Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: geni

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In un caso si osservò, ad esempio, che una parte dei  geni  del gruppo III si ereditava come se fosse attaccata
carta cromosomica: non avviene mai la trasposizione di  geni  non contigui. Ciò dimostra già di per sé l’ordine lineare
1. L’azione dei  geni  nello sviluppo. — § 2. Pleiotropia. — § 3. Caratteri simili
si domanda dunque come i  geni  contenuti nel nucleo dello zigote manifestano le potenze di
che i  geni  che determinano i caratteri ereditarî siano localizzati nei
i grandi  geni  vanno esenti da questa legge: le rughe della vecchiezza che
d’associazione; afferma che i membri d’ogni coppia di  geni  si separano quando le cellule germinali maturano, in
Il Morgan ammette inoltre, come s’è detto, che i  geni  sono localizzati nei cromosomi.
normale. In generale Y non porta gli allelomorfi dei  geni  contenuti in X, non è omologo di X.
dell’allelo da cui si parte; si è visto infatti che i varî  geni  manifestano una diversa frequenza di mutazioni, e diversa
coppia di geni, relativamente stabile; l’ordine lineare dei  geni  assolutamente costante.
soli. Per esempio, se un cromosoma di un ibrido contiene i  geni  A B C D E F G H, e il cromosoma omologo gli allelomorfi a b
distanza dei relativi loci, e sempre l’ordine lineare dei  geni  si dimostra costante. L’associazione fra i fattori dello
un assetto completo di geni: il numero totale dei  geni  presi in esame in ogni cromosoma rimane inalterato.
venga a trovarsi in una posizione diversa, cioè vicino a  geni  differenti da quelli che normalmente lo attorniano. E
pezzo «duplicato», e che perciò si trova in vicinanza di  geni  diversi dai normali, sembra indebolito, e non domina
dei caratteri che sono controllati da quei determinati  geni  — e i dati della citologia — cioè l’osservazione diretta
essere modificati nella loro espressione dall’intervento di  geni  «modificatori»). Per lo più un carattere (per es. statura,
(«la gene, le gene») al maschile: evitano la confusione di  geni  e geni ma non distinguono; se non per l’articolo, il
le gene») al maschile: evitano la confusione di geni e  geni  ma non distinguono; se non per l’articolo, il singolare dal
di quelli. Con essi pezzi si spostano, naturalmente, i  geni  che vi sono localizzati, e così si formano delle
dei miliardi (310); se si pensa che il numero dei  geni  in un moscerino (Drosophila) è stato stimato da 5000 a
cap. XI, parlano in favore della localizzazione di certi  geni  (che presiedono ai caratteri la cui eredità è associata al
normale. In generale Y non porta gli allelomorfi dei  geni  contenuti in X, non è omologo di X. .
e collaboratori di trovare la localizzazione di molti  geni  sui cromosomi giganti, e si vide allora che la seriazione
la diversità, bensì la differente frequenza dei varî  geni  nelle singole razze; 3) le differenze fra specie affini
dimostrate in parecchi casi, ed è plausibile supporre che i  geni  in esse contenuti, che risultano in più rispetto al corredo
conferma indiretta della localizzazione dei  geni  nei cromosomi è data dal fatto che i fenomeni del
e così di seguito per ciascuno delle parecchie migliaia di  geni  che costituiscono l’intero patrimonio di una specie. In
Drosofila molte mutazioni È opportuno conservare ai varî  geni  la nomenclatura usata dagli americani, e divenuta ormai
come serie di palline, per indicare la seriazione dei  geni  (da Emery-Ghigi).
vi sia preferenza o repulsione fra i gameti portatori di  geni  identici) le seguenti quattro combinazioni:
dimostra matematicamente che le frequenze relative dei varî  geni  in una popolazione indefinitamente grande rimangono
iniziali (formula di Hardy, 1908). Data una coppia di  geni  A e a anche se l’incrocio degli individui non è
genetisti hanno accertato che i  geni  non sono distribuiti uniformemente su tutta la lunghezza
esperimenti di laboratorio, conviene per lo più scegliere i  geni  la cui espressione è più caratteristica
altre analoghe compiute dallo Stern) che allo scambio dei  geni  corrisponde realmente uno scambio di pezzi fra i cromosomi
con altre contrassegnate da caratteri la posizione dei cui  geni  è nota. Così, per successive approssimazioni, si riesce a
alla trasposizione, viene a trovarsi in vicinanza di  geni  (quelli del cromosoma II) diversi da quelli che normalmente
che ha un’architettura definita, ed è costituito da  geni  intimamente associati. Un cambiamento di tale architettura
di avere misurato la percentuale di scambio tra due  geni  A e B, e di averla trovata eguale al 10 %. Possiamo dire,
non della determinazione del sesso), o devono ricorrere ai  geni  o ai cromosomi e ammettere che questi siano il primo
appare non solo possibile, ma augurabile per far sì che i  geni  dei genetisti perdano un poco del loro carattere
54. - Carta cromosomica di Zea mais; i  geni  i cui loci sono conosciuti soltanto approssimativamente