Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: clara

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 Clara  sola.
,  Clara  dalla sinistra, che si getta nelle braccia del padre.
esce per la porta opposta, onde son venuti i due –  Clara  rimane immobile, ed assorta nell’idea di lui)
 Clara  si levò d'improvviso. - Taci, - disse. - Egli ritorna Io mi
al Coro – Le fiamme già incominciano a rompere le tenebre,  Clara  con grido acuto)
 Clara  nel fondo della via da Scudiere con stivali e speroni, e
— Si annuncia per sabato la prima rappresentazione della  Clara  Soleil, che udimmo già allo Scribo. Domenica poi, allo 2
miss Lucy mi passò innanzi e disse: - Oh, signora! Donna  Clara  è impossibilitato a ricevere voi. Voi sarete così gentile
di mutare il genere ai vocaboli; nella sua lingua, donna  Clara  figurava come un maschio ed io come una femmina. - Non può
di casa? La cameriera mi ha detto.... - Oh, certo. Donna  Clara  non è uscito, ma sta preparando sé alla teatra. teatra.-
salutarla. - Ma signoro, questo è ordine per tutte. Donna  Clara  non riceve, quando va alla teatra teatraIo non sono tutte
di porte mi fece rivolgere il capo; e vidi donna  Clara  sul limitare della sala, ed ella esclamò giocondamente; -
il gradimento del pubblico e gli interpreti principali,  Clara  Jacobo, Irene Minghini Cattaneo, il tenore Giovanni
Avvenne ciò che avviene sovente nelle presentazioni. Donna  Clara  pronunziò il nome di lui con tono così fievole, ch'io
di me del caso singolare; e la nervosità insolita di donna  Clara  mi distraeva sovente. Le lanciavo delle occhiate per
di mineralogia, perché il Commendatore era di pietra. Donna  Clara  sorrise, ma l'incognito che avevo di fronte non ebbe la
intera la serata, impedendomi di parlare a donna  Clara  con la intimità che ella mi aveva concessa, atteggiandosi
spiegare l'enigma di quel disagio che aveva afferrato donna  Clara  e il mio interlocutore. Alzando gli occhi, vidi che
L'assassinio di una baronessa..... - Scusate - disse donna  Clara  rapidamente. - Volete favorirmi l'albo che è sulla tavola,
Quando rientrai alfine nella sala grande, vidi donna  Clara  che passeggiava innanzi e indietro, come sanno passeggiar
testa lunga dal naso rostrato. - Ma prima di tutto, donna  Clara  - osservai, puntando io pure il dito contro la poltrona -
raccontarla, amica mia. Vedevo che a poco a poco donna  Clara  si lasciava vincere dalla sua naturale festosità; e
di poco prima, innanzi alla poltrona del dilettante. Donna  Clara  mi raggiunse e sedette sul largo divano, al mio fianco. -
elettriche; ma quasi avesse sentito il mio sguardo, donna  Clara  si ricompose prestamente e mi fissò con gli occhi severi. -
con quella testa equina....! - Amico mio - interruppe donna  Clara  - calmatevi.... Ho suonato perché vengano a ripulire
a sedermi innanzi al pianoforte, volgendo le spalle a donna  Clara  e vi rimasi finche non udii richiudersi la porta dietro il
bocca per farmi passar questo male. - No, no, no! - disse  Clara  guardandosi attorno e svincolandosi. Siete pazzo? -Ah, è
barba, che naso! - Non cercavo un Apollo - interruppe donna  Clara  seccata. - Ah lo si vede, non dubitate; si vede benissimo
oggi per la prima volta!... Che cosa siete diventato? Donna  Clara  inoltrò, lanciandomi uno sguardo severo. Io le presi una
sarete moglie d'un uomo tragico? - Chi? Lorenzo? - esclamò  Clara  ridendo. - Quello è un uomo tragico; quell'innamorato delle
attento, che ora il coturno me lo calzate voi! - osservò  CLara  ironicamente. - Lo so; deve averlo dimenticato il barone,
effetto sul volto di chi la riceve. - Basta! - esclamò  Clara  alzandosi. - Non si dicono queste cose quando non se ne
del Consiglio di Stato sul ricorso di Piazza Domenica  Clara  contro il Ministero dei lavori pubblici ed il Prefetto di
rammentare, approfondire indelebilmente nel cervello di  Clara  la convinzione del maleficio occulto di cui l'uomo era
- E' inutile ch'egli veda me. - Avete ragione - disse  Clara  tranquillamente sedendosi. - Egli deve credere che mi siate
ad aspettarmi in istrada - interruppi. - Davvero? - disse  Clara  con un gesto di meraviglia. - Era facile prevederlo; voleva
Non è arrivato in tempo a scantonare, ed io lo riconobbi. -  Clara  stette silenziosa un poco; quindi osservò: - Se l'avessi
