, divengono uno nel fatto che l’opera è astanza, realtà pura solo nella coscienza che la riceve e la riconosce come tale. Donde si configura la possibilità
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conciliazione al limite dell’impossibile, e, nell’astanza, un possesso individuale assoluto. Tutte condizioni alle quali risponde autonomamente l’opera d’arte
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essenza, e dunque sacro e profano scomparendo in una categoria diversa che è appunto quella dell’arte come astanza, realtà pura. Ma in quella specie di
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all’astanza dell’opera d’arte"). In tal senso la fotografia viene a ricollegarsi ad un tipo di coscienza puramente spettatoriale, e non alla coscienza
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cui l’apparente conformismo all’oggetto naturale è calcolato e misurato riporto sull’iniziale assoluta proposizione d’imminenza, di astanza.
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folgorante dell’astanza che è poi l’essenza stessa della realtà pura. Per cui, a togliere al Caravaggio il Fanciullo con la cesta di frutta e il
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’opera d’arte nella sua struttura e nella sua genesi, perché la prima mira all’opera d’arte come astanza, la seconda al fatto storico di questa
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realizza solo un’astanza, ma in quanto tale sollecita in ogni modo il fruitore. Questi allora, per tutto ringraziamento, ricondurrà l’opera nella realtà
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un’astanza, non esclude certamente, come abbiamo già lungamente spiegato in antecedenza, che un messaggio o vari messaggi possano essere contenuti nell
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menomata nell’astanza che realizza.
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scritta «Et in Arcadia ego». Il così detto Amor sacro e Amor profano di Tiziano è un dipinto la cui astanza è quasi aggressiva, tanto s’impone col mezzo
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genere del tutto esaustiva. Ciò che, non bisognerà insistervi ancora, non toglie nulla alla astanza che l’opera come tale realizza in sé e per sé e
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dell’umana fallacia, si rischia di far passare l’accento, per l’opera d’arte, dall’astanza alla semiosi, ciò che è inammissibile. Così sarà pure una
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immediata, eppure a questa presenza si connetterà la certezza del suo non-essere fenomeno, talché non potrà esservi ambiguità fra l’astanza dell
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Questa realtà che si rivela in pura astanza, e si riproduce quindi come un eterno presente, non è infine un’incongruenza né per la logica né per la
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descritto, prodursi nel tempo, e, comunque, che non gode di quell’astanza di cui invece gode la persona, in sé e per sé, che incontro.
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presenza non esistenziale, un’astanza, e tale presenza si produce solo in quanto viene a manifestarsi ad una coscienza, il modo di presentificarsi alla
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scelta fra il costituirsi del percepito nella sua flagranza o astanza come oggetto a sé o, attraverso quella astanza, come segno di qualche altra
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Il processo di semiosi, dall’astanza al segno, spiega ugualmente il trapasso quasi inevitabile nei sistemi di scrittura dall’ideogramma all’alfabeto
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. Successivamente potrà essere risalito il cammino e questo percepito, già avulso dal contesto, già investito di significato, verrà riportato ad una astanza in cui
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, delucida anche il processo primo, quello che pone l’astanza; il quale appare come ingenuo e immediato, rispetto alla semiosi, ma è invece complesso
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Se dunque astanza e semiosi caratterizzano i due modi di essere fondamentali della coscienza, o, come si è detto, le dimensioni proprie e le sole
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e la fattura delle prime armi, deve insegnare a non invadere l’altro campo della coscienza a cui fa capo l’astanza. Per cui né la realtà fisica è un
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si produce lo spartiacque fondamentale fra astanza e semiosi.
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’estetica, non si può dissolvere nella linguistica, ma d’altronde qui sta anche la ragione per cui, se non si tengono divise astanza e semiosi, e, in
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’opera d’arte, non esista altro accesso al mondo esterno che quello della semiosi. Mentre l’astanza, prima di essere quella particolare astanza che è
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ricorre all’immagine, se è tutt’altro che esplicita nella significazione? Evidentemente per l’efficacia diretta che ha l’astanza di cui anche l’immagine più
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comunicazione neppure per chi la prova: c’è astanza, non comunicazione. Perciò la percezione della frutta non è la prima articolazione del linguaggio
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’astanza e solo secondariamente trasmette delle informazioni, che, allora, potranno essere esaminate linguisticamente, sul piano dell’espressione
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In realtà, per indagare la struttura dell'astanza, non certo puramente empirica, di un’architettura in quanto opera d’arte, anche di un’architettura
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della sua astanza e il suo presentarsi come realtà astante: l’opera d’arte è una parola che al tempo stesso è la cosa che significa. Non rimanda ad
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