L'A. muove nell'analisi dal constato mutamento dell'organizzazione produttiva post-fordista, dalla sostanziale scomparsa della grande impresa
industriali e sociali fino ai temi più recenti della flessibilità e della flexicurity. Ripercorre la dissoluzione del "compromesso fordista" degli anni
la nozione di tempo del lavoro produttivo e quella di reddito rispetto all'epoca fordista.
trasformazioni organizzative, in specie di quelle di marca post-fordista. Pur scontando la problematicità del ricorso a tale categoria, ci si interroga su come
profonda modificazione degli assetti del diritto del lavoro nazionale (a sua volta assunto come prodotto dei conflitti sociali dell'epoca fordista). Il
all'organizzazione aziendale post-fordista. In effetti, la regolamentazione di tale istituto (sia per quanto concerne l'affidamento iniziale delle mansioni, sia per
come la concezione del luogo di lavoro sia andata, per lunghi anni, elaborandosi in aderenza al modello "fordista" dell'impresa di grandi dimensioni
fordista, il modello di "workfare" che esalta l'attivazione individuale letto attraverso la teoria senniana di "capability". Il contratto di ricollocazione