Questo studio è stato coltivato con grande amore da molti e distintissimi astronomi de’ giorni nostri, quali sono Argelander, Hind, Heis, Schmidt
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del tutto invisibile per cinque mesi e ritorna a ricrescere per altri tre mesi. Argelander che ha studiato questa stella, crede che al periodo breve
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han potuto determinare questi movimenti con grande precisione, e li vengono sempre meglio fissando col progresso del tempo. Così Argelander
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Dopo Herschel il primo che se ne occupò seriamente fu l’Argelander. Confrontando le posizioni stellari del catalogo fatto sulle proprie osservazioni
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Argelander danno la cifra spaventosa di 324198 stelle tutte catalogate fino alla 9a in 10a grandezza nel solo Emisfero Boreale coll’aggiunta di due soli
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molto stimati l’Uranometria di Argelander, e l’Atlante di Heis. In questi due ultimi le stelle visibili ad occhio nudo sono diligentemente classificate
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Le lettere B, A, indicano le grandezze, di Bessel e Argelander.
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, e la seconda il numero delle stelle secondo Argelander ed Herschel; la terza le somme successive di 1.a e 2.a; 1.a, 2.a, 3.a, ecc; la 4.a il raggio
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grande Atlante di Argelander che contiene tutte le stelle fino alla 10.a grandezza dal polo Boreale fino a 2° di declinazione Australe: lavoro immenso
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Catalogo delle stelle minori fatto da Argelander, e pubblicato in tre epoche successive, dalle stelle di -2° di declinazione australe fino al polo
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Catalogo di Argelander fatto a Abo, contiene 560 stelle; opera di molta autorità, che servì a fissare i moti proprii delle stelle con precisione.
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N. 2. Stimata variabile da Argelander, benchè Schönfeld non lo creda.
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dell'edizione cartacea nota per l'edizione elettronica Manuzio. . In quanto alle altre ricorra alle uranometrie di Argelander o di Heis: queste sono
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osservazioni con quelle di Struve, Argelander, Groombridge,J. Herschel conclude che in medio, progredendo dalla minore alla maggiore tal rapporto è = 0,412
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Il lettore potrà per tal uso consultare gli Atlanti di Bode, l’Uranometria di Argelander, l’atlante di Heis, le carte di Dorna, e le carte di Dien
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convenzione; per uno studio più minuto si esigono carte maggiori. Il lettore potrà per tal uso consultare gli Atlanti di Bode, l’Uranometria di Argelander
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Il lume della testa ad occhio nudo uguaglia ε e η dell’Orsa maggiore (secondo Argelander ε = η = 2m, 0: tale è dunque la stima dello splendore
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essendo stimate in Argelander della grandezza 2, 0, questa sarebbe pure la grandezza della cometa. Però è da avvertire che al mio occhio miope β Ursae
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Queste posizioni furono determinate comparando la Cometa con stelle vicine dei cataloghi d’Argelander-Œltzen, di Johnson (Radcliffe), e di Carrington
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Col 17 agosto comincia la serie dei disegni fatti ad occhio nudo sulle carte d’Argelander amplificate, disegni riprodotti in scala minore nelle Tav
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La grandezza di 43 Camelopardi, secondo Argelander nell’Uranometria nova, è la quinta. Supponendo uno dei miei gradi equivalere a un decimo di
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11h 12m. — Ad occhio nudo la testa della Cometa pare perfettamente uguale alla 43 Camelopardi od anzi alla vicina Piazzi VI 201 (Secondo Argelander
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Argelander nell’Uranometria nova dà a ζ Ursae Minoris la grandezza 4, 3.
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Secondo Argelander γ Cephei = 3m, 3, δ Ursae Majoris 3m, 3: dunque si ha per la Cometa:
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Secondo Argelander γ di Cefeo è di 3m, 3. Dunque la Cometa sarebbe della grandezza 3, 6.
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d’Argelander. Le carte originali furono direttamente costruite col catalogo di detta Uranometria sulla scala di 12 millimetri per un grado. Le stelle
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La testa ad occhio nudo sembra perfettamente uguale a γ Ursae Minoris (3m, 0 secondo Argelander).
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A 9h 45m l’insieme della testa ha uno splendore esattamente intermedio a β e γ dell’Orsa Minore (Secondo Argelander β Ursae Minoris = 2m, 0: γ Ursae
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confronto con le valide mappe stellari di Argelander di cui l’Osservatorio inglese disponeva.
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