americani recenti: dalla Nevelson a Marisol, da Newman a Rickey, da Stankiewicz a Tony Smith, da David Smith a Oldenburg, da Calder a Murray, da
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, Ben-Schmuel, Chamberlain, Kowalski, Trova, Tršar, Judd, Yamaguchi, Luginbühl, Meadmore, Miyawaki, Oldenburg, Morris, Shinoda, Di Suvero, Lenk, King
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scultura pop, di cui a questa mostra abbiamo solo gli esempi di Segal e di Oldenburg, di Trova e in parte di Chamberlain (che era più fantasioso nelle sue
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apparvero le prime riproduzioni di artisti pop e le prime mostre di Rauschenberg, Jasper Johns, Oldenburg, ci fu subito chi parlò di neodada (anzi per
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), molte di quelle sculture che sembravano non aver più niente da spartire con quelle d’un’epoca precedente (Oldenburg, Caro, Kienholz), ci fanno l
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candelabro e la sua bicicletta ai combine paintings di Rauschenberg o agli oggetti inventati di Oldenburg. Innanzitutto in Rauschenberg, come in Jasper
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gusto (meno pittorico, più fieristico, più surreale) è rinvenibile in Oldenburg (e negli altri pop americani qui non presentati: come Warhol, Wesselman
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fumetto; mentre la resa veristica d’un Oldenburg è paragonabile all’esibizione sistematica del fiore e del frutto artificiale (di gomma) al posto di
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di Oldenburg, come di quelli di Chamberlain. La loro importanza sta altrove: sta nell’aver compreso che soltanto con il connubio tra high-brow e low
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C’è poi il caso macroscopico di Oldenburg in cui si segue il passaggio dalla lampadina tascabile, fusa in bronzo, di Jasper Johns (che già, nella
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dovuto rimuovere da una piazza di New York la scultura Tilted Arc, che gli era stata commissionata dall’amministrazione, o Claes Oldenburg, che per anni
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solitudine, il suo essere, insomma, un’icona del nostro tempo: bambina e seduttrice, madonna laica e tentazione sensuale. Claes Oldenburg esponeva tubetti di
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montaggio. Può essere un negozio in cui far nascere, esporre e vendere le proprie opere, come lo Store (1961) di Claes Oldenburg sulla seconda strada
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L’ambivalenza dell’atteggiamento di Oldenburg di fronte al mondo, dove all’adesione si mescola il proposito di mutarlo conformandolo al desiderio, dà
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mezzo a questi fossili alimentari e l’azione, cui mette sempre capo la scultura di Oldenburg, continua ad esercitare una funzione puramente psicologica
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Dopo i commestibili, o almeno in concomitanza con questa serie che resta sempre aperta, Oldenburg, a cominciare dal 1963, fa perno su un altro genere
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Dunque, è sotto il segno gastronomico che si svolge il primo tempo di Oldenburg (per quanto l’americano abbia continuato anche dopo ad occuparsi di
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Dall’incontro con Oldenburg la macchina è uscita sabotata e malconcia; la sua saldezza e funzione sono state barattate a favore di una vitalità
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’americano in generale e su quella di Oldenburg in particolare.
