SIGNORA DUGHEN...
PRONTO, CHEN. SONO DUGHEN.
CONTE DUGHEN?
PRENDI ME IN OSTAGGIO! LASCIA PAOLA DUGHEN E PRENDI ME!
POI RIPRENDI LE SEMBIANZE DI BRIGITTA DUGHEN E TORNI A VILLA DUGHEN. RIPORTI INDIETRO ANCHE LA BORSA COL SEGNALATORE. DIRAI CHE HAI PERCORSO QUESTA
NO, DUGHEN. NON DEVONO SAPERE.
OTTIMO LAVORO. TORNO A VILLA DUGHEN.
ALLORA, DUGHEN, VUOI RIVEDERE TUA FIGLIA?
SARÀ TUA MOGLIE BRIGITTA DUGHEN A PERCORRERE QUELLA STRADA A PORTARE GLI SMERALDI.
CALMATEVI, DUGHEN. AVEVO GIÀ DATO DISPOSIZIONI...
PERCHÈ MI RACCONTATE COSE CHE NON MI INTERESSANO, CONTE DUGHEN?
EVA, SO CHE AVEVO PROMESSO DI REGALARTI QUEL DIAMANTE BIANCO... MA PAOLA DUGHEN MI HA AIUTATO, SI È FIDATA DI ME...
DUGHEN, TI DO LE ISTRUZIONI PER RIAVERE TUA FIGLIA. LO SCAMBIO AVVERÀ QUESTA NOTTE, SUBITO DOPO L’UNA, SULLA PROVINCIALE PER GHENF.
BRIGITTA DUGHEN VEDRÀ LAMPEGGIARE DUE VOLTE UNA PILA GIALLA. SI DOVRÀ FERMARE, CONSEGNARE LA BORSA CON LE PIETRE E TORNARE INDIETRO.
CON LE PREGHIERE NON SI SALDANO I DEBITI. IL DENARO, DUGHEN. ENTRO MEZZANOTTE, COME D’ACCORDO.
FAMMI CAPIRE... MI STAI DICENDO CHE BRIGITTA DUGHEN STA PER ARRIVARE QUI CON LA MACCHINA PIENA DI SMERALDI?
QUESTO IMPREVISTO MANDA ALL’ARIA TUTTI I MIEI PROGETTI. AVEVO IN MENTE UN DOPPIO COLPO. SAPEVO DEI TRAFFICI DI DUGHEN.
SI CHIAMA COSÌ PERCHÈ HA UNA PICCOLA IMPERFEZIONE SIMILE A UN FIOCCO DI NEVE. APPARTIENE DA SECOLI ALLA CASATA DEL CONTE DUGHEN, DI RENNERT.
LASCERÒ PAOLA DUGHEN DA QUALCHE PARTE, IN UN LUOGO SICURO. POI LIBERERÒ ANCHE LA MADRE. MA ORA DEVO NASCONDERE QUESTI CORPI, NON VOGLIO IMPRESSIONARE
Accademia della crusca
