subito, ma che di fatto confermano quanto già si ricava dalle disposizioni imperiali. Vengono, infine, discusse fonti molto tarde, come la Epitome
’Epitome di Keplero e il Dialogo di Galileo. Passano altri 63 anni: il “nulla osta che si difenda la tesi della mobilità della Terra, e immobilità del Sole
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Epitome, cioè riassunto, dell’Almagesto, dimezzato nella lunghezza del testo e opportunamente riveduto. In queste pagine si fa notare che se il sistema
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Nel 1622, dopo quattro anni di fatica, Keplero completa l’Epitome, un’altra grande opera, che riassume, arricchendolo, tutto il lavoro della sua vita.
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