nostri Campigli, Mafai, Menzio, tre artisti rimasti fedeli alla loro vena figurativa come lo è restato l’altro grande maestro francese Braque, la cui
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C’era poi la faccia social-letteraria nel prisma di Scipione: c’era l’amicizia per il suo collega d’arte, Mario Mafai e per l’Antonietta sua moglie
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Il pittore Mario Mafai è artista e maestro così conosciuto in Italia e così seguito dal pubblico e dalla critica, da sostenere con disinvoltura anche
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Mafai che non esiste; non che il pubblico, leggendo le righe di Lionello Venturi in catalogo, rimanga completamente inappagato alla prova dei fatti
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Intanto non ci pare esatto affermare — come fa Lionello Venturi — che i tormenti e le incertezze di Mafai siano recenti e recentissimi, di quest
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Ricco di umori, irrequieto, dotato di una felice distrazione critica che, dinanzi alla tela, diventa fattiva attenzione, Mafai oscillò continuamente
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Ricordiamo in una delle ultime personali di Mafai nella medesima Galleria, un suo «autoritratto con l’ombrello», dove l’artista appariva quasi un
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Si può dire che Mafai abbia combattuto la sua battaglia con poche perdite e molti punti all’attivo, in quel suo sperimentare generoso e avaro insieme
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Per queste ragioni e alla luce di questo sviluppo dell’arte di Mafai ci sembra almeno inadeguato, come fa invece Lionello Venturi, parlare oggi di
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Se Mafai ha dipinto paesaggi romani guardando con la coda dell’occhio gli schemi astratti — ma nel modo meno scaltrito che potesse, quasi come per un
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Ci sembra che la formula del Venturi debba essere invece capovolta e a tutto vantaggio dello sviluppo storico dell’arte di Mafai, della sua natura di
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Dunque Bertolucci ci invita a poggiare il nostro giudizio prima di tutto sulla qualità delle opere di questo ultimissimo Mafai; il che significa che
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Uno degli avvenimenti artistici più discussi nella capitale in questi giorni è la mostra di opere astratte che il pittore Mario Mafai, il
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di Mafai nell’arte italiana fra le due guerre. E vediamo la mostra come se il pittore fosse piovuto tra noi da un altro continente.
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tele di media grandezza, delle decorazioni sensibili degli impressionisti astratti. Meglio così, dunque; un punto all’attivo per Mafai, che noi — per
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Le dieci opere di Mafai possono essere agevolmente divise in due gruppi: nel primo sono da ricondurre tutti quei quadri dipinti nell’ordine dell
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Ma, messa in pratica l’idea di vedere il Mafai astratto come un artista a sé, fuori della sua storia, sentiamo ora il dovere di riprendere il nostro
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rottura (come in Wols, o in Pollock, o in Fautrier, o in De Kooning, tutti artisti della generazione di Mafai, all’incirca) questo pittore che espone alla
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Il mese scorso Mafai ha esposto sei nature morte alla Galleria di Chiurazzi, tutte e sei della più bell’acqua figurativa e sensibile, opere che l
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Mafai, anche in questa mostra, va visto come in una fase, in un momento di assaggio delle avanguardie, entro le quali l’artista ha sempre fatto
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L’avvenimento più importante nel campo artistico a Roma quest’anno è senza dubbio la «personale» di Raphael Mafai alla Galleria de «Lo Zodiaco»: e
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E stia attento Mafai, nel coro delle simpatie dei molti astrattisti radicali, a non perder di vista, forse per un male inteso timor di invecchiare
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chagalliane: la personalità di Scipione e di Mafai è così autonoma in se stessa e l’una rispetto all’altra, che non viene per nulla menomata anche nel caso
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condizionassero o li minacciassero, come avvenne invece ai Mafai, ai Menzio e ai Birolli.