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del pubblico ad una mostra di Oldenburg. Qualcosa di scisso rimane sempre attaccato al mondo dello scultore americano, come la coppia di aggressiva
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Assieme ai due capifila Rauschenberg e Johns, Dine, Oldenburg, Segal, Rosenquist, Lichtenstein e Warhol tengono le posizioni chiave nel nuovo
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, Agostini, Dine, Indiana, Lichtenstein, Moskowitz, Oldenburg, Rosenquist, Segal, Stevenson, Thiebaud, Warhol e Wessel mann. Tuttavia, se l’interesse
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europeo, contraddice dolorosamente la genesi intima dell’opera, non così quella di un hamburger di Oldenburg, che accetta l’universo merceologico fino a
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limiti del tema rozzo e banale stabilito preventivamente. Ad esempio, i soggetti degli happenings di Oldenburg riguardano il folclore dei quartieri
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dati in fondamentali edizioni negli anni fra il 1958 il 1960. L’apporto dei nuovi artisti, di Oldenburg e di Dine, risa soprattutto a dopo il 1960. Allo
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estensione inventiva che allinea lo stampo di Oldenburg, il calco in gesso che Segal ricava da persone viventi, il riporto fotografico nel silk screen di
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Oldenburg o il gigantesco tubo di dentifricio non colpisce solo per l’ingegnosa ricostruzione manuale, ma per la capacità che ha di condensare in sé i
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apertamente tale finzione (da Tavolozza turchese del 1963 a Due tavolozze nere del 1964). Come Rauschenberg, Oldenburg, Johns perfino, così Dine potrebbe
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Sempre attivo in Claes Oldenburg, il sottofondo onirico meglio ancora che psicologico imprime una costante distorsione ad ogni frammento ricreato
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e greve della città e delle sue merci dozzinali. In questa attività Oldenburg si mantiene vicino non solo alla ruvida pelle del reale, ma anche all
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Così, e per passaggi conseguenti, Oldenburg riscopre i fondamenti ludici di ogni attività creativa, anche se il gioco che conduce non sarà mai
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, investe la figura stessa dell’artista e l’attitudine professionale da lui scelta nei confronti del mondo. Se l’ice-cream è posticcio, pure Oldenburg è
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Di fronte ad una costrizione come quella dell’utilità, l’infanzia e il sogno di Oldenburg si accordano prima di tutto nel privare di serietà le cose
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fine l’oggetto). Cercando di aggirare questo ostacolo, Oldenburg coinvolge il suo gioco in un movimento regressivo che riconduce la realtà in una
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Una contagiosa complicità, che è di ordine ancora organico, concede dunque ad Oldenburg di allacciare legami familiari col mondo; e la partita
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una marina di Lichtenstein: gli oggetti di Oldenburg possiedono profondità e intimità, e la loro emergenza nelle forme dei commestibili e ancor più
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svegliare alcuna curiosità, Oldenburg colloca dei pieni ingombranti dotati di grande mobilità visiva. Ma, più ancora dell’ottico, è il tattile a
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Espressionismo astratto e di Pittura d’azione. Allo stesso modo Rauschenberg, Johns, Dine, Oldenburg, Segal, Lichtenstein e Warhol, nell’arte americana
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pinacoteca in formazione al Laterano, la Maddalena di Oldenburg [figura 151], le opere di collezioni private aquilane già pubblicate dal Serra, e la grande
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considerati gli Oldenburg, i Wesselman, i Rosenquist, gli Indiana, i Kienholz, e i Lichtenstein; e questo perché in definitiva Rauschenberg e Johns sono
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Per contro la decisa "trivialità,” di tipo Kitsch, dei lavori d'un Wesselman, d’un Rosenquist, d’un Oldenburg, batte senz’altro la delicatezza
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Basta por mente, ad esempio, alle pseudo-sculture oggettuali di Oldenburg: al suo tubo di dentifricio gigante; alla sua macchina da scrivere “morbida
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Oldenburg; agli ambienti “al vero,” di Kienholz, col loro lustro repertorio Kitsch, alle marionette metalliche di Trova e ai cosmonauti luccicanti del
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atteggiamento vagamente "pop," che vede nella "magnification" dell'oggetto, nella sua resa ingigantita ed oleografica (alla Oldenburg), una possibilità catartica
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artistiche: pop, op, programmati, ecc.; tra i più noti quelli di Vasarely, Munari, Soto, Tilson, Warhol, Lichtenstein, Oldenburg, Pistoletto, Carmi, ecc. Il
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massimi rappresentanti: Rauschenberg, J. Johns, Lichtenstein, Oldenburg, ecc.
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cinetici, op (Cruz-Diez, Soto, Vasarely, Colombo, Alviani, Carmi, ecc.), pop (Rauschenberg, Lichtenstein, Oldenburg. Tilson, Baj), e persino
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essere portatile. Papin ebbe l’incarico di andare a Londra per consegnarne personalmente un esemplare a Henry Oldenburg, segretario della Royal Society
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Secondo un rapporto ufficiale delle autorità postali imperiali di Oldenburg, il numero totale di radiotelegrammi commerciali trasmessi e ricevuti
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Society Henry Oldenburg. La teoria della luce fu il primo motivo di contrasto con Hooke (e con Huygens). In una lettera di replica a Hooke sui colori
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