L'argomento viene trattato nei seguenti aspetti: corsi, ricorsi ed equivoci sulla competenza delle perdite su crediti (Francesca Catarzi); i difetti
impositivo IVA (Francesca Catarzi); un problema insolubile in via legislativa (Raffaello Lupi).
adottano i principi contabili internazionali (Luca Miele); spese pluriennali, IAS, spese pluriennali e imputazione del conto economico (Francesca Catarzi
Casti, Anim. parl. Amore è di sospetti fabbro. Pellico, Francesca da Rimini La più bestiale, la più insensata, la più ridicola, la più crudele, la
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simboleggiare il peccato. L’esempio più famoso è quello offerto da Piero della Francesca, nell’affresco della Pinacoteca Comunale di Sansepolcro (figura 44).
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Piero della Francesca, anche lui ha parecchie cose al Museo Campana.
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Manet adunque alla National Gallery con Piero della Francesca, con Leonardo, con Velazquez. Vi è presentato con una delle sue opere più classiche, se
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Pittori e scultori moderni si affannano a scoprire in Piero della Francesca o in Giotto l'anticipazione della loro opera - Ma un abisso, e non solo
Le più grosse vincite a Genova sono state fatte alla ricevitoria numero 34 di via Porta degli Archi, gestita dalla signora Francesca Rissotto: oltre
Francesca s'ammutolisce indietreggiando.
Paolo beve guardando Francesca nelle pupille
Francesca si sporge dalla finestra e spia.
Paolo raccoglie un fascio di dardi e lo getta ai piedi di Francesca. Poi carica la balestra. Francesca solleva con la fune la bertesca, e per il
Egli trae Francesca verso i cuscini di sciamito, presso il davanzale.
Francesca, ritraendosi lungo il muro giunge all'usciolo ferrato cui dà le spalle.
Si vede Francesca seduta nel vano del finestrone, e Malatestino dall'Occhio in piedi davanti a lei.
Francesca si toglie la benda che le chiude le gote e gli fascia l'occhio.
Le donne ridono. Francesca si getta sui cuscini di sciamito, torbida e molle.
Francesca si volge alla schiava che spia ancora il cielo per la finestra.
Eretta fra le cortigiane, Francesca guarda come trasognata e non sorride né parla.
Smaragdi appare all'uscio; poi udito un ordine sommesso della sua signora, dispare. Francesca rimane alla soglia.
Francesca si avvicina alla botola in cui scende la scala della torre, e ascolta vigile
Biancofiore accende il lucignolo al doppiere, e si china a baciare le mani di Francesca.
Francesca entra dalla porta destra e s'avanza lungo la parete fino al pilastro che regge l'arco.
Francesca, stretta nelle braccia della sorella, d'improvviso dà in un pianto. Le donne s'interrompono dal cantare.
Francesca versa il vino e porge la coppa al marito. Paolo è in disparte, silenzioso, a vigilare la gente che appresta la botte incendiaria
Sospinta dalla sorella, Francesca fa per salire la scala; ma ecco ch'ella vede da presso, di là della chiusura,apparire Paolo Malatesta. Ella rimane
S'ode battere alla piccola porta ferrata. Francesca balza in piedi, getta lo stocco sulla mensa, e si volge per uscire.
La schiava ricompare con un'anguistara e una coppa. Francesca ritorna verso il marito per mostrarsi. Gianciotto scende verso il fratello.
S'ode il rumore dell'uscio che si richiude. Francesca, rimasta sola, muove qualche passo verso la portiera: si sofferma in ascolto
S'odono i suoni lontanare. La schiava va verso la porta. Francesca fa un gesto verso di lei come per trattenerla.
S'ode il grido terribile di Montagna salire di sotterra. Francesca trasale e lascia cadere lo stocco, che esce dalla guaina.
Francesca volge la faccia nell'ombra e muove qualche passo verso la torre. La schiava si trae in disparte e resta immobile.
Egli fa quell'atto istesso verso la cognata, e la bacia. Quando le bocche si disgiungono, Francesca vacilla e s'abbandona sui guanciali.
Si vedono uscire dalle stanze e passare per la loggia Francesca e Samaritana, l'una a fianco dell'altra, l'una all'altra cingendo la cintura col
Francesca ritrae dalla cintura della sorella il suo braccio, e si discosta alquanto come per disciogliersi, arrestandosi mentre quella discende il
Francesca si leva ed esce. Dal vano della finestra come per sfuggire ad un'insidia. Ella rimane presso il muro, ove brillano le armi in asta
Francesca apre il libro. Ciascuna delle bianco vestite toglie la sua lampadetta d'argento sospesa a uno stelo uncinato. Donella per la prima va verso
Paolo raccatta il suo elmetto, e, copertosi il capo, va verso la torre. Francesca trapassa verso la porta onde venne, l'apre e si chiude nel vano a
Francesca la prende, mentre Altichiara toglie dal deschetto lo specchio e lo tien levato dinanzi al viso di lei che s'inghirlanda. La schiava
Francesca getta un grido di spavento, balza dal letto e fa atto di fuggire come inseguita selvaggiamente, agitando le mani sui fianchi come per
Paolo sale di corsa alla torre. La sua testa chiomata soverchia la gente d'arme che travaglia. Francesca gittato il dono, lo insegue chiamandolo tra
Lo Sciancato va ad aprire. Francesca segue con gli occhi per qualche attimo il passo di lui claudicante; poi si ritrae verso la porta che conduce
Francesca tenta di respingere i Balestrieri che le impediscono il passo. Paolo avendo tolto una balestra, ritto sul murello, saetta a furia, esposto
Le Danzatrici con rapido giro si volgono tutte a Francesca disponendosi in una fila e tenendo l'una mano, che tiene la rondine, e l'altra verso di
Gianciotto è pensieroso, mentre segue Francesca verso la tavola apparecchiata. Si toglie il bacinetto, si sfibbia la gorgiera, e dà gli arnesi alla
Francesca accorre verso la compagnia che discende per una delle scale laterali passando tra i balestrieri, i quali tralasciano l'opera e fanno ala
Paolo va verso la torre ov'è ricominciato il getto delle rocche e delle falariche. Francesca, rimasta sola nell'ombra si fa il segno della croce