Stato; quello di Ranelletti è anch'esso statalista, ma in termini conservatori e, tutto sommato, tradizionali; il saggio di Donati può ritenersi
forme di conciliazione e di arbitrato, non prigioniere di una concezione statalista (e burocratica) del diritto.
sappia e voglia andare ben oltre le aziende speciali, con l'obiettivo di affermare una nuova dimensione, non statalista bensì partecipata, nell'ambito
fertile nel pensiero di quei giuristi che rifiutavano l'ideologia positivista e statalista. Comunemente ritenuto un pensiero indifferente, se non
antistatalista, che lo legherebbe al principio di sussidiarietà, e la sua declinazione "emancipante" o "inclusiva" in chiave statalista, che lo legherebbe