Tra le poche famiglie rimaste fedeli ai conti Sernici (poichè, pur troppo! nella sventura si trova di rado chi abbia tanto buon cuore da starci
In casa Sernici era tornata la ricchezza di prima. Il conte, che aveva fatto coraggiosamente tanti sacrifizi, pur di pagare fino all' ultimo soldo i
contessa Sernici, stava per lo più, mentre i suoi bimbi cicalavano, seduta a un elegante tavolinetto da lavoro, tutto ingombro di sete e di fili d
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, i due salotti destinati ai ragazzi Sernici e a' loro topi; dopo avere esplorato tutto il resto del vasto appartamento, dove ogni tanto lo
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l'appartamento dei Sernici fosse al primo piano; saltella, saltella, arrivò in fondo; e allora gli si parò innanzi un largo androne, che da un lato menava
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paurosamente buio. Quando il tempo era bello, azzurro, tiepido, i bimbi Sernici spalancavano il balcone, e sul balcone, tra' vasi favoriti della
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rispondere: - Io sono Moschino dei conti Sernici, originario delle Indie. Mi trovo qui, a dirti la pura verità, perchè son fuggito di casa mia, volendo
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sognò che il conte, per punirlo d' aver Maltrattato il fratello, lo metteva a pane e acqua. Ma il giorno seguente, in casa Sernici, si dovè pensare a
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particolare per una topina così naturalmente malinconica. O ch' è malata? - domandò con premura. - No, no; - assicurarono i ragazzi Sernici, carezzando la Ninì
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andare a casa Sernici chi sa di dove bisognava passare! Dal mondo, certo.... E, a questa idea, la Ninì era còlta da uno sgomento indicibile. Perchè
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. Vittorio era un' ottima creatura: non aveva ombra di colpa in quella disgrazia; ma in tanto i fanciulli Sernici si eran giurato di non dar più via
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proprio che Rosicalegno non conosceva affatto la famiglia Sernici, tutta compassione per gli uomini e per le bestie. In quella casa non s' uccideva nè
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- disse la contessa Sernici al brutto individuo - vi compenserò bene della piccola perdita. Del resto, vedo che questo topo nè pure vi serve; e farete
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lui. La sera stessa, i signori Sernici, co' loro ragazzi e i topi, erano a cena; la Lilia sgretolava qualcosa di mala voglia: Moschino s' era scottata
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fior d'arancio, e sul biglietto si leggeva: « Margherita e Lionello dei conti Sernici hanno l' onore d' invitare la Signoria Vostra Illustrissima al
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poco o molto, conoscevano i topini di Casa Sernici; e il nome della Lilia, la sorcetta tutta bianca, non era nuovo per nessuno di loro. Ma chi può
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cotte col burro. Ma il torlo d' uovo e i dolci erano la loro festa. Non gli date molti dolci, - raccomandava la contessa Sernici ai suoi figliuoli
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contentarsi di spazzolarlo come un piccolo manicotto. Siccome la contessa Sernici non intendeva che i suoi ragazzi trascurassero gli studi, così essi s
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Un giorno la contessa Sernici e i suoi bambini erano a colazione; e c'erano anche i due topi, perchè la piccola Rita s' era messa in testa d
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alcuno, a domandare notizie e a recare conforti alla moglie. Da quel giorno, la Caciotta fu trattata nella famiglia Sernici con ogni sorta di premure
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grande biblioteca della contessa Sernici. - È un topo di biblioteca! - osservò ridendo la signora; e spiegò a' suoi ragazzi che si sogliono chiamare topi
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in velluto. Gli autori di quest'opere erano i più famosi di tutto il mondo civile; giacchè la contessa Sernici aveva un'istruzione molto superiore, e
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tornava a dormire. - È proprio un grullo il tuo Bellino, bimba mia, - ripeteva sorridendo la contessa Sernici alla figlia. - Ma è tanto buono, mamma
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monachina. Moschino, lui, era l'idolo di tutti. Perfino il conte Sernici, un grave banchiere, così occupato de' suoi affari da aver appena tempo di mangiare e
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in tasca per lui Un' altra buona qualità di Dodò era l' amore dell' ordine e della pulizia. La sera, quando tutta la famiglia Sernici si trovava a
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