in Bologna un bel documento di quel ch’era | Innocenzo | prima di diventare raffaellesco. È una Risurrezione dipinta |
Saggi di critica d'arte -
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Vasari, che anch’esso dipinse in quel monastero e conobbe | Innocenzo | di persona; lo dice Pietro Lamo, che fu rispettosissimo |
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lo dice Pietro Lamo, che fu rispettosissimo discepolo di | Innocenzo | e non avrebbe confuso un’opera di lui coll’opera di un |
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finalmente il contratto, scovato da Corrado Ricci, in cui | Innocenzo | si obbligò nel 1517 a fare quella pittura. |
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commune" in Europa. Ricerche intorno a una decretale di | Innocenzo | III indirizzata all'arcivescovo di Lund ("Ex litteris", |
Sul ruolo del "ius decretalium" nella diffusione della cultura del "ius commune" in Europa. Ricerche intorno a una decretale di Innocenzo III indirizzata all'arcivescovo di Lund ("Ex litteris", X.1.4.2, 1198) - abstract in versione elettronica -
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si deduce: 1) che il progetto borrominiano fu approvato da | Innocenzo | X e quindi non era in contrasto col suo proposito di |
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termine più tardi; 3) che, passata la festa e morto nel '55 | Innocenzo | X, il progetto di rinnovamento fu praticamente abbandonato |
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e trasfigurare i volti dei suoi personaggi. Nel Ritratto di | Innocenzo | X, replicato in circa quaranta differenti versioni, |
Leggere un'opera d'arte -
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La momentanea eclisse del Bernini sotto il pontificato di | Innocenzo | X porge all’Algardi l’occasione di esprimere il suo ideale |
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monumento di Leone XI in San Pietro e la statua bronzea di | Innocenzo | X nel palazzo dei Conservatori: esempi di quella concezione |
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mirava a fonderle in un «mirabil composto». La statua di | Innocenzo | X è chiaramente esemplata su quella berniniana di Urbano |
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per concentrare invece l’attenzione sul volto di | Innocenzo | X, delineato con straordinaria abilità ritrattistica nei |
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non indebite, esagerate. Per esempio, il Malvasia antepone | Innocenzo | al Francia, e di tal giudizio si fa argomento per |
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superiorità del Francia su Raffaello, convien proclamare | Innocenzo | il primo pittore del mondo. |
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(la famiglia Parati) ivi introdotti in preghiera. | Innocenzo | ha l’animo inaccessibile a quel senso d’armonia. Le sue |
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i contorni e rileva le modellazioni con tocchi sicuri; | Innocenzo | è più ricercatore, più diligente, ma anche più duro, più |
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amabili le fisonomie, per angoli di bocche volti all’insù; | Innocenzo | ha intendimento più nitido di quel che ci vuole a fare un |
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irreprensibile, ma poco simpatico. Uno de’ caratteri di | Innocenzo | è anche l’abuso dei panni cangianti, nei quali spesso |
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quando possono, motivi raffaelleschi. Una sacra famiglia di | Innocenzo | in questa pinacoteca, è pochissimo dissimile da quella del |
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perdergli il rispetto. "Mi dica Lei, signorina" chiese don | Innocenzo | a Edith "ho detto male? Lo sanno anche Loro, non è vero, |
Malombra -
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pio! Faceva pensare alla preghiera d'un bambino. Ma don | Innocenzo | beveva voluttuosamente le profane lodi di Steinegge con |
Malombra -
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una chiazza nerastra, a una piaga sc hifosa del verde. Don | Innocenzo | era ancora entusiasta della cartiera, forse anche un po' |
Malombra -
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"A Lei! A Lei! Vada là! Lo prenda, lo prenda!" rispose don | Innocenzo | porgendogli a due mani il libro che l'altro non voleva |
Malombra -
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vada là, vada là che non capisco niente!" esclamò don | Innocenzo | ridendo sempre; e gli ritolse il libro, lo gittò sullo |
