Memorandi nella storia del valore italiano resteranno i nomi di Toselli e dei suoi compagni che fecero diga dei loro petti al torrente umano che li travolgeva sotto l'impeto irresistibile della piena; memorandi gli atti di valore compiuti dai difensori di Makallè e da quegli eroi che, stretti nelle anguste gole dei dirupi di Abba Carima, sostennero l'urto di un nemico sempre soverchiante di numero senza poter dispiegare tutti i loro mezzi di azione e di resistenza; che dal semplice gregario che brucia tutte le sue cartuccie e muore abbracciando con tutte le forze di una disperata difesa il cannone della sua batteria o lotta a corpo a corpo coll'asta infranta del suo fucile; al generale che cadendo solleva il suo elmo al disopra dei cadaveri fra i quali trovasi travolto e prorompe fra le sofferenze dell'agonia in un ultimo grido di riscossa e in un estremo saluto alla patria; tutti hanno fatto il loro dovere nella più sublime delle sue manifestazioni, col sacrificio cioè della vita in nome della patria e del Re.
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Tutti sono figli d'Italia, ed io non ho dimenticato, me lo perdoni l'onorevole Fulci, di mandare un saluto a tutti i nostri soldati, compreso quel prode che spirò abbracciando il cannone suo e mandando un ultimo saluto alla Patria.
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Ma questa politica che nei campi dell'idealità e del sentimento si appalesa come razionale e nobile, quando la considerate nella realtà, quando la esaminate abbracciando la somma degli interessi nazionali e internazionali, potete essere indotti in certi casi a reputarla immensamente funesta e biasimevole. Ciò accade quando il suo fine non si può altrimenti conseguire se non coll'andare contro ad una nazione, la cui amicizia ci è necessaria per fini più alti e più complessi. Tale è la politica dell'Italia irredente, che pone a repentaglio l'Italia redenta e le fa perdere un'amicizia che deva essere uno dei cardini della nostra politica internazionale.
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Quando voi, signori, avrete approvata questa legge, il basso clero si troverà mani e piedi legati in preda all'inquisizione; e questi 100,000 cittadini italiani, che hanno avuto la sventura d'ingannarsi, deviandosi da utili carriere per sè e per la patria, ed abbracciando la sterile posizione ecclesiastica che li rende martiri di due poteri e li assoggetta a dolorosi sacrifizi, non vi hanno destato nessun interesse, nessuna simpatia, nessun pensiero al momento che dettavate la presente legge? Eppure avevate più obbligo di provvedere alla sorte infelicissima del basso clero, anzichè a quella dell'alto riccamente costituito. I preti, questi poveri ingannati che vivono nelle nostre case, che sono nostri fratelli, questi preti cui voi avete tolto il patrimonio senza dar loro neppure l'equivalente di quello che ne usufruivano (ed a questo proposito
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