innanzi ad un rivale qualunque.... E' una cosa diversa.  Clara  si guardò attorno. - Sapete, - disse improvvisamente, - son
- Non volete parlare con me? - chiesi alla mia volta.  Clara  tornò a sorridere; parve impacciata. - Avete detto di non
- dissi - un uomo geloso mi avrebbe già provocato.  Clara  depose il libro vivamente sulle ginocchia e fece un gesto
quando esci di casa. Ora vado da lui e gli parlo. -  Clara  - mormorai - non ti credevo tanto sciocca. La poveretta
che smorfiette isteriche!.... - Eppure - susurrò  Clara  - se ho torto, potresti perdonarmelo. - Perdonare non è
- Morta, fredda, senz'anima, morta, fredda, - mormorai.  Clara  prese il libro e continuò la lettura. - Lo sapevo - ella
riavuto principio, io mi sarei dovuto por di nuovo fra  Clara  e lui, e lottar di nuovo contro la donna e contro
qui e sul lago, a interrogare i servi e le serve - continuò  Clara  con un indefinibile senso di disgusto. - Poi, dai
Il mio edificio era crollato e innanzi a me avevo se non  Clara  innamorata di Lorenzo, Clara stanca di conbattere, decisa a
e innanzi a me avevo se non Clara innamorata di Lorenzo,  Clara  stanca di conbattere, decisa a finirla con uno dei suoi due
Questo non vi riguarda. - E... di grazia, - interruppe  Clara  con quella sempiterna espressione di sarcasmo, la quale mi
Parigi, stanotte...... - E ha fatto malissimo, - concluse  Clara  freddamente. - Malissimo? - Senza dubbio..... Ah, voi
riconosciuto il diritto di giudicare le azioni vostre?....  Clara  alzò le spalle. - Sapete pure che non ho da chieder perdono
pochi giorni? - ripetei subito. - Come potete affermarlo?  Clara  si morse le labbra, guardandosi in giro. Stavamo di fronte
la sua partenza. - E vi ha scritto che tornerà subito?  Clara  non rispose. - Insomma non volete parlare? - dissi,
richiama a Firenze. E' così; non può essere che così...,.  Clara  stette muta. - Ah, ho indovinato! - esclamai. - Lo ami, lo
bel matrimonio chiuderà la commedia. Abbandonai la mano di  Clara  e mi misi a passeggiare in lungo e in largo per la camera.
ora, subito! - Ma che cosa è questa violenza? - esclamò  Clara  con la voce che tremava di collera. - Son caduta in un
tutto questo: ho bisogno di udir questo dalla tua bocca.  Clara  battè i piedi, vibrando d'impazienza. - Aprite! Siete
lui, con un abito fatto apposta per lui! E la scrittura:  Clara  al suo amico Lorenzo LorenzoLa giovane mi guardò
- Mi avete promesso di lasciarlo in pace... - interruppe  Clara  sollecitamente. - Oh, lo lascerò in pace! Non verrò a
veleno? Ascolta ancora dunque: lo amo, lo amo, lo amo!  Clara  mi stava così vicina, che le nostre bocche si toccavan
cadde pesantemente a terra. Fu un lampo e fu il risveglio.  Clara  mi stava svenuta fra le braccia. Come pazzo di terrore,
che ci rivedremo, che mi permetterete di venire da voi...  Clara  alzò le spalle. - Non so niente, - ella rispose. - Debbo
da quelli che fate respingere? Che cosa dite? - esclamò  Clara  attonita. - Subito, dalla vostra bocca escono offese? Ella
sentito sotto le mie labbra. - Potete discorrere - disse  Clara  freddamente quando fummo soli. - Rinunzio al teatro per non
con un vassoio carico di biscottini, che in altri tempi  Clara  ed io mangiavamo ad uno ad uno, insieme, io per un capo,
alcuni Oh! di miss Lucy; infine questa riapparve. - Donna  Clara  - ella disse con una certa solennità. - Il barone desidera
pure quella raccolta di liquidi e di commestibili. - Donna  Clara  - disse il barone avvicinandosi alla giovane e ribaciandole
le omaggia omaggia- Su prendete il punch - disse  Clara  nervosa. - Volete dei biscotti....? - Se me li date con la
prendere il punch docilmente senza aggiungere verbo. Donna  Clara  pareva aspettare; s'era avvolta nella sua mantiglia e
fa il barone? - domandai ad un tratto. - Che cosa? - disse  Clara  rivolgendosi. - Egli viene qui per condurvi al teatro, e
e innanzi al tavolino me, vostro antico amante.  Clara  ebbe un movimento che arrestai col gesto. - Scusatemi la
d'anima,, da non aver mai un lampo di oblio e d'abbandono.  Clara  non rispose. Era tornata a sedere nella poltrona e
mi diede forza: sperai d'essere seguito e ascoltato da  Clara  com'ero stato subito inteso dalla giovane e arguta femmina
hanno sentito e pesato, anche inconsciamente, le persone.  Clara  aveva drizzata la testa e ascoltava, con grandi occhi:
