punto lungo, coll' antico metodo che è ancora il più bel lavoro, come il tappeto reale sul desco di palazzo Pitti, per esempio, sono tutte cose che
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dagli intelligenti: anzi il cardinale Leopoldo lo riputò degno di esser collocato in quella sala di Galleria de' Pitti, nella quale sono i ritratti dei
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Palazzo Pitti e nel Sacrificio di Diana a Roma. Se di quel tema architettonico il Cortona si serve, nei suoi dipinti, come simbolo del sacro, non v’è
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sala del R. Palazzo Pitti, ed il colosso rappresentante la Forza sono un luminoso argomento della potenza di questo Scultore.
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quartiere Napoleone ai Pitti, gli ornati delle sale dell’Iliade e d’Ercole nella galleria di questa istessa reggia, e finalmente la facciata anteriore e la
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. Affidati particolarmente a lui i grandiosi lavori dei Pitti, prima, seguendo le tracce del maestro, attese a terminare l’aggiunta palladiesca che
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del Machiavello e del Lami in Santa Croce di Firenze, l’Angelo sulla porta di mezzo del Battistero, le statue della sala degli stucchi ai Pitti, e
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indefessamente se ne rese padrone, tanto da meritare nome tra i migliori. I suoi fregi e bassorilievi nel quartiere della Meridiana ai Pitti, i due
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Cellini, poi la testa del David di Michelangelo, e in fine le statue del Duprè, Abele e Caino, per la reggia de’ Pitti. Tutti questi getti sono di una
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, che serviva alle funzioni dottorali, e quella destinata alla musica nel palazzo de’ Pitti, furono pitturate da lui; ma l’opera che valse a dargli
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primi, come mostrano le sue pitture della sala di Giove nella galleria de’ Pitti. Questi fu pure maestro assai reputato nella nostra Accademia.
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dipingere grandi e macchinose storie nei teatri, su i siparj, per le sale signorili, e anche nelle chiese. Ricordiamo i freschi dei Pitti
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galleria de’ Pitti; e quelli della cupola della cappella medicea in San Lorenzo, che figurano storie del vecchio e del nuovo Testamento.
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. Basterebbe ricordare le pitture della sala dell’Iliade nella galleria dei Pitti (1819), e principalmente lo sfondo della volta che figura il
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’Apelle, ai Pitti, la caduta dei gravi nella Tribuna di Galileo, quella stupenda Follia che guida il carro d’Amore in una sala del palazzo Gerini in
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composizione. Ricordiamo la sala d’Ulisse ai Pitti, ove rappresenta quel saggio che ritorna ad Itaca sua, e la cappella Spinelli in Santa Croce di Firenze
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cisterna di Dothain, e la creazione dell’anima. Quando Luigi Sabatelli fu chiamato da Milano a dipingere nei Pitti il salone dell’Iliade, il
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Giuseppe venduto dai fratelli. Dipinse più tardi un salone nella Galleria de’ Pitti, ove intese effigiare il carro del Sole oscurato da Minerva e
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calcografo, e a lui diletto come fratello, l’intaglio del David del Guercino, tavola che si ammira nel palazzo dei Pitti; poi il Bambino del Maratta, il
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nel 1776 dette il disegno per la sala degli stucchi nel palazzo dei Pitti; ed ivi anche incominciò quella nuova parte di fabbrica che risponde sul
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del nuovo appartamento granducale di palazzo Pitti, a Firenze (avviata nel 1637, proseguita poi tra il 1640 e il 1647) e il momento elegiaco della sua
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sconvolgente esempio degli affreschi di Pietro da Cortona che, a Firenze, non riuscì né a far eseguire il suo disegno per l’ampliamento di palazzo Pitti né
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periodo storico. Non parlo di Giacomo Boateri che lavorò pochissimo e di cui resta, unico saggio autentico, una sacra famiglia nella galleria Pitti
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una cappella alprimo piano del Palazzo Pitti, assegnato fin qui ad ignoto secentesco.
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rappresentare con il Riposo in Egitto della cappella di Palazzo Pitti l'altro ordine di ricerche cui abbiamo accennato.
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sintetici di luce e di forma, è nel San Girolamo disegnatore visitato dagli Angeli* che nella Galleria Pitti portava per qualche svista inesplicabile
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che Manetti è vicinissimo ai suoi conterranei Orazio e Artemisia. Ma il paragone con la Riunione per gli Sponsali di Manetti a Pitti non è convincente
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Nella replica a Pitti [figura 130] le cose vanno meglio, la pasta è infinita- mente più ricca e spirante: la soluzione visiva delle orlature è più
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Le stesse osservazioni potrebbero ripetersi per la Maddalena [figura 131] a Pitti; è la Maddalena più signoresca di tutto il '600, eppure senza la
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nella sua ultima forma, riprendere il motivo dello specchio della Maddalena Pitti; e un confronto tra il primo e il secondo studio di riflessi ci può
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su Tiziano, e che col Lys non ha alcun rapporto? o quella Venere con Adone a Palazzo Pitti già attribuito a Van Dyck, ma così evidentemente di un
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studi caravaggeschi, si buttava improntamente ad ordire la grande Mostra seicentesca di Palazzo Pitti che finì per dilatarsi anche al Settecento, forse
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nome di «Farragine del '6 e '700 a Palazzo Pitti» ma che non tradussi in saggio. Le cose qualche volta vanno a modo loro.
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; e che ritrae la sala dell'Illiade nel palazzo Pitti. I celebri quadri appesi alle pareti sono riprodotti con lo stile e col tocco dei differenti
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... Eppure sono arrivato a dubitare anche di essa. Perché? Ecco: rammento di averla incontrata un giorno nei giardini di Pitti con le sue due amiche