Il caso "Philip Morris"
Cassazione nel caso "Philip Morris": il Supremo Collegio delinea per la prima volta la nozione di stabile organizzazione plurima - la stabile organizzazione di
L'argomento viene approfondito nei seguenti aspetti: le proposte dell'Ocse; la stabile organizzazione e la Philip Morris; i servizi intragruppo e le
Less, Harper- Collins e-books, 2010. Leopardi G., Tutte le opere, vol. I, Sansoni, 1969. Morris D., La scimmia nuda. Studio zoologico sull'animale
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rilassata. Più lo spazio diminuisce, più ci si sente a disagio. Parliamo di spazi e territori e riprendiamo il già citato Desmond Morris. Avete mai
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zoologo di fama mondiale, Desmond Morris (il suo La scimmia nuda, negli anni Sessanta, fu uno dei grandi successi editoriali scientifici nel mondo), con le
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livello, il primo assertore della tesi che sarà sostenuta, più tardi, da Ruskin e da Morris. Blake, com’è noto, illustrava, stampava, rilegava da sé i suoi
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e di Morris, è dunque, sotto tutti i punti di vista, la legittima erede della grande pittura del Settecento e del primo Ottocento.
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»), come fu artista, benché non grande, Morris; e che l’uno e l’altro, quasi seguitando o riprendendo gli intenti della critica settecentesca, mirarono a
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’accusa, certamente immeritata, di «papismo». Ma se l’accusa era ingiusta, sta di fatto che la «socialità» di Ruskin, e perfino quella del socialista Morris
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’industria, non può più intrecciarsi al fare artistico come costante e stimolante controllo: lo stesso Morris, esercitando il «mestiere dell'arte, si
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, Ben-Schmuel, Chamberlain, Kowalski, Trova, Tršar, Judd, Yamaguchi, Luginbühl, Meadmore, Miyawaki, Oldenburg, Morris, Shinoda, Di Suvero, Lenk, King
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(e sono, in definitiva, tra le migliori) di Robert Morris e di Kazuo Yuhara (in acciaio), di Philip King (in materia plastica): una delle opere più
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Il che naturalmente non significa che alcune di queste opere (quelle di King, di Morris, di Smith, di Caro, per non citare che alcuni degli artisti
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come Philip King, Robert Morris, Tucker, Turnbull, Caro, Paolozzi, Tony Smith, Judd.
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Se a «Documenta» erano presenti ampiamente le strutture primarie americane (di Judd, Morris, Kelly, ecc.) nonché quelle dei tedeschi (Lenk, Hauser
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, se le opere d’un King o d’un Judd e di un Morris riescivano ancora a riscuotere il plauso del pubblico, era ovvio che un plauso molto minore
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adeguandosi molti degli artisti oggi più affermati e di cui in parte ho già fatto i nomi (come Morris, Smith, Stella, Judd, Caro, Turnbull, King, Lenk).
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descrivere le opere di alcuni artisti come un Flannagan, un Morris, un Long, un Dibbets, o, in Italia, uno Zorio, un Boetti, un Merz, lo prova il fatto che
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quelle di Tony Smith, di Donald Judd, di Robert Morris, di Ronald Bladen, ecc. stipare di sé gallerie e musei. Anche in questo caso l’Europa ebbe di
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pragmatismo, nello sviluppo sistematico della teoria dei segni, perseguito da Charles Morris. È evidente, infatti, che se l’opera d’arte si considera dal
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In un primo momento, delineando la Teoria dei Segni, il Morris si limitava ad includere anche le opere d’arte fra i segni, definendo l’estetica
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È bene sottolineare però che, nella trattazione della teoria dei segni, Morris non si partì dalle opere d’arte, ma queste vennero a cadere come per
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In quanto al termine «iconico», nella terminologia del Morris, «icone» è un segno simile, per alcuni aspetti, a ciò che denota: ad esempio una
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differentia specifica doveva risultare palmare allo stesso Morris, poiché, come lui stesso in seguito riconobbe «impostare il problema delle arti, con
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nel Medioevo, ma persino nel Rinascimento, gli artisti erano considerati solo dei buoni artigiani; Morris Weitz afferma che qualsiasi definizione di
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Warhol a Ad Reinhardt e Robert Morris.
