stilistica dopo le prime geniali scoperte dei Rauschenberg e dei Jasper Johns, ormai in parte passati ad altre iniziative artistiche (come del resto era
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apparvero le prime riproduzioni di artisti pop e le prime mostre di Rauschenberg, Jasper Johns, Oldenburg, ci fu subito chi parlò di neodada (anzi per
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piano (come Pollock, Kline, De Kooning, Rothko, Rauschenberg, Johns, Dine, Warhol, Lichtenstein, Oldenburg, Stella, Judd, Smith, fino a Bruce Nauman
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critici più giovani avevano constatato come, anche nelle opere pop (in quelle di Rauschenberg o di Jasper Johns, e, per limitarci all’Italia, nei lavori
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Lichtenstein, come Jim Dine e come, prima di loro, Rauschenberg e Johns) preoccupati di fissare l’elemento popolare dal rapido consumo, destinato alle
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sembrarono rivoluzionari e blasfemi (soprattutto rispetto ai materiali e alle tecniche usate: e mi riferisco ai Rauschenberg, ai Johns, ai Lichtenstein
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in Rauschenberg che in Jasper Johns tale riferimento è costante ed essenziale. I due artisti hanno, sin dai loro primi dipinti, messo in evidenza
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Johns (i due «padri della pop art») c’è una costante volontà di fare dell’autentica «pittura» non altrimenti di quanto vi fosse in un Pollock o in De
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nella pop-art, e solo per questo sono nella storia. Ed è vano, in un certo senso, di volere eccettuare artisti come Rauschenberg e Jasper Johns dalla
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C’è poi il caso macroscopico di Oldenburg in cui si segue il passaggio dalla lampadina tascabile, fusa in bronzo, di Jasper Johns (che già, nella
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soli dieci anni dal suo primo apparire (è del 1955 il primo quadro col bersaglio, chiaramente neo-dada, di Jasper Johns) si è vista già canonizzata
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personaggi come John Cage, Robert Rauschenberg, Jasper Johns e molti altri negli anni e nelle strade di New York in cui ancora non li conosceva nessuno
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Ci sono artisti che lanciano i propri amici, come Rauschenberg fece con Jasper Johns, e altri che rilanciano i maestri di cui si sentono eredi
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lettera, giocando con la tautologia (era già la regola difficile del Jasper Johns della bandiera americana), Lichtenstein è riuscito a mutare nel
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stessa ironia, ma si tratterà appunto, come nel caso di Johns, di un’ironia di complessità e non di evasione 1. Una concordanza, però, raggiunta su un
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Assieme ai due capifila Rauschenberg e Johns, Dine, Oldenburg, Segal, Rosenquist, Lichtenstein e Warhol tengono le posizioni chiave nel nuovo
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bandiera degli States come soggetto di una serie di quadri, a Jasper Johns va il merito di aver reintrodotto il luogo comune nella pittura, da dove era
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banali di un’immagine-oggetto. E la Sorte che attende il gesto in un combine-painting di Rauschenberg o in un bersaglio di Johns. L’incontro diretto con
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stesso senso fino a scomparire del tutto. Ancora attivo in un assemblage di Rauschenberg e in un tabellone di lettere o di cifre di Johns, già in un
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spregiudicato ed inclusivo di accettazione. L’accettazione da parte di Johns di un’immagine ordinaria come la bandiera è letterale e confonde
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politica in altri, gli odierni dadaisti, Rauschenberg, Johns, lo stesso Dine, operano nell’accettazione. Un chiaro indizio di ciò si riscontra proprio
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culturale e filologico che veramente creativo. Del resto il termine è stato avanzato all’inizio proprio con intenti limitativi nei confronti di Johns, in
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Johns, fino a toccare in Dine note di grottesco inquieto.
