volere applicare la legge del prodittatore anche al circondario di Mistretta, e di voler trasformare in iscuola governativa, cosa del resto conforme alla citata legge che non è stata abrogata, la scuola municipale ivi esistente.
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Accademia della crusca