Malombra -
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di Schiller in tedesco. Che gentilezza di quel don | Innocenzo | e che accoglienza cordiale! A Edith pareva un po' |
Malombra -
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qui che a Milano?" Qualcuno parlava nell'orto. V'era don | Innocenzo | con una vecchia contadina che si lagnava, piagnucolando, |
Malombra -
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un'altra storia più segreta ed egualmente triste che don | Innocenzo | interrompeva con dei bene bene soddisfatti, come se a |
Malombra -
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di averli insegnati a Paolo del Palazzo. I l povero don | Innocenzo | non sapeva che riscaldare il caffè e si propose, |
Malombra -
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di Dio, cosa è questo?" disse Steinegge. "Ecco" rispose don | Innocenzo | "cos'è oggi? Mercoledì. Bene, lunedì mattina, anzi nella |
Malombra -
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brontolando. "Ci sono poi degli altri pasticci" disse don | Innocenzo | a mezza voce. Steinegge non pensava più a mangiare; posò le |
Malombra -
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gli avevano dato. Il sole cadente rideva sul soffitto. Don | Innocenzo | cominciò a parlare de' suoi cocci preistorici, dei dotti |
Malombra -
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che doveva andare al Palazzo. "Aspetti" gli disse don | Innocenzo | "aspetti il caffè. Mi pare che si potrebbe uscire a |
Malombra -
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Edith volle portar lei il caffè. Steinegge e don | Innocenzo | sedettero ad aspettarlo sul muricciuolo dell'orto in faccia |
Malombra -
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in faccia al salotto. "Marta è una buona donna" disse don | Innocenzo | "ma è una gran chiacchierona. Ci sono de' pasticci al |
Malombra -
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che non è venuto qua con questa cosa vile nel cuore." Don | Innocenzo | gli accennò di tacere. Marta sulla porta della cucina, |
Malombra -
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Venne a posar il vassoio sul muricciuolo e domandò a don | Innocenzo | se il caffè gli piaceva dolce o amaro. Suo padre si stupiva |
Malombra -
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una ramanzina!" "Come sapete voi queste cose?" disse don | Innocenzo | stupefatto. "Ne so così delle cose io. È mica vero forse?" |
Malombra -
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forte quanto era stata subitanea. "Si consoli" disse don | Innocenzo | "si consoli. Suo padre è forse più vicino a Dio di molti |
Malombra -
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il parroco, andò a prendere le chiavi della chiesa. Don | Innocenzo | tolse commiato da Edith, che rimase seduta sul muricciuolo. |
Malombra -
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a destra, quale a sinistra, nelle tenebre dei banchi. Don | Innocenzo | uscì presto in cotta e stola a leggere le preghiere alla |
Malombra -
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false e sdolcinate. Le pareva impossibile che don | Innocenzo | non avesse potuto trovar nulla di più degno del grande |
Malombra -
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cristiana del femminile eterno. In fatto, don | Innocenzo | aveva tentato in addietro d'introdurre altre preghiere di |
Malombra -
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aveva già chiusi i chiavistelli della porta laterale e don | Innocenzo | scendeva verso la porta maggiore. Gli Steinegge si alzarono |
Malombra -
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vento dietro la chiesa. "Come va al Palazzo?" chiese don | Innocenzo | che doveva scendere a visitare una ragazzina inferma. "Un |
Malombra -
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questa casa, questa casa!" esclamò Steinegge dopo che don | Innocenzo | se ne fu andato. "Oh!" Egli fece tre gran passi avanti, |
Malombra -
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che ella era lì al suo fianco. Nel villaggio trovarono don | Innocenzo | che usciva da una povera casupola. Udirono una donna, che |
Malombra -
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signor curato?" "Fatevi coraggio, Maria" rispondeva don | Innocenzo | "donatela al Signore." La donna appoggiò il capo al muro e |
Malombra -
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al muro e pianse. "Andate, Maria, tornate su" disse don | Innocenzo | dolcemente. La donna piangeva sempre e non si moveva. "Si |
