Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: innocenzo

Numero di risultati: 52 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2
in Bologna un bel documento di quel ch’era  Innocenzo  prima di diventare raffaellesco. È una Risurrezione dipinta
Vasari, che anch’esso dipinse in quel monastero e conobbe  Innocenzo  di persona; lo dice Pietro Lamo, che fu rispettosissimo
lo dice Pietro Lamo, che fu rispettosissimo discepolo di  Innocenzo  e non avrebbe confuso un’opera di lui coll’opera di un
finalmente il contratto, scovato da Corrado Ricci, in cui  Innocenzo  si obbligò nel 1517 a fare quella pittura.
commune" in Europa. Ricerche intorno a una decretale di  Innocenzo  III indirizzata all'arcivescovo di Lund ("Ex litteris",
si deduce: 1) che il progetto borrominiano fu approvato da  Innocenzo  X e quindi non era in contrasto col suo proposito di
termine più tardi; 3) che, passata la festa e morto nel '55  Innocenzo  X, il progetto di rinnovamento fu praticamente abbandonato
e trasfigurare i volti dei suoi personaggi. Nel Ritratto di  Innocenzo  X, replicato in circa quaranta differenti versioni,
La momentanea eclisse del Bernini sotto il pontificato di  Innocenzo  X porge all’Algardi l’occasione di esprimere il suo ideale
monumento di Leone XI in San Pietro e la statua bronzea di  Innocenzo  X nel palazzo dei Conservatori: esempi di quella concezione
mirava a fonderle in un «mirabil composto». La statua di  Innocenzo  X è chiaramente esemplata su quella berniniana di Urbano
per concentrare invece l’attenzione sul volto di  Innocenzo  X, delineato con straordinaria abilità ritrattistica nei
non indebite, esagerate. Per esempio, il Malvasia antepone  Innocenzo  al Francia, e di tal giudizio si fa argomento per
superiorità del Francia su Raffaello, convien proclamare  Innocenzo  il primo pittore del mondo.
(la famiglia Parati) ivi introdotti in preghiera.  Innocenzo  ha l’animo inaccessibile a quel senso d’armonia. Le sue
i contorni e rileva le modellazioni con tocchi sicuri;  Innocenzo  è più ricercatore, più diligente, ma anche più duro, più
amabili le fisonomie, per angoli di bocche volti all’insù;  Innocenzo  ha intendimento più nitido di quel che ci vuole a fare un
irreprensibile, ma poco simpatico. Uno de’ caratteri di  Innocenzo  è anche l’abuso dei panni cangianti, nei quali spesso
quando possono, motivi raffaelleschi. Una sacra famiglia di  Innocenzo  in questa pinacoteca, è pochissimo dissimile da quella del
perdergli il rispetto. "Mi dica Lei, signorina" chiese don  Innocenzo  a Edith "ho detto male? Lo sanno anche Loro, non è vero,
pio! Faceva pensare alla preghiera d'un bambino. Ma don  Innocenzo  beveva voluttuosamente le profane lodi di Steinegge con
una chiazza nerastra, a una piaga sc hifosa del verde. Don  Innocenzo  era ancora entusiasta della cartiera, forse anche un po'
"A Lei! A Lei! Vada là! Lo prenda, lo prenda!" rispose don  Innocenzo  porgendogli a due mani il libro che l'altro non voleva
vada là, vada là che non capisco niente!" esclamò don  Innocenzo  ridendo sempre; e gli ritolse il libro, lo gittò sullo
di Schiller in tedesco. Che gentilezza di quel don  Innocenzo  e che accoglienza cordiale! A Edith pareva un po'
qui che a Milano?" Qualcuno parlava nell'orto. V'era don  Innocenzo  con una vecchia contadina che si lagnava, piagnucolando,
un'altra storia più segreta ed egualmente triste che don  Innocenzo  interrompeva con dei bene bene soddisfatti, come se a
di averli insegnati a Paolo del Palazzo. I l povero don  Innocenzo  non sapeva che riscaldare il caffè e si propose,
di Dio, cosa è questo?" disse Steinegge. "Ecco" rispose don  Innocenzo  "cos'è oggi? Mercoledì. Bene, lunedì mattina, anzi nella
brontolando. "Ci sono poi degli altri pasticci" disse don  Innocenzo  a mezza voce. Steinegge non pensava più a mangiare; posò le
gli avevano dato. Il sole cadente rideva sul soffitto. Don  Innocenzo  cominciò a parlare de' suoi cocci preistorici, dei dotti
che doveva andare al Palazzo. "Aspetti" gli disse don  Innocenzo  "aspetti il caffè. Mi pare che si potrebbe uscire a
Edith volle portar lei il caffè. Steinegge e don  Innocenzo  sedettero ad aspettarlo sul muricciuolo dell'orto in faccia
in faccia al salotto. "Marta è una buona donna" disse don  Innocenzo  "ma è una gran chiacchierona. Ci sono de' pasticci al
che non è venuto qua con questa cosa vile nel cuore." Don  Innocenzo  gli accennò di tacere. Marta sulla porta della cucina,
Venne a posar il vassoio sul muricciuolo e domandò a don  Innocenzo  se il caffè gli piaceva dolce o amaro. Suo padre si stupiva
una ramanzina!" "Come sapete voi queste cose?" disse don  Innocenzo  stupefatto. "Ne so così delle cose io. È mica vero forse?"
forte quanto era stata subitanea. "Si consoli" disse don  Innocenzo  "si consoli. Suo padre è forse più vicino a Dio di molti
il parroco, andò a prendere le chiavi della chiesa. Don  Innocenzo  tolse commiato da Edith, che rimase seduta sul muricciuolo.
a destra, quale a sinistra, nelle tenebre dei banchi. Don  Innocenzo  uscì presto in cotta e stola a leggere le preghiere alla
false e sdolcinate. Le pareva impossibile che don  Innocenzo  non avesse potuto trovar nulla di più degno del grande
cristiana del femminile eterno. In fatto, don  Innocenzo  aveva tentato in addietro d'introdurre altre preghiere di
aveva già chiusi i chiavistelli della porta laterale e don  Innocenzo  scendeva verso la porta maggiore. Gli Steinegge si alzarono
vento dietro la chiesa. "Come va al Palazzo?" chiese don  Innocenzo  che doveva scendere a visitare una ragazzina inferma. "Un
questa casa, questa casa!" esclamò Steinegge dopo che don  Innocenzo  se ne fu andato. "Oh!" Egli fece tre gran passi avanti,
che ella era lì al suo fianco. Nel villaggio trovarono don  Innocenzo  che usciva da una povera casupola. Udirono una donna, che
signor curato?" "Fatevi coraggio, Maria" rispondeva don  Innocenzo  "donatela al Signore." La donna appoggiò il capo al muro e
al muro e pianse. "Andate, Maria, tornate su" disse don  Innocenzo  dolcemente. La donna piangeva sempre e non si moveva. "Si
Edith. "Venga su anche Lei, venga a veder com'è bella." Don  Innocenzo  sulle prime si oppose, ma Edith volle contentar quella
ridiscese pochi minuti dopo nella via dove suo padre e don  Innocenzo  l'aspettavano. "È da vergognarsi" diss'ella "di tanti
divisero. Steinegge, sentendosi stanco, andò a letto, don  Innocenzo  si ritirò nel suo studio a dir l'ufficio. Edith andò in
e venne a bussar sommessamente all'uscio dello studio. Don  Innocenzo  non si aspettava la sua visita; le domandò sorridendo se
due minuti prima che le labbra di lei si aprissero. Don  Innocenzo  si pose a guardare attentamente il piano della scrivania, a
e se ne trovava b en punita. "Oh Dio" disse don  Innocenzo  con voce imbarazzata "fin qua... poi... non so... ma non mi
fattagli, delle parole trovate nel suo libro. Qui don  Innocenzo  si scosse, indovinando, assai tardi, a quale sospetto
queste cose quantunque vi sia del biasimo per me." Don  Innocenzo  si fregava le mani lentamente, suggendo l'aria come se gli
chinando la fronte alle mani conserte sulla scrivania. Don  Innocenzo  tacque guardando i capelli giovanili, lucenti di bagliori
"No" diss'ella "ma però sarebbe un gran dolore." Don  Innocenzo  tacque; cercava parole che non venivano. Gli facevano
ho questo presentimento." "Teme che succeda" disse don  Innocenzo  parlando a se stesso, e, fattosi puntello d'un gomito alla
mio proposito, non mi porterebbe a cimenti dolorosi?" Don  Innocenzo  rimase mortificato. Sentiva di conoscere il mondo tanto
decretale "Ex litteris" di  Innocenzo  III (X.1.4.2) si colloca nel flusso di una serie di
del monastero, che è una meraviglia e che dimostra quanto  Innocenzo  vedesse acutamente nel vero, allorchè, sciolto di ogni
unica gloria possibile. Negli stessi anni il futuro papa  Innocenzo  III si preparava a una ben più gloriosa carriera, debole
cooperazione di vescovi e podestà. Con la "Ad extirpanda"  Innocenzo  IV riuscì ad eliminare ogni intervento delle autorità
è diverso: salvo un breve periodo, di disgrazia sotto  Innocenzo  X, il Bernini è l’artista della corte pontificia; il
le cui influenze, chi ben guarda, si mescolano in  Innocenzo  alle influenze raffaellesche; ma qui egli è devoto ai
nel 1646,  Innocenzo  X incarico Francesco Borromini di restaurare, per l’ormai
1634-35. Prado, Madrid. Anche quando dipinge il Ritratto di  Innocenzo  X, riesce nel suo intento: quell’uomo dall’aria arcigna e
l'agave che volevo farle vedere" disse don  Innocenzo  a Steinegge. "Bella eh?" Era lì a godersi il sole, superba
era la vita, la parola, la passione del paesaggio. Don  Innocenzo  aveva fatto portar lì un sedile rustico e vi passava delle
"Cosa?" diss'egli. "Venga, venga, sieda qui." Don  Innocenzo  non trovava la prima parola, stringeva convulsamente una
a che Ella, amico mio, ottimo e carissimo amico mio..." Don  Innocenzo  gli prese, parlando, una mano. "...intendesse quale sia
sera... ma poi adesso... credevo che fosse contenta..." Don  Innocenzo  si chinò a raccogliere le parole inintelligibili. "Cosa?"
discuteremo... diremo male dei preti, se vuole!" Don  Innocenzo  aggiunse sorridendo queste parole, perché gli pareva di
se fiutasse qualche putredine. "Che spropositi!" disse don  Innocenzo  con le sopracciglia aggrottate e la bocca ridente. "Non
E questa gente guiderà il mondo? Male lo guiderà." Don  Innocenzo  si alzò in piedi, infuocato in viso, con gli occhi pieni di
uno strepito che impediva di udire le parole. Don  Innocenzo  sempre acceso in viso, non potendo parlare, scoteva
curato!" C'era della gente nell'orto, uomini e donne. Don  Innocenzo  sorpreso, affrettò il passo. V'erano la Giunta, il
tal altro, discorso in chiesa, discorso al cimitero. Don  Innocenzo  ottenne a stento che si chetassero e lo segui ssero in
volta delle solite cerimonie, s'incamminò per il primo. Don  Innocenzo  colse il destro di sussurrare a Edith: "Non c'è più niente
"Forse il Suo biglietto!" "Il mio?..." rispose Edith. Don  Innocenzo  fe' cenno di sì e andò a prendere il braccio di Steinegge.
inebbria meglio del Johannisberg." "Si voltino" disse don  Innocenzo  "guardino la mia casetta come sta bene." Stava bene infatti
Edith rispose con gli occhi gravi, meravigliati. Don  Innocenzo  ammutolì. "Non sarebbe il solo tesoro sepolto in questo
Steinegge volgendosi al curato con un gesto ossequioso. Don  Innocenzo  si schermì, arrossendo e ridendo, dall'incensata. "Anche
bollore dell'affetto o dello sdegno. Si voltò quindi a don  Innocenzo  senz'aspettare la replica di Edith. "Non è vero" diss'egli
Non è questo?" Aperse gli occhi un momento per guardar don  Innocenzo  che rideva e tornò a chiuderli. "E adesso vedo... Oh, cosa
il baroccio e divise Edith da' suoi due compagni. Don  Innocenzo  si accostò rapidamente a Steinegge e gli disse
che si credeva." "Papà" disse Edith alzandosi "lo sa don  Innocenzo  quello che mi hai detto prima?" "Un poco, solo un poco."
ed esclamò volgendosi a lui raggiante: "Così presto?" Don  Innocenzo  vide, comprese, non rispose. "Signor curato" disse Edith
suo padre sulla strada. "Ella ritrova un'altra Edith." Don  Innocenzo  si provò a far l'ingenuo, ma ci riusciva solo quando non lo
di suo padre, appoggiandogli quasi il capo alla spalla. Don  Innocenzo  teneva lor dietro soffiando perché il capitano aveva preso
di carica. Attraversarono così i prati senza parlare. Don  Innocenzo  non ne poteva più; si fermò trafelato. "Bella" diss'egli
chi sa domani dove si sarebbe attaccato!" "Bene" disse don  Innocenzo  "parce sepulto." "E ha sentito della lettera?" disse il
e Steinegge non poteva vedere sul viso sincero di don  Innocenzo  i suoi veri convincimenti, il dolore d'aver incoraggiato
Non poté continuare. "No, signora Edith" rispose don  Innocenzo  "non bisogna mettersi in mente queste cose. Come poteva
lui. Preghi anche dopo" soggiunse "e faccia pregare." Don  Innocenzo  glielo promise, ma ella non era contenta ancora, aveva
nessuno ha da saper niente e mio padre meno di tutti." Don  Innocenzo  le prese una mano, gliela strinse silenziosamente. "Le
lucerna veniva meno, la notte entrava nella camera. Don  Innocenzo  si alzò. "Adesso vada a riposare" diss'egli. Ma Edith
"Vengo subito, papà." Ella entrò nel salotto e fece a don  Innocenzo  un saluto silenzioso con la mano. Quegli raccolse il
dell'Ospedale Niguarda di Milano. Sotto la guida di  Innocenzo  Clerici Bagozzi, medico dell'ente assicurativo ed esperto
di valori universali: con Urbano VIII prima, poi con  Innocenzo  X e Alessandro VII, a Roma si elabora il concetto (e non la
carni non hanno consistenza. Dinanzi al Bagnacavallo e ad  Innocenzo  da Imola convien passare inchinandosi: le forti fedi,
del pontificato e del guelfismo (secolo XIII, sotto  Innocenzo  III) segna il principio della decadenza dell'azione diretta
manifesta la medesima verità. Si può deplorare, come  Innocenzo  X, che nella ricostruzione siano andati materialmente
alla industria, creando la classe degli imprenditori; ed  Innocenzo  III approvava che i terzi potessero a questi affidare i
monsignor Virgilio Spada, elemosiniere segreto di  Innocenzo  e grande amico e consigliere di Borromini. D’altra parte,
col divieto di «toccare» il soffitto, imposto non più da  Innocenzo  X, ma da Alessandro VII.
