del "milieu" giacobino nei giorni del Terrore: Legendre, Dufourny, Fréron. Il saggio si pone in ideale seguito al precedente, già apparso sul GSC, con
chiama «polinomio di Legendre» di grado l od anche, quando lo si esprime nella forma P (cos ) «funzione sferica zonale» (difatti, per ciò che si è
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Polinomi di Legendre. Consideriamo l'equazione (235) dapprima nel caso di , nel qual caso la Y non dipende da e si identifica (a meno di un fattore
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Queste funzioni si chiamano «funzioni associate di Legendre» esse sono, naturalmente, ortogonali nell'intervallo (— l, + 1), ma non sono normalizzate
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la quale permette di calcolare successivamente tutti i polinomi di Legendre a partire da e da .
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Funzioni associate di Legendre. Passiamo ora a considerare la (235) senza la restrizione m= 0: essa si scrive, tenendo conto della (225),
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Quest'ultima conclusione è stata ritrovata, un secolo più tardi da LEGENDRE, al termine dei suoi lunghi studii sulla teoria delle parallele.
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tentativi di dimostrazione, incominciati coi primi commentatori di Euclide (PROCLO, NASIR EDDIN....) e proseguiti fino a LEGENDRE.
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Prendiamo come esempio la definizione, che ancora taluni trattati danno, della linea retta, secondo LEGENDRE: «la retta è la linea più corta fra
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Abbiamo scelto come esempio la definizione della retta data da LEGENDRE, della quale a dir vero la critica ha fatto giustizia da lungo tempo,
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Allora, se non si vuole cambiare il senso ordinario della parola, bisogna convenire che la pretesa definizione di Legendre, non è una definizione
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