Imperocchè con questa legge ben si aboliscono, in Roma e nella provincia, tutte le corporazioni religiose; si sopprimono 476 conventi; si rende la libertà e l'esercizio di ogni diritto civile a 4826 religiosi, a 3825 religiose; si fa cessare la manomorta ecclesiastica, precipua cagione dell'insalubrità e del disertamento delie campagne romane; si restituiscono, mercè l'obbligo della conversione, alle feconde trasformazioni del libero commercio e dell'emulazione industriale, predii, rimasti per secoli inalienabili e isteriliti, per un valore di oltre otto milioni di rendita.
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