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, Robert Morris, e fornì una lista di accattivanti epiteti al neonato movimento, tra cui ABC Art, come volle Barbara Rose in un articolo del 1965 per
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continuiamo l’evoluzione del mezzo dell’arte, del 1951, pensò a una ricetrasmittente televisiva da inserire in un aerostato; Robert Rauschenberg e Robert Morris
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finanziatori, sovente oscuri, come i produttori di petrolio, o anche troppo desiderosi di apparire, come la casa di produzione di tabacco Philip Morris
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’opera di Robert Morris; solo un occhio presente poteva cogliere il cortocircuito tra riflesso e realtà, laddove tanto l’immagine reale quanto quella
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Philadelphia. Pensiamo a Robert Morris, che, due anni dopo, organizzò Nine, allestita in una warehouse newyorkese fatta affittare al gallerista Castelli. Vi
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’immagine. Gli esempi in questa direzione sono innumerevoli, con colossi industriali come Siemens e Philip Morris o istituti di credito come Deutsche Bank
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Milani, Calder, Gonzales, Jacobsen, Paolozzi, Tumbull, César, Chillida, Consagra, o dei creatori di “Strutture primarie” come: Judd, Morris, Tony Smith
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industrialmente. Basterebbe citare, accanto ai nomi già fatti di Caro, di King, quelli di Robert Morris, di Tucker (che spesso usa il fiberglass), di Judd
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cecoslovacco Kolibal (coi suoi recipienti “poveri” e gessosi); gli americani Richard Serra, Robert Morris; le costruzioni di Bruce Nauman, di LeWitt
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delle loro stesure alle volte vale da sola a conferirgli una potenza e una importanza che altrimenti non potrebbero raggiungere (Judd, Morris, Serra
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percorribili); Bob Morris, che, oltre al metallo, si è servito del legno e delle materie plastiche; Tony Smith, — di cui il Museum of Modem Art ordinò una
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Quando Richard Serra, ad esempio, presentava un frammento di piombo fuso, spiaccicato direttamente sul suolo (i suoi "splashing") o Robert Morris
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, Robert Morris, Donald Judd, Dan Flavin; ma che ha trovato nuovi seguaci di un certo peso in Robert Mangold, Larry Bell ecc.
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Zadkine) in quello d’una rinnovata plastica simbolica e concettuale come quella di molte “Strutture primarie" e di molta arte minimal (Morris, Judd
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, Larry Bell, Dan Flavin, Robert Morris; utilizzano forme semplici ed elementari, il più delle volte geometriche. Bernett Newman e Ad Reinhardt ne sono gli
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Segno: secondo Charles Morris può essere distinto in "segnale" e "simbolo"; si parla di un "segno iconico” (o "icone”) quando presenta delle
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«indipendenza » ritmica che ha stupito lo stesso direttore Abbado. Affronterà un difficile pezzo contemporaneo, «Morris Dance» di Kraft.
: le inglesi, dall'imponente Rolls Royce alla piccola Morris; le tedesche con la Mercedes all'avanguardia le francesi con la nuova Citroen D.S. 19 e con
GALOPPO ieri pomeriggio a San Siro. I vincitori: Robert Louis, Sinmelenn, New Red, Everdancing, Sectarian, Guascone, Tardenols, Morris.
generando un interessantissimo giro di valzer, guidato dalla tattica intelligente di Aleardo Buzzi, presidente della Philips Morris Europea, la quale
Fu riferito il caso seguente (Times, 6 agosto 1868) dal rev. F. O. Morris sull’autorità dell’onorevole e rev. O. W. Forester: «Il guardacaccia trovò
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Morris, F. O., falchi che adottarono un nido di orfani.
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. Capita, per esempio, di cercare con Google il fisico atomico Philip Morrison e il motore di ricerca suggerisce: “forse cercavi Philip Morris”, la
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