rispose al saluto con la consueta sua affabilità.
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recasse la consueta tazza di latte e caffè assieme con la pipa e uno o due giornali arrivati la sera avanti, ch'egli leggeva da cima a fondo prima di
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- