lavori forzati a vita. Fu in seguito, si dice, “suicidato”. Si dice pure che Benito Mussolini, visitando qualche anno dopo la cappella espiatoria di
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Il Sacerdote di Belo è sotto il peristilio del tempio presso di una ara espiatoria, a’ lati della quale stanno in piedi due sacrificatori armati di
espiatoria delle colpe altrui o delle proprie. Quindi la vergogna dell'aver avuto paura lo mordeva anche allora, che nessuno se n'era potuto accorgere