Malombra -
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Edith. "Venga su anche Lei, venga a veder com'è bella." Don | Innocenzo | sulle prime si oppose, ma Edith volle contentar quella |
Malombra -
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ridiscese pochi minuti dopo nella via dove suo padre e don | Innocenzo | l'aspettavano. "È da vergognarsi" diss'ella "di tanti |
Malombra -
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divisero. Steinegge, sentendosi stanco, andò a letto, don | Innocenzo | si ritirò nel suo studio a dir l'ufficio. Edith andò in |
Malombra -
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e venne a bussar sommessamente all'uscio dello studio. Don | Innocenzo | non si aspettava la sua visita; le domandò sorridendo se |
Malombra -
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due minuti prima che le labbra di lei si aprissero. Don | Innocenzo | si pose a guardare attentamente il piano della scrivania, a |
Malombra -
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e se ne trovava b en punita. "Oh Dio" disse don | Innocenzo | con voce imbarazzata "fin qua... poi... non so... ma non mi |
Malombra -
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fattagli, delle parole trovate nel suo libro. Qui don | Innocenzo | si scosse, indovinando, assai tardi, a quale sospetto |
Malombra -
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queste cose quantunque vi sia del biasimo per me." Don | Innocenzo | si fregava le mani lentamente, suggendo l'aria come se gli |
Malombra -
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chinando la fronte alle mani conserte sulla scrivania. Don | Innocenzo | tacque guardando i capelli giovanili, lucenti di bagliori |
Malombra -
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"No" diss'ella "ma però sarebbe un gran dolore." Don | Innocenzo | tacque; cercava parole che non venivano. Gli facevano |
Malombra -
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ho questo presentimento." "Teme che succeda" disse don | Innocenzo | parlando a se stesso, e, fattosi puntello d'un gomito alla |
Malombra -
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mio proposito, non mi porterebbe a cimenti dolorosi?" Don | Innocenzo | rimase mortificato. Sentiva di conoscere il mondo tanto |
Malombra -
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decretale "Ex litteris" di | Innocenzo | III (X.1.4.2) si colloca nel flusso di una serie di |
Sul ruolo del "ius decretalium" nella diffusione della cultura del "ius commune" in Europa. Ricerche intorno a una decretale di Innocenzo III indirizzata all'arcivescovo di Lund ("Ex litteris", X.1.4.2, 1198) - abstract in versione elettronica -
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del monastero, che è una meraviglia e che dimostra quanto | Innocenzo | vedesse acutamente nel vero, allorchè, sciolto di ogni |
Saggi di critica d'arte -
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unica gloria possibile. Negli stessi anni il futuro papa | Innocenzo | III si preparava a una ben più gloriosa carriera, debole |
L'arte di guardare l'arte -
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cooperazione di vescovi e podestà. Con la "Ad extirpanda" | Innocenzo | IV riuscì ad eliminare ogni intervento delle autorità |
La repressione dell'eresia nei comuni dell'Italia settentrionale tra "ius proprium" e "ius commune" (secolo XIII) - abstract in versione elettronica -
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è diverso: salvo un breve periodo, di disgrazia sotto | Innocenzo | X, il Bernini è l’artista della corte pontificia; il |
Manuale Seicento-Settecento -
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le cui influenze, chi ben guarda, si mescolano in | Innocenzo | alle influenze raffaellesche; ma qui egli è devoto ai |
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nel 1646, | Innocenzo | X incarico Francesco Borromini di restaurare, per l’ormai |
Da Bramante a Canova -
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1634-35. Prado, Madrid. Anche quando dipinge il Ritratto di | Innocenzo | X, riesce nel suo intento: quell’uomo dall’aria arcigna e |
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l'agave che volevo farle vedere" disse don | Innocenzo | a Steinegge. "Bella eh?" Era lì a godersi il sole, superba |
Malombra -
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era la vita, la parola, la passione del paesaggio. Don | Innocenzo | aveva fatto portar lì un sedile rustico e vi passava delle |