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Ma in che cosa dunque si diversifica la Raphael dai suoi compagni di battaglia? Prima di tutto nella «cultura»; mentre Mafai e Scipione apparivano
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pittura di Monet, Renoir, Pissarro, così non ci sembra possibile di fronte ad opere del tutto emancipate di Scipione, Mafai e Raphael parlare di
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Ma con quale pienezza e fervore! Si guardi nella saletta centrale della Mostra «Mafai che disegna» o «Mafai che beve» o la splendida «Nuda» o l’«Arco
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fu meno consapevole dei valori europei, oltre che meno emblematica e intensa, dell’arte di Scipione e di Mafai, i primi fra i pittori in Italia che
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raccolte private»: in questo quadro viene in mente il primo Mafai dei paesaggi; e ancor più, per certa prospettiva «gianicolense» si ricorda il primo
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, a parte la tavolozza, che in Rosai resta sempre «iridata» e in Scipione e Mafai tende invece a farsi monocroma da un fondo base sui rossi o sui
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, almeno a Roma, la scuola di via Cavour (Scipione, Raphel, Mafai) all’epoca in cui gli ultimissimi portati dell’informale (Burri vive a Roma) pongono
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atmosfere per via di sintesi luministiche, iniziata al tempo in cui Mafai e Scipione non esistevano ancora, almeno un quinquennio prima del momento della
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Mario Mafai, che non ci pareva proprio, nel quadro dei valori raggiunti dentro una pittura fra le due guerre, una tangente di totale astrazione, quella
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: chi, infatti poté riconoscersi, nelle peculiarità dello stile e nei contenuti, degno figlio di Scipione Bonichi o di Mario Mafai, i due principali
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tempi, in extremis, lo stesso Mafai, — per limitarci ai protagonisti della scuola romana — hanno operato un radicale mutamento del loro stile, arrivando
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potrebbe perciò concludere che nella generazione antinovecentista coloro i quali sono oggi astrattisti (di Mafai non è davvero necessario parlare; l
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scuola romana con Scipione e Mafai...». Sacrilegio! Confondere — tuonarono gli astrattisti — Licini e Soldati con i chiaristi, mettere sul medesimo piano
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, senza soluzione di continuità, quasi che Scipione e Mafai, i «Sei», e gli stessi astrattisti storici, fossero una legittima figliazione del Novecento
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’Italia fascista; ma il fervore romantico di uno Scipione, il cordiale assenteismo di Mafai, la passionalità della Raphael, stanno a indicare un diverso
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ufficialità (?) e di pseudo originalità a tutti i costi. Le voci ferme e limpide di Guttuso, Pirandello, Ziveri, Fazzini, Scipione, Mafai, riportano
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Non è stato altresì tentato il raggruppamento vicino alla «scuola romana di via Cavour», come la chiamò Roberto Longhi (Scipione, Mafai e Raphael
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Lionello Venturi nel suo saggio in «Commentari» su Mafai pubblicato nel 1957, dopo aver messo in luce la partenza in certo senso impressionista del
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Quanto a Mafai, festeggiato e atteso in tutte le mostre dei tonalisti, continuava da solitario dopo la morte di Scipione e lo strano abbandono della
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di risultati, dei tonalisti verso Mafai e verso Melli; quest’ultimo, capintesta del tonalismo per quel suo quasi teosofico bisogno di predicazione e di
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Scipione e a Mafai, sia come entità in sé. Venturi ammette soltanto che esiste un particolare rapporto fra colore e luce anche in Mafai — come in
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-impressionismo romano, di cui s’è già accennato a proposito della riscossa antinovecentesca dopo Mafai. Noi che scriviamo, intitolammo appunto un nostro
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romana che iniziata con Scipione e proseguita con Mafai, ebbe vari seguaci pettinati e alcuni fratelli indisciplinati: Pirandello ad esempio e Stradone
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di scultrice adulta, è Antonietta Raphael Mafai, la Ninfa Egeria della «scuola romana», un tempo eccezionale pittrice e successivamente sacrificante al
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