conversazione, dinanzi ad Eugenio Darsi, e che trovava invece in costui un avversario deciso. I due erano soli nel grazioso salottino giapponese dove
verismo
impareggiabile, impareggiabile cittadino, come Giuseppe Chiarini, come il nostro Licata, come Gustavo Bianchi, come Eugenio Ruspoli, come Vittorio Bòttego
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