Malombra -
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"Cosa?" diss'egli. "Venga, venga, sieda qui." Don | Innocenzo | non trovava la prima parola, stringeva convulsamente una |
Malombra -
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a che Ella, amico mio, ottimo e carissimo amico mio..." Don | Innocenzo | gli prese, parlando, una mano. "...intendesse quale sia |
Malombra -
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sera... ma poi adesso... credevo che fosse contenta..." Don | Innocenzo | si chinò a raccogliere le parole inintelligibili. "Cosa?" |
Malombra -
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discuteremo... diremo male dei preti, se vuole!" Don | Innocenzo | aggiunse sorridendo queste parole, perché gli pareva di |
Malombra -
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se fiutasse qualche putredine. "Che spropositi!" disse don | Innocenzo | con le sopracciglia aggrottate e la bocca ridente. "Non |
Malombra -
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E questa gente guiderà il mondo? Male lo guiderà." Don | Innocenzo | si alzò in piedi, infuocato in viso, con gli occhi pieni di |
Malombra -
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uno strepito che impediva di udire le parole. Don | Innocenzo | sempre acceso in viso, non potendo parlare, scoteva |
Malombra -
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curato!" C'era della gente nell'orto, uomini e donne. Don | Innocenzo | sorpreso, affrettò il passo. V'erano la Giunta, il |
Malombra -
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tal altro, discorso in chiesa, discorso al cimitero. Don | Innocenzo | ottenne a stento che si chetassero e lo segui ssero in |
Malombra -
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volta delle solite cerimonie, s'incamminò per il primo. Don | Innocenzo | colse il destro di sussurrare a Edith: "Non c'è più niente |
Malombra -
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"Forse il Suo biglietto!" "Il mio?..." rispose Edith. Don | Innocenzo | fe' cenno di sì e andò a prendere il braccio di Steinegge. |
Malombra -
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inebbria meglio del Johannisberg." "Si voltino" disse don | Innocenzo | "guardino la mia casetta come sta bene." Stava bene infatti |
Malombra -
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Edith rispose con gli occhi gravi, meravigliati. Don | Innocenzo | ammutolì. "Non sarebbe il solo tesoro sepolto in questo |
Malombra -
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Steinegge volgendosi al curato con un gesto ossequioso. Don | Innocenzo | si schermì, arrossendo e ridendo, dall'incensata. "Anche |
Malombra -
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bollore dell'affetto o dello sdegno. Si voltò quindi a don | Innocenzo | senz'aspettare la replica di Edith. "Non è vero" diss'egli |
Malombra -
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Non è questo?" Aperse gli occhi un momento per guardar don | Innocenzo | che rideva e tornò a chiuderli. "E adesso vedo... Oh, cosa |
Malombra -
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il baroccio e divise Edith da' suoi due compagni. Don | Innocenzo | si accostò rapidamente a Steinegge e gli disse |
Malombra -
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che si credeva." "Papà" disse Edith alzandosi "lo sa don | Innocenzo | quello che mi hai detto prima?" "Un poco, solo un poco." |
Malombra -
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ed esclamò volgendosi a lui raggiante: "Così presto?" Don | Innocenzo | vide, comprese, non rispose. "Signor curato" disse Edith |
Malombra -
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suo padre sulla strada. "Ella ritrova un'altra Edith." Don | Innocenzo | si provò a far l'ingenuo, ma ci riusciva solo quando non lo |
Malombra -
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di suo padre, appoggiandogli quasi il capo alla spalla. Don | Innocenzo | teneva lor dietro soffiando perché il capitano aveva preso |
Malombra -
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di carica. Attraversarono così i prati senza parlare. Don | Innocenzo | non ne poteva più; si fermò trafelato. "Bella" diss'egli |
Malombra -
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chi sa domani dove si sarebbe attaccato!" "Bene" disse don | Innocenzo | "parce sepulto." "E ha sentito della lettera?" disse il |
Malombra -
