ed elettromagnetiche che — per distinguerle dalle nuove, chiamate quantistiche - furono dette classiche. In corrispondenza a questo nuovo concetto
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cioè ritenere p misurato (in unità quantistiche) da l anzichè da k: la (329') dà un'approssimazione un po' migliore della (329), e per k = 1 dà
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da un vettore j: usando, come faremo sempre in questo §, unità quantistiche, j sia un numero intero o semi-intero (cioè un numero intero più 1/2
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quantici n, l, m che caratterizzano l'orbita, quella del momento angolare risultante, che, espresso in unità quantistiche, si indica con j e si chiama
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spin) è un vettore costante la cui grandezza risulta generalmente espressa (in unità quantistiche) da un numero intero o semi-intero J, che chiamasi
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le orbite quantistiche anche in casi più complessi di quello di Bohr (condizioni di Sommerfeld) (1) Esse furono proposte, indipendentemente e quasi
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