della complessità e della polisemia del termine "paesaggio", posto al confine tra considerazione urbanistica e fisico-naturalistica del territorio e
La vaghezza, la polisemia, la componente metaforica e metonimica, che, da Aristotele a Vico, da Richards a Empson, costituisce uno dei più sicuri
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artistica all’equivalente di un’attività scientifica o comunque d’un’attività che non conosca le titubanze e le ricchezze espressive della polisemia, e
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L’uso dei «giochi di parole», dei puns, delle paronomasie, della polisemia in genere, è frequentissimo in tutte queste opere e ne costituisce anzi la
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psicologico finirà per trovarcelo. Tale polisemia non solo è dell’opera d’arte, ma, come si è detto, è propria di ogni immagine, anche di un’immagine
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, di cui già si è detto, e dove si partiva dalla constatazione della «polisemia» dell’immagine, in particolare della fotografia. Ma questa polisemia
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Nelle opere d’arte a carattere figurativo e non figurativo questa polisemia, e cioè la pluralità di significati possibili a partire da uno o più
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tendono a evitare ogni polisemia, presentando un solo significato rigorosamente definito dall’univocità dei termini impiegati.
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