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e Steinegge non poteva vedere sul viso sincero di don | Innocenzo | i suoi veri convincimenti, il dolore d'aver incoraggiato |
Malombra -
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Non poté continuare. "No, signora Edith" rispose don | Innocenzo | "non bisogna mettersi in mente queste cose. Come poteva |
Malombra -
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lui. Preghi anche dopo" soggiunse "e faccia pregare." Don | Innocenzo | glielo promise, ma ella non era contenta ancora, aveva |
Malombra -
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nessuno ha da saper niente e mio padre meno di tutti." Don | Innocenzo | le prese una mano, gliela strinse silenziosamente. "Le |
Malombra -
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lucerna veniva meno, la notte entrava nella camera. Don | Innocenzo | si alzò. "Adesso vada a riposare" diss'egli. Ma Edith |
Malombra -
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"Vengo subito, papà." Ella entrò nel salotto e fece a don | Innocenzo | un saluto silenzioso con la mano. Quegli raccolse il |
Malombra -
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dell'Ospedale Niguarda di Milano. Sotto la guida di | Innocenzo | Clerici Bagozzi, medico dell'ente assicurativo ed esperto |
Il contributo dell'INAIL alla cura delle ustioni in Italia: nascita e sviluppo del "Centro ustionati" dell'ospedale Niguarda - abstract in versione elettronica -
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di valori universali: con Urbano VIII prima, poi con | Innocenzo | X e Alessandro VII, a Roma si elabora il concetto (e non la |
Manuale Seicento-Settecento -
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carni non hanno consistenza. Dinanzi al Bagnacavallo e ad | Innocenzo | da Imola convien passare inchinandosi: le forti fedi, |
Saggi di critica d'arte -
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del pontificato e del guelfismo (secolo XIII, sotto | Innocenzo | III) segna il principio della decadenza dell'azione diretta |
Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale -
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manifesta la medesima verità. Si può deplorare, come | Innocenzo | X, che nella ricostruzione siano andati materialmente |
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alla industria, creando la classe degli imprenditori; ed | Innocenzo | III approvava che i terzi potessero a questi affidare i |
Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza -
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monsignor Virgilio Spada, elemosiniere segreto di | Innocenzo | e grande amico e consigliere di Borromini. D’altra parte, |
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col divieto di «toccare» il soffitto, imposto non più da | Innocenzo | X, ma da Alessandro VII. |
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e socialmente funzionale, fosse il proposito di papa | Innocenzo | allorché, volendo rimettere in sesto il pericolante |
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del moribondo e origliò. "Suscipe, Domine" diceva don | Innocenzo | "servum tuum in locum sperandae sibi salvationis a |
Malombra -
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suo figlio, né il Vezza che le avean gli occhi addosso. Don | Innocenzo | proferiva ad alta voce le preghiere commendationis animae |
Malombra -
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un tratto quel rantolo parve mancare. "È la fine" disse don | Innocenzo | volgendosi agli astanti. Vide Marina in piedi, le accennò |
Malombra -
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di seggiole, un fruscio di piedi corse per la stanza. Don | Innocenzo | si voltò: "Via!" diss'egli. Nepo, il Vezza, il Mirovich |
Malombra -
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"Il conte Cesare non ha potuto udir parola" disse don | Innocenzo | pigliando la candela e posandola sul comodino. "Egli dorme |
Malombra -
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e disse forte: "Un'ora e trentacinque minuti." Don | Innocenzo | cominciò subito le preghiere per l'anima partita. Una voce |
Malombra -
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"Oh Signore!" disse la Giovanna con accorato sdegno. Don | Innocenzo | s'interruppe. "0 pregare o uscire" diss'egli. Ma Nepo non |
Malombra -
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Anche le preghiere in expiratione erano finite. Don | Innocenzo | pregò ancora per qualche tempo, indi tolse congedo da |
Malombra -