lo si addita.... - Ma chi è, in nome di Dio? - interruppe  Clara  fremendo. Io mi piantai innanzi alla poltrona su cui ella
su cui ella sedeva, e dissi freddamente: - Il barone!  Clara  mi guardò attentissima; poi diede in una risata così
pure se ne dimentica. - Dunque non avete prove - interruppe  Clara  vivamente. - E senza prove, per un'antipatia personale, per
un breve silenzio; afferrai sulla specchiera le rose che  Clara  s'era tolte dai capelli, e in quel viluppo, come nel seno
di straordinario in queste osservazioni? - No -rispose  Clara  agitata. Finora avete ragione: non dite nulla di nuovo e di
ricordare..... Non interrompermi. Liberandomi dalle mani di  Clara  che in quell'istante forse non vedevo nemmeno, ripresi a
una passione, un entusiasmo non mai sentiti prima. Donna  Clara  non avrebbe resistito alla mia eloquenza; dopo un lungo
e simbolico: e per tutto il giorno la cavalla saura e  Clara  bionda, il sacco di frustate e la mia futura eloquenza,- lo
il barone Lorenzo e di fronte la dama di compagnia.  Clara  era vestita di nero; non vidi che quel nero, quasi procace,
dei desiderii, cominciava a illanguidire; mi dicevo già che  Clara  aveva avuto ragione e che il momento di finirla era venuto;
Anzi, ripensandoci, oggi mi sembra più stupida che mal.  Clara  si offriva ad ogni istante, ed io la respingeva con un bel
ai miei atteggiamenti di quei tempi, comprendo che donna  Clara  deve essersi annoiata molto, pur dominandosi e non
si susurrava del nostro amore scandaloso e pazzesco;  Clara  aveva avuta qualche noia; io udiva giungere al mio orecchio
acerbo, e secco come una canna d'India.... E noi due,  Clara  ed io, ci si trovava in casa mia, ad ore e giorni fissi,
Certosa, a Fiesole, qualche volta con un tempo abominevole.  Clara  rimaneva in casa mia, a leggere. Quanto lesse, quella
- che si direbbe scritto pel mio caso! A poco a poco, anche  Clara  aveva quasi dimenticato lo scopo di quei convegni finti;
freddamente, senza rispondere..... - Che hai? - domandò  Clara  stupita. - Che t'ho fatto? - Nulla, nulla, perdonami tu
bocca.... E aggiunsi sottovoce: - A chi volevi darti, tu?  Clara  liberò la mano bruscamente e s'allontanò dallo specchio,
le mani, guardando nel vuoto, raccolsi il pensiero, mentre  Clara  aspettava in piedi. - E' strano, - dissi lentamente. -
se non la probabilità, del fatto.... Mi rivolsi a  Clara  direttamente. - Egli è un giuocatore, capisci? Ha la
simili, di giorno e di notte? - Sì, sì - interruppe  Clara  - sì, è certo, hai ragione: egli ha desiderato di
di domani, costui! - dissi. Ah! ma finiscila! - rispose  Clara  con violenza. - Non mi vedrà più! Sii buono, finiscila, non
- mormorai. - Il mio amore ti ha fatto un po' di bene.....  Clara  si tolse alla mia stretta, indovinando ch'io stava per
Bada: è un lottatore formidabile. Conosce tutte le arti. -  Clara  alzò le spalle. - Ci penserò - disse. - Non dubitarne:
tra loro: io son vinto!" Mi trovai innanzi alla casa di  Clara  quasi senz'avvedermene. Salii. Per le scale incontrai
da lei - ella mi disse. - E' la terza volta che donna  Clara  mi manda. Vada, vada presto; la signora è inquietissima. -
Strinsi la piccola deliziosa mano ed uscii mentre  Clara  si chiedeva smarrita, ad alta voce: - Ma che ha? Che cosa è
dal bisogno di combattere come potevo la follìa onde  Clara  sembrava presa per quello sciocco matrimonio. E procedendo
chiesa di San Siro a San Salvatore Monferrato concerto di  Clara  Zallio (soprano), Stefano Lisini (clarinetto) e Maria
parve che una tenebra densa mi circondasse, non appena  Clara  scomparve. Avevo ben compreso che da quella soglia ella non
non era stato se non un sogno, e, partendo per sempre,  Clara  l'aveva rotto, lacerato come un velo impacciante; ella
". E poiché era ancora dubbioso se presentarmi un giorno a  Clara  e chiederle d'essere ancora l'amico suo devoto, rapidamente
un poco. - Una signora fiorentina? - domandai. - Donna  Clara  - egli disse rapidamente. Io mi alzai, nel mentre il barone
notte d'estate XXIV. Al Caffè Merlo XXV. Vendemmia XXVI.  Clara  Michel XXVII. Disordine anarchico XXVIII. Malthus XXIX. Il
il barone mi passò di fianco e mi salutò. Egli aveva visto  Clara  salire da me, ed or vedeva me salire in una carrozza. Io
stanchezza, Ma se colui ritorna? - Non ritornerà, - disse  Clara  levandosi in piedi. - Che cosa gli hai detto per finirla?
