(e condizione necessaria alla sua vita è di trovarsi immersa nel proprio citoplasma) produca delle sostanze che, diffondendosi nel citoplasma, gli
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struttura del nucleo e del citoplasma, i quali, pur nella infinita varietà dei casi singoli, presentano una notevole costanza nell’andamento generale — sia
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del citoplasma e del nucleo (Fig. 29).
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La membrana nucleare intanto si dissolve, e il succo nucleare si mescola al citoplasma, nel quale ora son liberi i cromosomi. I quali cominciano a
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se già non è duplice, e i due centrioli si allontanano e finiscono per portarsi ai poli opposti della cellula. Fra di essi il citoplasma assume una
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, circondandosi di citoplasma e di sottili membrane, costituiscono un uovo (oosfera) e due sinergidi (o cellule cooperatrici); altri tre formano le
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lo più non porta quasi altro che materiale nucleare e solo scarsissima quantità di citoplasma. L’uovo invece è assai ricco di plasma, e tuttavia l
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, e specialmente per il dubbio che, durante lo scuotimento delle uova per frammentarle, il nucleo si rompa e la cromatina si diffonda nel citoplasma
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in egual misura fra le due cellule figlie è la cromatina. Il citoplasma si ripartisce in modo molto più grossolano, e evidentemente ineguale. È
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gameti maschili e femminili hanno quantità e qualità di citoplasma sommamente ineguali, ma nuclei eguali, appare molto probabile che il nucleo abbia
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NUCLEO E CITOPLASMA NELL’EREDITÀ
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riprendere in esame il problema della parte che eventualmente spetti al citoplasma nella determinazione e nella trasmissione dei caratteri ereditarî. La
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formula Dl, o DD, o ll) il citoplasma ha acquisito la proprietà della torsione nel senso destrorso. Soltanto alla F3 compare la segregazione: gli
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In tutti questi esempî, ed in altri simili, è evidente che il citoplasma dell’uovo risente l’influenza del nucleo con il quale si è
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citoplasma di trasmettere caratteri ereditarî, indipendentemente dal nucleo. I fatti sono tratti da tre ordini di esperimenti: l’ibridazione interspecifica
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parlare, in questi casi, di eredità materna, ma soltanto nel senso che il nucleo ha determinato certi caratteri nel citoplasma, il quale si comporta poi
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citoplasma, che rendono difficile riconoscere ciò che spetta al plasma e ciò che spetta al nucleo, nella trasmissione dei caratteri.
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(seguito poi da altri autori: Michaelis, Epilobium; Schwemmle, Oenothera), che tale predominante influenza materna è dovuta al citoplasma contenuto nel
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Un’altra serie di ricerche che pure parlano in favore di una trasmissione di caratteri ereditarî da parte del citoplasma è quella degli incroci fra
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si sono scagliati a vuoto; è evidente che il citoplasma è una sostanza altrettanto specifica che il nucleo: il citoplasma d’un uovo di rana differisce
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sul concetto che il citoplasma sia semplicemente una materia inerte e passiva, disposta a ricevere ogni e qualsiasi impronta che il nucleo sia per
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Questi sono alcuni dei principali dati sperimentali che si hanno sulla questione dell’importanza del citoplasma nella trasmissione dei caratteri
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o prevalentemente nel citoplasma, dall’eredità speciale, che sarebbe sotto il controllo del nucleo. La prima si riferisce ai caratteri più
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citoplasma, che sono capaci di indurre il differenziamento di altre, e di assumere, in certo modo la direzione dello sviluppo embrionale (cfr. cap
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che manca finora la prova che essi non siano determinati da un’azione del nucleo sul citoplasma dell’uovo, analogamente a quanto avviene per l’«eredità
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fuori di dubbio, e costituisce una condizione essenziale per l’estrinsecazione delle proprietà ereditarie; che il citoplasma è una sostanza altamente
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all’aumento del volume del nucleo deve corrispondere un aumento di volume del citoplasma (Fig. 91 e 92).
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Le differenze di natura fisico-chimica del citoplasma, secondo questa teoria, sono le differenze fondamentali primarie fra i sessi. I cromosomi sono
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citoplasma appare precocemente «polarizzato», possedendo i caratteri dell’uno o dell’altro sesso. La teoria si può riassumere nelle due leggi della
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(M. è localizzato nel cromosoma Z, e F, probabilmente, nel citoplasma dell’uovo). Quando la differenza tra M e F è positiva e
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La Lymantria rappresenterebbe tuttavia un’eccezione, perché i fattori F sarebbero localizzati, secondo gli studi più recenti, nel citoplasma. Valgono
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maschi. In questi casi sembra che il citoplasma
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, e che le condizioni fisico-chimiche del citoplasma determinino, al momento della divisione riduzionale, l’orientazione dei cromosomi sul fuso. Così
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di studio degli embriologi. Qui entrano certamente in giuoco fattori citoplasmatici, o meglio determinate relazioni fra nucleo e citoplasma.
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Driesch lo ha dimostrato proprio negli echini), si deve concludere che sono differenze del citoplasma quelle che conferiscono queste diverse «potenze» ai
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In altri animali le condizioni sono simili: soltanto lo stabilirsi di queste diverse potenzialità nelle varie regioni del citoplasma può avvenire più
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In alcuni casi, certi fattori localizzati in diverse regioni del citoplasma esercitano un’azione direttiva sulla determinazione e sul
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nel quale esplicano le proprie capacità. Ecco dimostrata la grande importanza del citoplasma nello sviluppo, ed ecco colta sul fatto la collaborazione
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ciascuna metà contenga una parte di quella regione del citoplasma dove ha sede l’organizzatore, si formano due embrioni completi. Ma se lo si taglia in
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citoplasma ha invece una grande importanza nei processi di determinazione e differenziamento, e il destino di un blastomero dipende essenzialmente dalla
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Enriques, P. - Nucleo e citoplasma nell’eredità: un equivoco tradizionale. A. Z. I., XV, 1930.
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Cap. XVI. - Nucleo e citoplasma nell’eredità.
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Citoplasma e eredità, 235, 241, 245.
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Citoplasma, 9.
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cap. XVI. – Nucleo e citoplasma nell’eredità 237
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essenziali, il plasma che costituisce il corpo della cellula, o citoplasma, e un corpicciolo in esso contenuto, che si chiama nucleo. La sostanza del nucleo è
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si dispongono su di un «fuso» di citoplasma, che si forma nella cellula, e, verso il termine della mitosi (stadio di anafase) ciascuno dei due
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citoplasma della cellula e si trasferisce sugli organi effettori, ove si costruiscono le proteine: sono strutture globulari di dimensioni
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sodio positivi che vengono estratti dalle cellule sono più numerosi degli ioni positivi di potassio che vi entrano, di conseguenza il citoplasma interno
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agisce; s'interpretano di solito queste esperienze come provanti l'isotropia del citoplasma. Ma per contro W. ROUX sostiene l' anisotropia del nucleo
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