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Le grida ricominciarono, in quel momento, più distinte. Don | Innocenzo | s'affacciò alla balaustrata, guardò in alto a destra, vide |
Malombra -
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chiamare la Luisa del Battista per venire a curarla." Don | Innocenzo | si tolse la lettera di tasca e la diede al ragazzo. |
Malombra -
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strillar lontano la voce chiara, imperiosa. Sulle scale don | Innocenzo | e il Rico trovarono Momolo che scendeva con un lume. "Forse |
Malombra -
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Rico. Steinegge fremeva, sbuffava; non lasciò quasi che don | Innocenzo | finisse e corse via con un gesto risoluto che voleva dire: |
Malombra -
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propria visione unitaria, globale. Perciò la polemica di | Innocenzo | X contro il principio della ricostruzione di San Pietro si |
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qui diviene fredda affettazione. Il Bagnacavallo ed | Innocenzo | aprono con solennità una scena; ma la vostra mente, bramosa |
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e a farla diventare leziosaggine. Non disegnano bene | Innocenzo | e il Bagnacavallo ? Benissimo, per chi nel disegno non mira |
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della prima Messa solenne celebrata con l'organo nuovo, don | Innocenzo | era rimasto per due minuti fermo con le braccia aperte a |
Malombra -
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Edith era così affabile, suo padre tanto compito, che don | Innocenzo | vinse presto del tutto la propria timidezza, e uscito di |
Malombra -
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di legno che mette nell'orto della canonica. Don | Innocenzo | pregò i suoi compagni di entrar a prendere il caffè. |
Malombra -
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religiosa." "Non lo credo, signorina" rispose don | Innocenzo | sorridendo e arrossendo. Edith indovinò subito il suo |
Malombra -
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le Alpi fossero apparsi più volte indizi del contrario. Don | Innocenzo | le confessò ch'egli stesso non ne aveva punto. Il suo Luino |
Malombra -
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e non il sentimento. Sarebbe un fuoco senza luce." Don | Innocenzo | non conosceva la grazia delicata dell'ingegno femminile |
Malombra -
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dispiacque d'aver provocate queste parole. "Eh" disse don | Innocenzo | facendosi alla sua volta di bragia "eh, cosa importa? Non |
Malombra -
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in gesti. "Lo hanno seminato e lo seminano" rispose don | Innocenzo | "e ci cresce intorno a tutti, dico intorno a tutti che |
Malombra -
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gambo spezzato, e sussurrò: "Questo è mite di cuore." Don | Innocenzo | capì. "Ha ragione" diss'egli umilmente. "Oh no" esclamò |
Malombra -
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dica, dove sta Milano?" "Milano... Milano..." rispose don | Innocenzo | schermendosi gli occhi dal sole con la mano destra. "Milano |
Malombra -
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ho altri. Gran cosa! Ecco, quod habeo tibi do." Infatti don | Innocenzo | aveva più cuor che ombrello. Quello sconquassato arnese di |
Malombra -
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il restauro. Ed è poi del tutto normale che, morto | Innocenzo | e succedutogli Alessandro VII, questi non mostrasse alcuna |
Da Bramante a Canova -
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XII li difese dall’ira dei crociati. Così si deve dire di | Innocenzo | II, di Alessandro III, di Gregorio IX per gli ebrei |
Il contraddittorio D.r Degasperi-Todeschini a Merano -
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spasso. Sbellicavano dalle risa allor- ché, messosi | Innocenzo | innanzi al muro a pisciare, subito gli accorreva a fianco |
Il fosso -
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alla mano del padre che se ne gon- fiava d'orgoglio, | Innocenzo | a quella ammonitrice della madre - lindi e striminziti |
Il fosso -
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sgusciare e perire la medesima covata). La prima volta che | Innocenzo | e Onorina ebbero co- scienza dell'avvenimento, restò loro |
Il fosso -
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frignìo, lavatasi, alimentava il fuoco con gli stecchi che | Innocenzo | andava a racimolare per le fratte; d'estate, si |
