Guai a noi se abbandonassimo la questione politica, prima che la nazione abbia compiuto la sua unità e la sua indipendenza! Per giungere al pareggio delle entrate colle spese noi dobbiamo domandare dei nuovi sacrifizi al popolo italiano. In nome di che possiamo noi domandarglieli, se non in nome di una grande idea, di quella idea per la quale il rinnovamento italiano fu iniziato e condotto tant'oltre? E che cosa ha fatto il Piemonte negli anni che corsero dal 1848 al 1859? Anche allora il Parlamento subalpino si trovò in difficilissime condizioni finanziarie, fu costretto studiare alacremente provvedimenti di nuove tasse, dovè imporre grandi sacrifizi al paese; ma questi sacrifizi furono chiesti e sopportati, perchè il Piemonte avea in cima de' suoi pensieri il nobile scopo della formazione d'Italia. Tutte le Assemblee le quali si riunirono dopo grandi rivolgimenti, trovaronsi di fronte a difficoltà finanziarie; e pur provvedendo a queste, non dimenticarono il concetto politico. Io non mi maraviglio dunque, nè mi lagno che la politica sia introdotta in questa quistione; e ad ogni modo oggimai
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