e socialmente funzionale, fosse il proposito di papa  Innocenzo  allorché, volendo rimettere in sesto il pericolante
del moribondo e origliò. "Suscipe, Domine" diceva don  Innocenzo  "servum tuum in locum sperandae sibi salvationis a
suo figlio, né il Vezza che le avean gli occhi addosso. Don  Innocenzo  proferiva ad alta voce le preghiere commendationis animae
un tratto quel rantolo parve mancare. "È la fine" disse don  Innocenzo  volgendosi agli astanti. Vide Marina in piedi, le accennò
di seggiole, un fruscio di piedi corse per la stanza. Don  Innocenzo  si voltò: "Via!" diss'egli. Nepo, il Vezza, il Mirovich
"Il conte Cesare non ha potuto udir parola" disse don  Innocenzo  pigliando la candela e posandola sul comodino. "Egli dorme
e disse forte: "Un'ora e trentacinque minuti." Don  Innocenzo  cominciò subito le preghiere per l'anima partita. Una voce
"Oh Signore!" disse la Giovanna con accorato sdegno. Don  Innocenzo  s'interruppe. "0 pregare o uscire" diss'egli. Ma Nepo non
Anche le preghiere in expiratione erano finite. Don  Innocenzo  pregò ancora per qualche tempo, indi tolse congedo da
Le grida ricominciarono, in quel momento, più distinte. Don  Innocenzo  s'affacciò alla balaustrata, guardò in alto a destra, vide
chiamare la Luisa del Battista per venire a curarla." Don  Innocenzo  si tolse la lettera di tasca e la diede al ragazzo.
strillar lontano la voce chiara, imperiosa. Sulle scale don  Innocenzo  e il Rico trovarono Momolo che scendeva con un lume. "Forse
Rico. Steinegge fremeva, sbuffava; non lasciò quasi che don  Innocenzo  finisse e corse via con un gesto risoluto che voleva dire:
propria visione unitaria, globale. Perciò la polemica di  Innocenzo  X contro il principio della ricostruzione di San Pietro si
qui diviene fredda affettazione. Il Bagnacavallo ed  Innocenzo  aprono con solennità una scena; ma la vostra mente, bramosa
e a farla diventare leziosaggine. Non disegnano bene  Innocenzo  e il Bagnacavallo ? Benissimo, per chi nel disegno non mira
della prima Messa solenne celebrata con l'organo nuovo, don  Innocenzo  era rimasto per due minuti fermo con le braccia aperte a
Edith era così affabile, suo padre tanto compito, che don  Innocenzo  vinse presto del tutto la propria timidezza, e uscito di
di legno che mette nell'orto della canonica. Don  Innocenzo  pregò i suoi compagni di entrar a prendere il caffè.
religiosa." "Non lo credo, signorina" rispose don  Innocenzo  sorridendo e arrossendo. Edith indovinò subito il suo
le Alpi fossero apparsi più volte indizi del contrario. Don  Innocenzo  le confessò ch'egli stesso non ne aveva punto. Il suo Luino
e non il sentimento. Sarebbe un fuoco senza luce." Don  Innocenzo  non conosceva la grazia delicata dell'ingegno femminile
dispiacque d'aver provocate queste parole. "Eh" disse don  Innocenzo  facendosi alla sua volta di bragia "eh, cosa importa? Non
in gesti. "Lo hanno seminato e lo seminano" rispose don  Innocenzo  "e ci cresce intorno a tutti, dico intorno a tutti che
gambo spezzato, e sussurrò: "Questo è mite di cuore." Don  Innocenzo  capì. "Ha ragione" diss'egli umilmente. "Oh no" esclamò
dica, dove sta Milano?" "Milano... Milano..." rispose don  Innocenzo  schermendosi gli occhi dal sole con la mano destra. "Milano
ho altri. Gran cosa! Ecco, quod habeo tibi do." Infatti don  Innocenzo  aveva più cuor che ombrello. Quello sconquassato arnese di
il restauro. Ed è poi del tutto normale che, morto  Innocenzo  e succedutogli Alessandro VII, questi non mostrasse alcuna