Il fosso -
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di vaga- bondare, stette più in casa, imparò a tirar l'ago. | Innocenzo | divenne un omicciolo indaffarato, rivelava in un suo modo |
Il fosso -
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s'invaghirono al punto da commetterglieli pei figli. Ma | Innocenzo | a questi lavori sedentari non si piegò mai, preferiva, in |
Il fosso -
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a una casipola mezzo diroccata, ove, dai buchi dei muri, | Innocenzo | traeva ragni al suono s'uno stelo cavo di frumento. |
Il fosso -
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mosca nella tela. Uno per volta gli uomini s'accostarono e | Innocenzo | distribuiva le cannucce e quelli sufolavano nei buchi. |
Il fosso -
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con la frase del dottore. E si congratulavano inoltre che | Innocenzo | avesse già trovato lavoro col padre, così ragazzo, che Ono- |
Il fosso -
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stava a guardare cheta, come rassicurata nel suo angolo. | Innocenzo | il Governo non poté prenderselo (questo discorso era |
Il fosso -
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di superbia. La guardavano storto, come passava con | Innocenzo | al fianco - piccolino, minuto, ma ritto e ben fatto: un |
Il fosso -
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ben liete, le comari, quando poterono farle ri- sapere che | Innocenzo | guardava quella gatta rossa della tes- sitrice, la più |
Il fosso -
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ancora dalla strada uno sbattere e schioccare alacre. Ora | Innocenzo | stava a casa, ogni lavoro essendo inter- rotto si |
Il fosso -
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loro, in quella tana di casa, non entrò mai nessuno; né a | Innocenzo | passava pel capo di ribellarsi, se mai l'avessero chiamato |
Il fosso -
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mentre teneva i piedi sanguinolenti nel bagno tiepido, | Innocenzo | continuò a intrecciare i suoi giunchi e portò a termine la |
Il fosso -
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altri stranieri, e non che ac- cadesse di peggio, anzi: | Innocenzo | anche presso quelli trovò da lavorare, ché i servizi umili |
Il fosso -
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La ragazza aspetta là, in quell'ombra sotto l'albero: a | Innocenzo | improvvisamente il cuore sussulta. Gli piaceva il bianco |
Il fosso -
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della piccola persona. Si sposta docile, ed ecco che | Innocenzo | esaltandosi vede un polverìo d'oro nei suoi capelli, |
Il fosso -
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gliel'ha detto.) Come si di- mena e inarca per svincolarsi, | Innocenzo | riesce ad abboc- carla, scontrandosi coi denti di confetto |
Il fosso -
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concorrenza con Girolamo Marchesi, detto il Cotignola, con | Innocenzo | e con Amico Aspertini; ma, dice il Vasari, la maniera del |
Saggi di critica d'arte -
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a prima occhiata quelle degli altri. Sono il Bagnacavallo e | Innocenzo | da Imola, ambedue nell’adolescenza allievi del Francia; il |
Saggi di critica d'arte -
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Virgilio, dovette egli purgarsi dinanzi al sommo pontefice | Innocenzo | Sesto (XIV secolo). Restano molti diplomi accordati da |
Nuovo galateo. Tomo II -
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occhi scintillanti che dicevano: "Eh, che vi pare?". Don | Innocenzo | ascoltav a con attenzione vivissima e andava rimasticando |
Malombra -
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e così fece Edith. Intanto il conte, il Ferrieri e don | Innocenzo | disputavano, in un canto, della nuova cartiera in relazione |
Malombra -
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vivida come un fiore campestre; le figure ben rosolate di | Innocenzo | da Imola; un terzo San Sebastiano, dolente e ben |
Un viaggio a Roma senza vedere il Papa -
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Gli Steinegge erano andati due volte alla canonica e don | Innocenzo | avea fatto anche lui una visita al Palazzo. Quanto al |
Malombra -
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prima. L'avvocato interruppe la sua relazione; Don | Innocenzo | non capiva; gli diceva: "E dunque?" "Non qui" disse Marina. |
Malombra -
