puntuti, senza calcagni e senza lacciuoli. Finita la messa, | Adalberto | si alzò, e fece cenno al maestro Ingo, il quale spiegò una |
UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA -
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delle rôcche vassalle irridono da beffarde! - e qui | Adalberto | procellosamente risognava un assedio, come voleva!... O |
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acuto, reso acutissimo dall'odio, fece sì che messer | Adalberto | potesse dal profilo risoluto di Ugo leggere, e tanto e così |
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quasi ad assicurarsi ch'elle fossero affibbiate. Messer | Adalberto | intese troppo bene, e, seduto com'era, colla persona |
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al cavaliero. Messer Ugo gli disse: - Offrite, o Bonello. | Adalberto | vide il garzonaccio in volto. Ah chi era? Lo sapeva ora! Il |
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prima: - Messer Oldrado è pronto a darvi l'omaggio! - | Adalberto | fissò il garzonaccio. Costui, come se fosse ufficio suo |
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del Sismi) e un'altra persona di nome «Titta» (si tratta di | Adalberto | Titta, funzionario del Sisde). |
Corriere della Sera -
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il vidit e dichiarò bandita la pergamena? Il nostro signore | Adalberto | istesso, piantando poderosamente un pugnale al luogo del |
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sosteneva, la potentissima persona di un cavaliero. Messer | Adalberto | era un uomo nel vigore pieno della età virile: mostravasi |
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sozza camicia che vestiva nella torre della fame Messer | Adalberto | era primogenito, ed aveva avuto madre come l'ebbe Garmario, |
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uscì un feretro, e un altro, e un altro, all'ultimo messere | Adalberto | schiuse la portaccia colle sue mani stesse. Partì, per |
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ospite aspettato e vagheggiato: l'orgoglio del comandare! | Adalberto | se gli abbracciò siffattamente, che si trovò tolta la |
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le forche, e i quattro cavalli per gli squartamenti. Messer | Adalberto | fece atto da padrone, riconfermando i feudi e ricevendo con |
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che c'era un altro castello in cui gemeva una donna! Per | Adalberto | non era amore, era furore! Adalberto bandì a' suoi vassalli |
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gemeva una donna! Per Adalberto non era amore, era furore! | Adalberto | bandì a' suoi vassalli le giornate d'armi, poi si fece |
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Guidaccio con quaranta lance al cavaliero, dicendo: messer | Adalberto | l'aspettava per la prossima Pasqua di Resurrezione |
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inchino e un - Fiat voluntas tua Con tempestoso desiderio | Adalberto | si fece capo della vanguardia delle lance, e, mandato |
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di Oldrado.... In quello c'era madonna Guidinga!... Ad | Adalberto | scoppiava il cuore al fragorosissimo segno dell'arme! Fu |
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tutti, ma norma di guerra, la quale tanto più feriva messer | Adalberto | che aveva voluto solo procedere colla forza e senza lealtà. |
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signore di Auriate si calavano le bandiere. - Messere | Adalberto | galoppò dritto nella rôcca, e ambiziosissimo s'impose: - |
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- Messere Oldrado è pronto a prestarvi l'omaggio. - | Adalberto | si contorse molto iroso, irosissimo più che del pericolo, |
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avevano tutto lo studio delle faccende scrupolose. | Adalberto | doveva ascoltare quell'araldo bianco, vipera forse del |
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vassallo vostro. - Consento - con questa risoluzione | Adalberto | richiamò tutto il suo odio; E Oldrado: - Ed io consento. |
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- Giurate. - Giuro a messere Domineiddio. Poi spaventoso | Adalberto | corse per tutto il castello, e, ghignando, entrò nella |
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e Baldo alzò il ponte levatoio giurando di voler uccidere | Adalberto | e il traditore dell'impresa. Adalberto, illustrissimo ed |
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contro Ugo, domandò tra sè stesso: - Venti anni fa, quando | Adalberto | mosse qui, come combattè lo zio?... Che gloria!... E voi, |
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voi. Giusto, come voi, la piangeva sempre quando il suo | Adalberto | era lontano. Voi perchè piangete? - Ho paura! - rispondeva |
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moglie la bella Olimpia, unica figlia del conte Donoratico. | Adalberto | vedeva con segreta invidia questo matrimonio. I grandi |