XII li difese dall’ira dei crociati. Così si deve dire di  Innocenzo  II, di Alessandro III, di Gregorio IX per gli ebrei
spasso. Sbellicavano dalle risa allor- ché, messosi  Innocenzo  innanzi al muro a pisciare, subito gli accorreva a fianco
alla mano del padre che se ne gon- fiava d'orgoglio,  Innocenzo  a quella ammonitrice della madre - lindi e striminziti
sgusciare e perire la medesima covata). La prima volta che  Innocenzo  e Onorina ebbero co- scienza dell'avvenimento, restò loro
frignìo, lavatasi, alimentava il fuoco con gli stecchi che  Innocenzo  andava a racimolare per le fratte; d'estate, si
di vaga- bondare, stette più in casa, imparò a tirar l'ago.  Innocenzo  divenne un omicciolo indaffarato, rivelava in un suo modo
s'invaghirono al punto da commetterglieli pei figli. Ma  Innocenzo  a questi lavori sedentari non si piegò mai, preferiva, in
a una casipola mezzo diroccata, ove, dai buchi dei muri,  Innocenzo  traeva ragni al suono s'uno stelo cavo di frumento.
mosca nella tela. Uno per volta gli uomini s'accostarono e  Innocenzo  distribuiva le cannucce e quelli sufolavano nei buchi.
con la frase del dottore. E si congratulavano inoltre che  Innocenzo  avesse già trovato lavoro col padre, così ragazzo, che Ono-
stava a guardare cheta, come rassicurata nel suo angolo.  Innocenzo  il Governo non poté prenderselo (questo discorso era
di superbia. La guardavano storto, come passava con  Innocenzo  al fianco - piccolino, minuto, ma ritto e ben fatto: un
ben liete, le comari, quando poterono farle ri- sapere che  Innocenzo  guardava quella gatta rossa della tes- sitrice, la più
ancora dalla strada uno sbattere e schioccare alacre. Ora  Innocenzo  stava a casa, ogni lavoro essendo inter- rotto si
loro, in quella tana di casa, non entrò mai nessuno; né a  Innocenzo  passava pel capo di ribellarsi, se mai l'avessero chiamato
mentre teneva i piedi sanguinolenti nel bagno tiepido,  Innocenzo  continuò a intrecciare i suoi giunchi e portò a termine la
altri stranieri, e non che ac- cadesse di peggio, anzi:  Innocenzo  anche presso quelli trovò da lavorare, ché i servizi umili
La ragazza aspetta là, in quell'ombra sotto l'albero: a  Innocenzo  improvvisamente il cuore sussulta. Gli piaceva il bianco
della piccola persona. Si sposta docile, ed ecco che  Innocenzo  esaltandosi vede un polverìo d'oro nei suoi capelli,
gliel'ha detto.) Come si di- mena e inarca per svincolarsi,  Innocenzo  riesce ad abboc- carla, scontrandosi coi denti di confetto
concorrenza con Girolamo Marchesi, detto il Cotignola, con  Innocenzo  e con Amico Aspertini; ma, dice il Vasari, la maniera del
a prima occhiata quelle degli altri. Sono il Bagnacavallo e  Innocenzo  da Imola, ambedue nell’adolescenza allievi del Francia; il
Virgilio, dovette egli purgarsi dinanzi al sommo pontefice  Innocenzo  Sesto (XIV secolo). Restano molti diplomi accordati da
occhi scintillanti che dicevano: "Eh, che vi pare?". Don  Innocenzo  ascoltav a con attenzione vivissima e andava rimasticando
e così fece Edith. Intanto il conte, il Ferrieri e don  Innocenzo  disputavano, in un canto, della nuova cartiera in relazione
vivida come un fiore campestre; le figure ben rosolate di  Innocenzo  da Imola; un terzo San Sebastiano, dolente e ben
Gli Steinegge erano andati due volte alla canonica e don  Innocenzo  avea fatto anche lui una visita al Palazzo. Quanto al
prima. L'avvocato interruppe la sua relazione; Don  Innocenzo  non capiva; gli diceva: "E dunque?" "Non qui" disse Marina.