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in Germania le opinioni dominanti in Italia. Che cosa fece | Innocenzo | VIII ? Pubblicò la "severissima bolla del 1584 contro le |
Nuovo galateo. Tomo II -
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di avere attitudine a l'istruzione letteraria. Papa | Innocenzo | XII fondò poi un secondo orfanotrofio annesso al grande |
Vita intima -
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gran parte a Silla. Non era la prima volta che don | Innocenzo | aveva scritto al suo buon amico tedesco, appagando così un |
Malombra -
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in varii e delicati uffizi adoperato, e finalmente da | Innocenzo | XII, a scorno de' suoi calunniatori, della sacra porpora |
Il razionalismo -
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(2) in quel libro, che fu pure condannato col breve d' | Innocenzo | XI del 16 settembre 16.0. Quando poi pretendono che l' |
Il razionalismo -
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naturale, si poteva ben godere de' suoi atti; onde il papa | Innocenzo | XI fu costretto di condannare la proposizione |
Il razionalismo -
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chi non tiene le proposizioni da lor condannate! Così fece | Innocenzo | XI con Decreto de' 2 marzo 1679. Così fece Innocenzo XII |
Il razionalismo -
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fece Innocenzo XI con Decreto de' 2 marzo 1679. Così fece | Innocenzo | XII col suo Breve de' 6 febbraio 1694 ai Vescovi del Belgio |
Il razionalismo -
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razionalismo , quella morale che fu condannata in teoria da | Innocenzo | XI e da altri sommi Pontefici: si può mentire e calunniare |
Il razionalismo -
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[...OMISSIS...] . Lo dichiarò infine più recentemente | Innocenzo | XII nel celebre suo breve del 6 febbraio 1694 ai dottori di |
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onde anche tale dottrina razionalistica fu dannata dal Papa | Innocenzo | XI (7). XI Di più, è ancor certo non pugnare nè colla |
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(3); dottrina razionalistica, e giustamente anch' essa da | Innocenzo | XI proscritta. XIV Nè meno si può dubitare, che a tutti |
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e 2 la possibilità naturale di viver bene; onde S. | Innocenzo | papa rispetto a questa seconda perdita, così s' esprime: |
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dall' attuosità del seme, chiamato per ciò appunto da | Innocenzo | III ed altri dottori infetto e corrotto. Laonde benchè solo |
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impastata coll' acqua, come osserva S. Cipriano, di cui | Innocenzo | III cita questo testo: [...OMISSIS...] La fede è il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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alla salute (3), v' ebbero alcuni, come S. Agostino (4) e | Innocenzo | I (5), che ritennero non bastare all' eterna salute de' |
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e comunicazione nostra co' santi che sono in Cielo. Laonde | Innocenzo | III nella sua opera sulla liturgia, venuto a questo passo |
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modo: [...OMISSIS...] (1). Dopo recati tali testimonii, | Innocenzo | III passa a spiegare quelle parole in un senso meno |
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di Dio, e gli antichi mostravano solo la vita (4); perchè | Innocenzo | III scriva la circoncisione non dare l' ingresso al regno |
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Così dice S. Cipriano: [...OMISSIS...] . Medesimamente | Innocenzo | III spiega la parola« unzione o crismazione« con quell' |
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il Bellarmino si propone l' obbiezione delle parole d' | Innocenzo | III, e di Eugenio IV nel Concilio di Firenze, le quali |
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che ottenne autorità di Ecumenico, e dai Santi Pontefici | Innocenzo | e Zosimo; e il Giansenismo condannato pure colla |
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e colla Bolla Apostolica Cum occasione , 31 maggio 1653, di | Innocenzo | X, e di nuovo con quella Vineam Domini Sabaoth , 16 luglio |
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onde risplende manifesta la ragione della condanna che fece | Innocenzo | X della terza proposizione di Giansenio, e quella d' altre |
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