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Per ristabilire il prestigio della propria bandiera l'Inghilterra, potenza eminentemente colonizzatrice, sentì la necessità di fare la sua spedizione in Abissinia; per la stessa ragione fece in tempi a noi più vicini quella del Zululand, e fa ora quella del Sudan; essa non cercò il proprio tornaconto, ma volle conservare il suo prestigio di fronte all'Europa. E così la Francia per Algeri; ricordatevi che la prima spedizione, appena toccate le coste dell'Algeria, fu tutta massacrata, e la seconda incontrò l'eccidio di Costantina. Infine ricordate la spedizione del Madagascar.
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E ciò è di tanta evidenza che lo stesso onorevole Perrone, che ieri, percorrendo il campo della geografia e della storia dalle Alpi all'Egitto, e dal re Teodoro di Abissinia a Maometto, negava l'efficacia degli ostacoli materiali, ha finito il suo discorso, sapete in qual modo? L'ha finito col proporre di far la diga alla Spezia; ma, invece di farla di sasso, propose di farla di fango, la quale sarebbe più presto disfatta che fatta. Ed i secondi dimenticano troppo facilmente che, senza la catastrofe di Sédan, Metz avrebbe potuto rendere dei grandi servizi all'esercito ed alla Francia, e dimenticano altresì che non v'è cosa buona, sia nell'ordine materiale che morale, che, mal intesa e peggio usata, non possa condurre a rovina.
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