Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: lavoratrice

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tutela della  lavoratrice  madre
colpa "grave" della  lavoratrice  madre
licenziamento della  lavoratrice  madre
sulla tutela della  lavoratrice  in gravidanza
della  lavoratrice  madre e "presunzione di non spontaneità"
licenziamento della  lavoratrice  madre tra diritto interno e dell'Unione Europea
 Lavoratrice  madre e conseguenze del licenziamento intimato nel periodo
ad nutum di  lavoratrice  ultrasessantenne non optante. Il commento
della  lavoratrice  madre e profili economici delle dimissioni volontarie
tassatività della deroga al divieto di licenziamento della  lavoratrice  madre per cessazione dell'attività aziendale
del fatto del terzo e nullità delle dimissioni della  lavoratrice  in conseguenza del matrimonio
 Lavoratrice  madre licenziata nel periodo protetto: la tutela
in vitro e licenziamento della  lavoratrice  in una recente pronuncia della Corte di Giustizia
dalla Consulta un nuovo passo avanti nella protezione della  lavoratrice  madre
essi, determinando da ultimo un accrescimento della classe  lavoratrice  e del suo benessere.
dolorosamente le condizioni sanitarie della popolazione  lavoratrice  delle grandi città, è quella degli operai delle piccole
54 del D.Lgs. n. 151/2001, il divieto di licenziamento, la  lavoratrice  ha diritto alle indennità previste da disposizioni di legge
in cui le stesse risultino preordinate all'assunzione della  lavoratrice  (ed ora anche dei soggetti alla stessa equiparati) alle
in base al quale il divieto di licenziamento della  lavoratrice  madre nel periodo protetto opera in connessione con lo
- a decorrere dalla data di presentazione da parte della  lavoratrice  stessa della certificazione attestante lo stato di
sentenza che si commenta affronta il problema se alla  lavoratrice  madre dimissionaria nel periodo protetto dalla garanzia del
in cui le dimissioni siano state rassegnate dalla  lavoratrice  madre in funzione di una nuova occupazione. La pronuncia
in ordine alla legittimità del licenziamento ad nutum di  lavoratrice  ultrasessantenne non optante in possesso dei requisiti
dell'obbligo di esercizio di opzione da parte della  lavoratrice  che intenda proseguire il rapporto lavorativo oltre l'età
lavoratrice, nonché nel caso in cui il lavoratore o la  lavoratrice  assista una persona convivente con totale e permanente
il Tribunale di Prato affronta il tema della tutela della  lavoratrice  madre in caso di dimissioni volontarie, riconoscendo alla
donna  lavoratrice  ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse
il delicato problema della violazione del diritto della  lavoratrice  in stato di gravidanza di astenersi dall'attività
in ordine alle problematiche legate al licenziamento di una  lavoratrice  madre ed alle conseguenze che ne derivano per il datore di
evidenzia e si sottolinea il fatto che la colpa grave della  lavoratrice  madre dev'essere di maggiore rilevanza ed entità rispetto
far dichiarare la nullità del licenziamento intimato ad una  lavoratrice  nel periodo protetto potrebbe configurarsi come inidoneo a
considerazione al caso peculiare del licenziamento della  lavoratrice  madre, suscitando qualche dubbio interpretativo.
La  lavoratrice  madre o, in alternativa, il lavoratore padre, anche
7, Stat. lav.), irrogato nel corso dell'apprendistato alla  lavoratrice  durante il periodo di irrecedibilità, con applicazione
prevede al comma 1 il divieto di licenziamento della  lavoratrice  dall'inizio del periodo di gestazione fino al compimento di
ritenersi che si possa procedere al licenziamento di una  lavoratrice  madre durante il periodo di tutela, a seguito di una
che non si facciano scioperi e si coltivi nella classe  lavoratrice  il prestigio della giustizia domestica, famigliare non
al compimento del terzo anno di vita del bambino, la  lavoratrice  madre o, in alternativa, il lavoratore padre, anche
al licenziamento per giustificato motivo oggettivo di una  lavoratrice  appena rientrata al lavoro dopo essere stata assente a
di regole concernenti il divieto di licenziamento della  lavoratrice  madre. Sul punto il regime originariamente previsto
la discriminazione diretta per ragioni di sesso della  lavoratrice  licenziata perché intende assentarsi dal lavoro per
e del distacco, con specifico riferimento al caso di una  lavoratrice  assunta in sostituzione di maternità e assegnata in
di metterla in grado di far valere i suoi diritti di  lavoratrice  e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a
della prima, dichiara in via cautelare il diritto della  lavoratrice  ricorrente ad accedere alle prestazioni straordinarie di un
ossia la disposizione che subordina la corresponsione alla  lavoratrice  sospesa o assente del trattamento economico di maternità al