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Johns o il buon uso del banale
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Le prime immagini realizzate da Jasper Johns fra il 1955 e il 1958 sono statiche almeno nella loro intelaiatura di base come una targa commemorativa
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Johns è così riuscito a far convergere l’attenzione su un’immagine che fin allora avevamo solo scarsamente osservato a motivo proprio della lunga
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Il nuovo punto di vista creato da Johns nei confronti dell’oggetto banale possiede una carica epidemica e un’incidenza a vasto raggio. Giacché se
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Alla fine delle rispettive operazioni un uguale obiettivo di fondo accomuna di nuovo Rauschenberg e Johns: afferrare ed esibire l’oggetto
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Dopo le prove iniziali con immagini-oggetto, Johns ritenta la strada dell’identità fra pittura e realtà adoperando questa volta disparati utensili
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Dopo questa splendida apertura, Johns procede nel lavoro attraverso modifiche e successivi arricchimenti, conservando però sempre due costanti
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Per la concentrata attenzione rivolta da Johns ai dettagli de mondo e da Dine agli utensili casalinghi si è parlato anche d metafisica: un termine
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Johns, ad esempio, lavora costantemente a confondere i dati della questione ontologica, conducendo maliziosamente la partita fra l’illusionismo dell
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vicina alla totalità propriamente linguistica dei tabelloni di lettere e di cifre di Johns, da cui in un secondo tempo viene estratto il numero
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Gli ovvi precedenti di tutta questa strumentazione si ritrovano i Rauschenberg ed in Johns, ed anche in quella figura di passaggio fra Neo-Dada e Pop
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’oggetto accaparra su di sé ogni forma d’attenzione; un fatto che fa scartare immediatamente al pittore la soluzione equivoca ma perfetta di Jasper Johns
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questo procedimento e, come aveva già fatto Johns, scrive vicino all’oggetto con franchezza esposto in carne ed ossa il corrispondente nome inglese
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apertamente tale finzione (da Tavolozza turchese del 1963 a Due tavolozze nere del 1964). Come Rauschenberg, Oldenburg, Johns perfino, così Dine potrebbe
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rovescio, in debito nei suoi confronti, come l’Arte concettuale si dimostra debitrice del lavoro di Johns, di Dine e pure di Manzoni, e l’Arte povera nei
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Espressionismo astratto e di Pittura d’azione. Allo stesso modo Rauschenberg, Johns, Dine, Oldenburg, Segal, Lichtenstein e Warhol, nell’arte americana
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Si sogliono indicare Robert Rauschenberg e Jasper Johns come i veri iniziatori della pop art, anche se da molti oggi si tende a considerarli, più di
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plastico-pittoriche sono riscontrabili anche nell'altro "grande” Jasper Johns, specie nei suoi Target, nelle sue "bandiere,” nelle sue “carte
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In altre parole: se l’informale, l’action painting, e certa pop art (Rauschenberg, Johns) si potevano considerare ancora come un proseguimento della
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migliori della pop art (Jasper Johns, Rauschenberg, Lichtenstein, Jim Dine, ecc.) come quelli di certo informale (Fautrier, Pollock, Tobey), come
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ricondurre ai primi passi della pop art (e ai grandi nomi di Rauschenberg, Jasper Johns, Oldenburg ecc.), una seconda stagione, molto diversa da quella perché
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massimi rappresentanti: Rauschenberg, J. Johns, Lichtenstein, Oldenburg, ecc.
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USA. Rex Chao, 19enne studente di Scienze Politiche all'università Johns Hopkins di Baltimora, è stato freddato mercoledì pomeriggio nel campus
ciò che faceva. Harwood, di famiglia piccolo borghese, s'era potuto iscrivere alla costosa Johns Hopkins solo grazie a una borsa di studio vinta per le
ha fatto, la mattina di mercoledì. Quando, a bordo della sua auto, ha lasciato la sua casa ed è giunto alla Johns Hopkins con due «cose» in tasca. La
B. Glass e altri, Forerunners of Darwin, Johns Hopkins Press, Baltimore 1959.
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Constantin Fahlberg nel 1879 mentre alla Johns Hopkins University preparavano un nuovo derivato del benzene. Con un apporto calorico trascurabile
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