dei mezzi, tanto di natura normativa -cfr. legge Pinto e legge Azzolini-, che di natura giurisprudenziale cfr. sentenze Corte costituzionale nn. 348 e
essere molto ampliato. (cfr. Ozzola, I pittori di rovine, in «L'Arte», 1913).
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Mec art: termine coniato da Pierre Restany per indicare un gruppo di artisti che — a seguito del Novorealismo cfr.) — svilupparono delle forme
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monetario allorché, come nel caso in argomento, le parti abbiano provveduto a liquidare convenzionalmente l’importo di una obbligazione pecuniaria (cfr
vitali, perché il fattore Ay, allo stato omozigota, non è compatibile con la vita [cfr. §2 del capitolo seguente]).
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allelomorfi) hanno una notevole importanza teorica, perché dimostrano che uno stesso fattore può presentarsi in stati diversi (cfr. cap. XVII).
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, la seguente invece è equazionale (cfr. cap. XIV, § 6).
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maturazione (V. Fig. 31; cfr. cap. XVI, § 6).
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(cfr. cap. XIV, § 4).
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Il primo gruppo comprende circa 150 geni di posizione ben conosciuta (cfr. pag. 184 e Fig. 52), (senza tener conto degli alleli multipli) che, oltre
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mitotici e sinaptici, che consisterebbero sostanzialmente in torsioni e detorsioni del cromonema (cfr. pag. 209). V’è inoltre una sostanza fondamentale, o
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mista, o intermedia diversa dalla mendeliana (cfr. pag. 116), e chi invece ritiene che la segregazione si manifesti anche negli ibridi interspecifici.
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mutazioni cromosomiche sensu stricto, le seconde mutazioni del genoma, o del cariotipo (cfr. Fig. 89).
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, e riscoperte poi nel 1900, costituirono la base di tutta la moderna scienza dell’eredità (cfr. cap. V e segg.).
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altri Artropodi (cfr. G. Roller, 1938). Secondo P. Heinz (1937) anche negli insetti (farfalle) il dimorfismo sessuale non sarebbe del tutto indipendente
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senso che le ha attribuito il Goldschmidt (cfr. pag. 303).
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consona alle conoscenze della fisiologia, sé sufficiente a spiegare tutti i fatti della evoluzione (cfr. Witschi, 1936).
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corrispondono i riproduttori prescelti; le frecce l’effetto della regressione finale del Galton (cfr. pag. 46) (sec. R. Goldschmidt).
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interpretate (cfr. p. 160). Il principio lamarckiano, che nella sua grossolana semplicità sembra tanto convincente, si è dimostrato insostenibile, e non può
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dalla vita sociale, come inviti a pranzo o ricevimenti di amici Sulla malattia di Darwin, cfr. p. 8, nota.
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Questi argomenti sono, è vero, alquanto speciosi e la questione meriterebbe di essere meglio approfondita (cfr. p. 221); ma certo rappresentarono
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Arcetri nel 1642,si può considerare [cfr. FAVARO,«Avvertimento al Vol. VIII dell’Edizione Nazionale delle opere di Galileo»] come continuatore di Archimede
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sei costanti arbitrarie Cfr. la nota a piè di pagina 97. . Abbiamo dunque ∞6 moti diversi aventi la data accelerazione.
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al supplemento dell’angolo compreso tra le loro direzioni (cfr. eserc. n. 21, caso del cerchio; da questa osservazione ebbe origine la scoperta del
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un’elica circolare è costante ed eguale a essendo 2πh il passo dell’elica ed r il raggio del cilindro cui essa appartiene. (Cfr. Cap. I, n. 83).
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Il prodotto scalare F x d P, valutato come prodotto dell’intensità della forza per la componente ρdζ dello spostamento secondo F (cfr. Cap. II, n. 19
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Di solito (cfr. l’avvertenza del Cap. VII, n. 24, a proposito di un generico campo di forza) si suol prescindere dal fattore m e chiamare potenziale
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Cfr. p. es. Dini, Lezioni di Analisi infinitesimale, vol. II (Pisa: Nistri, 1909), pag. 301. Nella espressione ivi indicata pel resto, è da porre x
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scegliere ad arbitrio il punto di concorso delle linee di azione delle due reazioni, le quali perciò non risultano univocamente determinate (cfr. n
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Si determini il limite superiore della prestazione di una locomotiva sopra una salita del 25°/00, il coefficiente di aderenza essendo 1/8 (cfr. n. 34
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della distanza PP i. Mostrare che il baricentro G dei punti P, è una posizione di equilibrio stabile (cfr. cap. X, n. 14).
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L’enunciato a) è già stato riconosciuto valido in Cinematica (cfr. Cap. VI, n. 13); cosicché resta soltanto da giustificare l’enunciato b). Ora, se
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eguali ed opposte, portano contributo nullo al δL (cfr. n. 3, c); e si può quindi prescinderne.
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Il suddetto momento si presenta allora come differenza di due: spettante l’uno alla coppia (R 1, R'2), che è (cfr. le figure) motrice in ogni caso; l
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«classi di punti», costruite in guisa da soddisfare a certe condizioni (1 Cfr. ENRIQUES-FANO «Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo, t. IX (1894)».).
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La questione della compatibilità di un sistema di postulati si è affacciata in Geometria, in seguito alla costruzione delle teorie non-euclidee (cfr
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concetti matematici di «punto», «linea» ecc., viene interpretata da H. POINCARÉ (1 Cfr. «Science et hypothèse», Paris, Flammarion, senza data. ) come
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Questo teorema risponde non soltanto alla questione matematica di definire il continuo a due dimensioni (3 Cfr. il nostro art. citato a pag. 117
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spiegazione ottica, sia in un senso generale attraverso l'ipotesi di enti fittizii (cfr. cap. VI), sia nel campo circoscritto della Meccanica astronomica, dove
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rendono affatto accettabile il nominalismo matematico (cfr. §11).
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Ma presumibilmente (ammessa l'infinità dell'universo astronomico (l Relativamente a questa ipotesi cfr. S. ARRHENIUS «Die Unendlichkeit der Welt» in
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La dimostrazione classica che si suol dare oggi del principio suddetto (1 Cfr. p. es. APPEL «Traité de Mécanique rationnelle», Paris, Gauthier et
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'', quantunque conduca ad errori apprezzabili relativamente al nodo di Venere e al perifelio di Marte (1 Cfr. TISSERAND: «Traité de Mécanique céleste
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difficilmente sorpassabile entro questo campo di osservazioni, al quale si dovrà dunque ritornare soltanto dopo un confronto di più larghe esperienze (cfr
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., attraverso la teoria cinetica dei gas (cfr. § 10), dove si prenda come temperatura assoluta la forza viva media delle molecole gassose in movimento.
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onde elettro-magnetiche le varie esperienze sulla riflessione, la rifrazione ecc., procedendo soprattutto in questo senso l'opera di AUGUSTO RIGHI (1 Cfr
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Ciò appunto è stato fatto da T. LEVI-CIVITA (1 Cfr. il «Nuovo Cimento», 1897. ), il quale riprendendo la teoria di HELMHOLTZ, e correggendola
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MACCULLAGH di NEUMAN (2 Cfr. POINCARÈ., l. c. ).
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superato da alcuna teoria fisica (1 Cfr. in ispecie l'ultimo capitolo del «Traité de Mécanique céleste» di TISSERAND (Gauthier et Villars, Paris, 1889
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Da tali considerazioni sorge un motivo di preferenza per la teoria maxwelliana (cfr. cap. IV); ma a noi basta qui di aver messo in luce come la
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