in Germania le opinioni dominanti in Italia. Che cosa fece  Innocenzo  VIII ? Pubblicò la "severissima bolla del 1584 contro le
di avere attitudine a l'istruzione letteraria. Papa  Innocenzo  XII fondò poi un secondo orfanotrofio annesso al grande
gran parte a Silla. Non era la prima volta che don  Innocenzo  aveva scritto al suo buon amico tedesco, appagando così un
in varii e delicati uffizi adoperato, e finalmente da  Innocenzo  XII, a scorno de' suoi calunniatori, della sacra porpora
(2) in quel libro, che fu pure condannato col breve d'  Innocenzo  XI del 16 settembre 16.0. Quando poi pretendono che l'
naturale, si poteva ben godere de' suoi atti; onde il papa  Innocenzo  XI fu costretto di condannare la proposizione
chi non tiene le proposizioni da lor condannate! Così fece  Innocenzo  XI con Decreto de' 2 marzo 1679. Così fece Innocenzo XII
fece Innocenzo XI con Decreto de' 2 marzo 1679. Così fece  Innocenzo  XII col suo Breve de' 6 febbraio 1694 ai Vescovi del Belgio
razionalismo , quella morale che fu condannata in teoria da  Innocenzo  XI e da altri sommi Pontefici: si può mentire e calunniare
[...OMISSIS...] . Lo dichiarò infine più recentemente  Innocenzo  XII nel celebre suo breve del 6 febbraio 1694 ai dottori di
onde anche tale dottrina razionalistica fu dannata dal Papa  Innocenzo  XI (7). XI Di più, è ancor certo non pugnare nè colla
(3); dottrina razionalistica, e giustamente anch' essa da  Innocenzo  XI proscritta. XIV Nè meno si può dubitare, che a tutti
e 2 la possibilità naturale di viver bene; onde S.  Innocenzo  papa rispetto a questa seconda perdita, così s' esprime:
dall' attuosità del seme, chiamato per ciò appunto da  Innocenzo  III ed altri dottori infetto e corrotto. Laonde benchè solo
impastata coll' acqua, come osserva S. Cipriano, di cui  Innocenzo  III cita questo testo: [...OMISSIS...] La fede è il
alla salute (3), v' ebbero alcuni, come S. Agostino (4) e  Innocenzo  I (5), che ritennero non bastare all' eterna salute de'
e comunicazione nostra co' santi che sono in Cielo. Laonde  Innocenzo  III nella sua opera sulla liturgia, venuto a questo passo
modo: [...OMISSIS...] (1). Dopo recati tali testimonii,  Innocenzo  III passa a spiegare quelle parole in un senso meno
di Dio, e gli antichi mostravano solo la vita (4); perchè  Innocenzo  III scriva la circoncisione non dare l' ingresso al regno
Così dice S. Cipriano: [...OMISSIS...] . Medesimamente  Innocenzo  III spiega la parola« unzione o crismazione« con quell'
il Bellarmino si propone l' obbiezione delle parole d'  Innocenzo  III, e di Eugenio IV nel Concilio di Firenze, le quali
che ottenne autorità di Ecumenico, e dai Santi Pontefici  Innocenzo  e Zosimo; e il Giansenismo condannato pure colla
e colla Bolla Apostolica Cum occasione , 31 maggio 1653, di  Innocenzo  X, e di nuovo con quella Vineam Domini Sabaoth , 16 luglio
onde risplende manifesta la ragione della condanna che fece  Innocenzo  X della terza proposizione di Giansenio, e quella d' altre