vesta di lana nera, colla chioma scarmigliata, cogli occhi tumefatti dal pianto m'accostai al portellino del comunichino, intesi tra la folla alcuni
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in terra: me l'accostai, la credetti morta, e chiamai aiuto. Più di quaranta monache stavano riunite nel comunichino per la Messa: m'udirono gridare
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il lume, mi accostai all'uscio; un rigagnolo di sangue vi penetrava di sotto: io mi ritrassi inorridita; ma poi ripreso coraggio, tornai a farmi
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Caracciolo è buona per ogni conto, ma ha poca dote." A questi detti proruppi in singhiozzi, nè potei frenar le lacrime; mi accostai alle umide ciglia il
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indietro, tirai le imposte della porta-finestra, accostai le persiane tutto pareva chiuso. Bisognava però che la balia non ci badasse molto. Ma il
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perderli di vista. Quando si fermarono davanti a un monumentino, appena li vidi deporre su di esso la corona e inginocchiarsi, mi accostai; non senza un po
Reid considerava ciò come un effetto dell'infiammazione della membrana nittitante. Quando l'animale era vivo, gli accostai il dito fino a due centimetri
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scontroso con tutti gli estranei, e volli appunto far prova della sua memoria dopo un’assenza di cinque anni e due giorni. Mi accostai alla scuderia ove
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vent'anni, poichè appena nel 1860 si parlò di questa Cassazione unica, ed i napoletani dissero che questa doveva mettersi a Napoli, io mi accostai a
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di così cupamente velato da far di nuovo sospettare che venissero dati con timorosa cautela. Picchiai tre volte anch'io e accostai l'orecchio alla
letto, allungata, bianca, con le manine incrociate sul seno, pareva dormisse. Nessuno badava a me. Mi accostai, le toccai un braccio. Era rigido, inerte
grande impazienza e mi guardavi quasi smarrita. Pareva avessi paura non ci lasciassero soli. Io mi feci coraggio. Accostai un po' piú la seggiola, fingendo
e con un sorriso. Nel tempo stesso m'impadronii di una sua mano e l'accostai alle labbra. C'era qualcosa di nuovo, di sorprendente in lei, come
don Ottavio approvava, serio serio. - Perché smisero di parlare, appena mi accostai? - Ma egli non era uomo da lasciarsi canzonare da quei due. Si
ristrette e dalle rosee narici, e aperse le braccia, ripetendo: "Ferite!" "Sí, è vero - dissi -. Se vi amassi in modo estremo ... " Mi accostai, scartai
di un letto colossale, il mefistofelico viso del mio povero amico Chieco. Me gli accostai in punta di piedi. Aveva gli occhi chiusi ma la fisonomia
successo più volte. Mi alzai tranquillamente e mi accostai ad una finestra. Era uno spettacolo fantastico, una magnifica festa notturna che il vento del
deporre il bicchiere. Io, rimasta sola, mi sentii un po' mortificata d'essermi isolata in quel colloquio di amore in faccia a tutti, e m'accostai alle
allo scuro, sarebbe stato lo stesso che morire. Balzai dal letto, accesi il lume, lo accostai a Gina e la fissai ... chi sa come, in faccia. Ella aveva
di ritornare selvaggi. Accostai anch' io l' orecchio al tronco, ma non colsi che un mormorio indistinto, benché forse un po' più sonoro di quello che
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rivoltai nel mio sgabuzzino e accostai l'orecchio alla tela del ritratto per godermi un po' la scena. Sentii aprire l'uscio della sala, richiuderlo col