, a partire dalla recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo sul caso "Oliari e altri c. Italia", che ha condannato l'Italia per
"Oliari c. Italia" del 21 luglio 2015. Tale raffronto permette di cogliere un certo anacronismo nelle posizioni espresse dalla Suprema Corte nel giudicato
"Oliari" contro "Italia": la dottrina degli "obblighi positivi impliciti" al banco di prova delle unioni tra persone dello stesso sesso