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i castelli e a far prigionieri per il loro Sultano. | Adalberto | lo sapeva, ma, noncurante della vita com'era, spinse il |
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guidato nella grotta. - Ritiratevi, - disse loro il capo. | Adalberto | allora prese a dire: - Signore, da qui a tre giorni, la |
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Appena compiuto il colpo tu sarai riposto in libertà. | Adalberto | fu turbato da quella risoluzione del capo, ma dovette |
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barbareschi dormiva sul soffice letto di tappeti orientali, | Adalberto | ebbe la tentazione d'immergergli un pugnale nel cuore. Ma |
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una squadra di armati. Quando poi spuntò il terzo giorno, e | Adalberto | vide partire il capo e i suoi per quell'impresa suggerita |
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recando nelle braccia la bella Olimpia svenuta. | Adalberto | avrebbe voluto che la grotta precipitasse e la terra si |
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il volto d'acqua per farla tornare alla vita. Intanto | Adalberto | era stato sciolto dalle catene, ma i barbareschi esitavano |
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del capo de' barbareschi chiamò i suoi. In quel trambusto | Adalberto | afferrò la sua spada e fuggì, fuggì sempre finché le sue |
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suo stemma prese a fiammeggiare. Era ancora notte quando | Adalberto | riprese la fuga. Egli errò per molti mesi nei boschi, su |
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come si provò saldo, disse: - Avete ragione, padre, messer | Adalberto | non ci viene incontro di certo. E il padre: - Conviene |
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aveva cavallo bianco? - domandò la fanciulla dolorosissima. | Adalberto | ricevette il bacio... Era bellissimo il giovane: era |
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ad un padre! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . | Adalberto | aveva veduto una sola volta Guidinga, ad una caccia, nei |
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febbrili! Poi si sentì spossata! Nei sogni l'immagine di | Adalberto | veniva, ma coi mesi e coi mesi sempre più sfumata... Ed era |
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vinto? - E tacque, fidentissima, con Eude. - Messer | Adalberto | sapeva di struggersi, non sapeva d'essere amato. Per furore |
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Guidinga bestemmiò a me condannato il corpo di lei, ad | Adalberto | benedettamente dedicava tutta l'anima!.. Ci sposammo, ma, |
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Oh quelle tre ore!... Nacque il bambino: - sei tu! Entrò | Adalberto | nel castello, io gli prestai l'omaggio nella chiesetta. |
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sue mura e sparivano a poco a poco entrando nel portone. - | Adalberto | è padrone del mio castello!... Il tradimento era preparato! |
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in bocca; tutti si spaventarono orrendamente. Pare che | Adalberto | tosto sapesse qualcosa, perchè investì il portone, con |
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Pitzorno, Streghetta mia 60 Angela Nanetti, Le memorie di | Adalberto | 61 Bruno Munari, Un fiore con amore 62 Raymond Briggs, |
Quell'estate al castello -
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d'arme! Voi sarete tanto valente che sbatterete la testa di | Adalberto | sul ponte di Rupemala a orrendo giuoco dei mastini! - e |
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- Hai saputo dunque d'Adalberto? di mio padre! - | Adalberto | è vinto: Oberto è vincitore: Ildebrandino è morto. - Morto? |
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giungono dappertutto: e Bonello che un dì fu pagato da | Adalberto | contro di me, contro di noi può essere pagato da Oberto.... |
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gioie della nostra povertà!... C'è Bonello? c'è Oberto? c'è | Adalberto | laggiù? Io, fuggendoli, li oblìo!... O fanciullina, che so |
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Genova: poi i casi di Ugo e il rumore della guerra contro | Adalberto | avevano fatto tacere nelle valli ogni altra novella d'armi. |
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le travi alle macchine di guerra? - aveva saputo che | Adalberto | s'armava. Aveva sfuggito ogni casa, pure aveva chiesto, |
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aveva rivalicato il Chiusone, s'arrampicava alla capanna. | Adalberto | s'armava ancora? Contro chi? Certo contro i vassalli |
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Sì, e poteva sorridere o sogghignare per la quarta volta: | Adalberto | stava sempre chiuso nel suo castello d'Auriate, forte |
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