Principe granchio e altre fiabe italiane Italo Calvino, L'Uccel belverde e altre fiabe italiane Luigi Capuana, Gli «americani» di Ràbbato Felice Chilanti, La
Ràbbato da che parte arrivano - domandò a compare Cosimo che ricom- pariva con la pipa in bocca e le mani dietro la schiena. - Di qua - quegli rispose
Piazza grande, come la chiamavano a Ràbbato quantunque non fosse poi tale da meritare quel qualificativo. La piazza era affollata di contadini, a
, ma non gli sembrava mai sufficiente. Avrebbe voluto aver là uno dei cannelli della fonte di Ràbbato, dove le acquaiole andavano ad attingere l'acqua
Ormai a Ràbbato lo sapevano tutti: se si voleva un espresso che portasse una lettera e riportasse sùbito la risposta, bisognava mandare Gambalesta
voglio tornare a Ràbbato; mia madre mi aspetta. Dovevo comprarle il pane. - A quest'ora se lo è già comprato. Stava per dirgli: - Ho io in tasca il
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Era arrivato con la Squadra davanti a una gran porta senza portone, come quella di Ràbbato, ma più grande assai; ed era penetrato, confuso con gli
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verranno i carrettieri di Ràbbato... Senza interesse, s' intende, compare Cosimo. Pago io. - Ho due tarì - disse Cuddu vivamente. - Sei ricco, e nessuno lo
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tornava a Ràbbato non avrebbe veduto più niente; sua madre lo avrebbe legato alla seggiola e poi lo avrebbe messo a fare il calzolaio da mastro Antonio o il
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compagni paesani: - Se lo vedete, prendetelo per un orecchio e conducetelo in caserma! - Stava in pensiero anche per uno di quei di Ràbbato che gli era
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apparvero sul colle le prime case di Ràbbato, suonava l'avemmaria. Cuddu faceva sforzi per non mettersi a piangere.
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allegramente: - O mamma, ha nevicato e nevica! A Ràbbato la neve vien giù raramente, ed è una festa il giorno che si vede lo spettacolo di tutte quelle
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porteranno; vedrai. Più tardi, compare Sidoro, accompagnato Cuddu fino alla punta dello stradone, gli additava dall'alto della collina di Ràbbato la via che
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fucilate e di bombe, lontano, come la sera della festa di S. Isidoro a Ràbbato, quando sparavano i fuochi d'artifizio nel piazzale della chiesa. Poi
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Ràbbato. - Il diavolo mi porti se l' ho mai inteso nominare questo tuo paese. Ràbbato hai detto? - Sissignore. - Dov' è la lettera? Cuddu si cavò la
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compro quattro grani di pane e due di formaggio. - Aspetta qui. Ti daranno la risposta. Vuoi fare il soldato? - Devo tornare a Ràbbato. Mi hanno mandato
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Sette bello... L. 1 - Luigi Capuana Cardello in-8... L. 3 50 Cardello in-16... » 2 50 State a sentire! ... » 2 50 Gli «Americani» di Rabbato in-8... » 3
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all'altro la viottola che serpeggiava laggiù nella pianura e poi saliva a zig-zag su per la collina dov'era situata la villetta. Da Ràbbato avrebbe dovuto
nel mondo. Tutto sta nell'indovinare a infilar la più corta. E un'ora dopo erano in cammino per Ràbbato: lui avanti, su la mina; lei dietro, seduta di
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gran rivalità pel culto di quella santa, introdotto di fresco in Ràbbato dallo zelo di quei frati. La gente accorreva in folla alla chiesa del
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anche tre o quattro malati poveri per assisterli e sovvenirli di medicine, di un po'di carne pel brodo, giacchè, a Ràbbato i poveri avevano orrore
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desiderare diciotto mesi, o quasi non riconoscessero più la strada da percorrere per andare verso Ràbbato. Si erano affacciate lungo un gran tratto
le sue liti e tutti i suoi affari. A Ràbbato, dove trovarlo un altro avvocato più esperto e più onesto di don Aquilante Guzzardi? Bisognava prenderlo
operati e alle manipolazioni dovute fare appunto per creare il tipo, che doveva chiamarsi Ràbbato, bello e strano nome da portare buona fortuna. Poi
Santi!». E rise per quella facezia; parecchi risero con lui. Il massaio, rivolgendosi al marchese, notò: «Era un pezzo che a Ràbbato non s'impiccava
un sol grappolo di uva di tutto il territorio di Ràbbato doveva essere pigiato nei palmenti privati! Nemmeno una stilla di vino doveva entrar in
, mastro Vito! Niente! ... Neppure un sospetto! ... Avevo anzi voluto andarmene da Ràbbato, per levarmegli di mezzo. Il marchese non voleva più vedermi
A Ràbbato si era già saputa, per telegrafo, la notizia della condanna di Neli Casaccio: «Quindici anni!». E due giorni dopo, i testimoni, di ritorno
i venti di levante e di tramontana si fossero dati la posta a Ràbbato per una sfida di gara; e soffiavano, fischiavano, stridevano, urlavano
.» «Ci sono soltanto io a Ràbbato? Ho dato assai. Troppo! Troppo! ... Sono già dissanguato.» «Si calmi! ... Non ha obbligo ... » «Eh? ... Siete stato voi
cosa di più di quel che veramente dicevano. A Ràbbato nessuno ignorava che Agrippina Solmo era stata fino a tre anni addietro la femina del marchese
, contadini! ... Tutta Ràbbato per le vie! E padre Anastasio che accorreva da un punto all'altro, con in testa la corona di vimini un po' di traverso e
ordini, nell'andare e venire da Ràbbato a Margitello, o a Casalicchio, o a Poggiogrande, rannicchiato in fondo alla carrozza, tutte quelle storie del
La mattina, tutta Ràbbato già sapeva la notizia dell'improvvisa pazzia del marchese. «Ma come? Ma come?» Lo zio don Tindaro era accorso tardi
al monte in cima al quale Ràbbato stava esposto ai quattro venti, che qualche volta sembrava se lo palleggiassero tra loro. «Badiamo, marchese!» Invano
, nonostante le lezioni e i consigli da lui prodigati. Erano due settimane che egli non tornava a Ràbbato, anche per evitare l'impaccio di una visita alla zia
a piè delle colline attorno a Ràbbato. Là i vigneti nereggiavano in grandi scacchi, col fitto fogliame, e gli ulivi arrampicati per l'erta, macchinosi
, gli scoppiò ora irrefrenabile in faccia al cielo azzurro, luminoso, in faccia alle cupole, ai campanili, alle case di Ràbbato, alla campagna, alle
Ràbbato del suicidio del vecchio Dimauro. Correvano stranissime voci. Il vecchio, preparato il cappio, atteso al passaggio il marchese, gli aveva
Solmo era andata via da Ràbbato col secondo marito. «Non mi par vero, figlia mia!», aveva esclamato. «Ti si è levata di torno una gran nemica!» Ma ella
Criscione. E al ritorno a Ràbbato, passando con la carrozza tra le siepi di fichi d'India dietro cui egli aveva tirato quella notte il colpo fatale
Rabbato per guardare quei tetti che sprofondavano, quelle finestre senza imposte, e la selva, la sua cara selva che aveva prodotto il tabacco prelibato