v'era più speranza per lui, che tra la sua concupiscenza e  Clara  m'ero posto io, e che di me si doveva prima sbarazzare per
entro ventiquattr'ore, non farsi mai più vivo nè presso  Clara  nè presso di me. Io avrei taciuto e dimenticato, felice
alla villa Capriccio per giuocare; si allontanava da  Clara  per giuocare!.... - Ah, giuocano!- osservai. - A che cosa?
per lui, pel fidanzato. E sotto la fotografia stava scritto  Clara  al suo amico Lorenzo con data di tre mesi prima. Nulla di
da quelle alternative continue, dalla noia, dal ricordo di  Clara  al suo amico Lorenzo non potei frenarmi. - Ah, per Dio! -
nemmeno il tempo di meditare un piano.... - Dio! - esclamò  Clara  con un brivido, che la scosse. - Fa un balzo alla porta,
soglia, quasi senza parole..... Vi fu un lungo silenzio.  Clara  piangeva, come aveva pianto l'umile Anastasia, al ricordo
- domandai sottovoce, accarezzando lievemente la mano, che  Clara  aveva abbandonato lungo il fianco. - No, hai fatto bene:
di terreni di proprietà della signora Domenica  Clara  Piazza, occorrenti per la costruzione di una variante alla
unica e divorante: il giuoco; ma da quando ha conosciuto  Clara  non giuoca più; sa dominare la fiamma che gli brucia le
il suo atto finanziario e l'opportunità di non svelare a  Clara  questa piaga insanabile. Si ripiega e attende... Cercava la
in Francia e in Italia (fa eccezione l'Inghilterra, dove  Clara  Schumann e Joachim gli avevano aperto la strada): epigono,
più noto per la comparsa del primo seno nudo della bella  Clara  Calamai che per il brindisi stesso. Quel brindisi ha
silenzio di sepolcro, in un'immobilità di acqua stagnante.  Clara  Michel, la capitana delle emancipatrici, si discostò un
giovani coscritti e le donne gridarono ad una voce: - Viva  Clara  Michel! Viva la selezione! Viva l'uguaglianza morale e
il profilato piedino ch'ella ha vibrato nell'aria ...  Clara  Michel dà il segnale della partenza; la comitiva equestre
alla nuca e scorrermi per tutto il corpo. L'imagine di  Clara  mi venne innanzi alla mente: doveva esser lei, dunque?...
era così serena, anzi così gioconda, che quella povera  Clara  non impietosì nessuno. Ma vidi donna Beppina farsi
che c'erano sul tavolino. Intanto il discorso della povera  Clara  continuava intorno a me. - Che colpo è stato per me! -
di sapere come la cosa era accaduta, e la povera  Clara  era già dimenticata. Ma io non riuscivo a strappare il mio
Gemma o Diamante, che sia, ti avrà raccontato che la  Clara  si fa monaca per una disillusione d'amore. Com' è
rizzarsi accanto a noi, cogli occhi neri e cupi la povera  Clara  e mi sfuggì un grido d'angoscia. - Non guardarmi così! ti
braccia, "come potete voi far questo amandomi?". "Calmati,  Clara  calmati" fece lui spaventato. E le prese le mani,
le signore.... Ah, che cosa avrebbe dato miss Cora,  Clara  Berth e la contessa d'Ostrog e Lalla d'Egmont per
moglie. Don Ercolino si acconciò e sposò la contessina  Clara  Faggio Del Poggio, florida bionda, che dal giorno del