Z.
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Z.;
Z
Z
Z
Z
ZZZ… HA SBAGLIATO MIRA... ZZZ... IO SCAPPO... AH, AH, AH! ZZZ... Z-Z-Z-Z-Z-Z-Z-Z
Z-Z-Z----- EHI! COSA TI VIENE IN MENTE DI SVEGLIARMI!
uovo Z + spermio Z = ZZ (maschio)
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uovo Z + spermio Z = ZZ (maschio)
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gameti Z + Z’ Z + O
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gameti Z' + Z Z’ + O
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F2 ZZ + Z’Z + ZO + Z’O
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Z'Z' X Z’O
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gameti Z Z’ + O
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gameti Z' Z + O
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Schmankewitsch, W. - Zur kenntnis des Einflusses der äusseren Lebensbedingungen auf die Organisation der Tiere. Z. W. Z., XXIX, 1887.
Pagina 402
Barigozzi, C. - Die Chromosomengarnitur der Maulwurfsgrylle (Gryllotalpa), etc. Z. Z., XVIII, 1933.
Pagina 406
Henking, H. - Ueber Spermatogenese, etc. bei Pyrrhocoris apterus. Z. W. Z., LI, 1891.
Pagina 406
Shiwago, P. J. e Andres, A. H. - Die Gesehlechtschromosomen in der Spermatogenese des Menschen. Z. Z., XVI, 1932.
Pagina 407
Heitz, E. — Die somatische Heteropycnose bei Drosophila melanogaster. Z. Z., XIX, 1932 e XX, 1933.
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Ellenhorn, J. - Zytologische Studien über die genetisch bedeutsamen Kernstrukturen. Z. Z., XXI, 1933.
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Nel caso che invece X, Y, Z,... non siano compatibili tra loro, questo procedimento evidentemente non è più applicabile. Tuttavia, data una funzione
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Data ora una funzione di più variabili F (x, y, z,...) sviluppabile in serie di potenze, si può sempre scrivere ciascun termine della serie in forma
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Z
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nelle quali si riconoscono le velocità areolari, in senso scalare, delle proiezioni ortogonali del punto P rispettivamente sui piani y z,z x,x y.
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Se h 2 > h, h > 0, k > 0 (ed è questo il caso più interessante per le sue interpretazioni fisiche) le due radici z 1, z 2 dalla (50) sono entrambe
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mentre il moto uniforme di P z, sull’asse z, in quanto P z per t = 0 deve trovarsi in O, ammetterà l’equazione
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1 z ed Oxy z; e precisamente il moto di P rispetto ad Ox 1 y 1 z si potrà risguardare come un moto assoluto, generato dal moto di trascinamento della
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Se poi riferiamo v, P ed A ad una terna cartesiana, e sono X, Y, Z le componenti del vettore v; x, y, z le coordinate di A e a, b, c quelle di P, le
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Per dimostrarla basta assumere r come asse delle z e osservare che l'ultima delle (27), la quale, se P appartiene a r, si riduce alla M z = xY-yX
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Perciò il trinomio M x X+M y Y+M z Z vien chiamato trinomio invariante. Esso verrà indicato brevemente colla lettera T.
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x = x(t), y = y(t), z = z(t)
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X = X (x,y,z), Y = Y (x,y,z), Z = Z (x,y,z).
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ossia, indicando con X, Y, Z le componenti di F rispetto a certi tre assi e con x, y, z le coordinate della posizione di P,
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X = X (x,y,z|t), Y = Y (x,y,z|t), Z = Z (x,y,z|t).
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U = (x, y, z) = U = (x 0, y 0, z 0).
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È facile trasportare l'esempio allo spazio Oxyz, considerando per ogni punto P, di coordinate x, y, z, la sua proiezione Q, di coordinate 0, 0, z
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P = P(t) ossia x = x(t), y = y(t), z = z(t),
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(7) L P 1 P 2 = U (x 2, y 2, z 2) - U (x 1, y 1, z 1),
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ove con x 1, y 1, z 1 e x 2, y 2, z 2 si designano le coordinate di P 1 e P 2 rispettivamente.
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F x dP = U (x + dx, y + dy, z + dz) - U (x, y, z).
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se x i, y i, z i designano le coordinate dei punti P i del sistema e x 0, y 0, z 0 quelle del baricentro G.
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La dimostrazione è immediata. Basta assumere il piano del sistema come piano z = 0, l’asse perpendicolare come asse delle z, e gli altri due assi
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ed esprimendo Ί mediante i raggi R 1 = z 1tgα, R 2 = z 2tgα e l’altezza h = z 2 - z 1 del tronco si ottiene
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Siano z = s e z = s + h i paralleli estremi; x = φ (z) l’equazione della curva meridiana.
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, esso non appartiene esattamente al piano z = 0, ma ne dista (verso il basso) di una piccola quantità z i. Questa z i, si potrà anche risguardare come
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Quando le z i si incrementano di d z i, la z 0 subisce un incremento (spostamento verticale del baricentro) definito da
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Analogamente ogni operazione analitica f(z) che applicata ad un numero complesso z dà per risultato un numero complesso z 1, si può interpretare come
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e il moto di P è univocamente determinato dal moto di P 1 sul piano z = 0 e dal simultaneo moto di P z sull’asse z, giacché, istante per istante, la
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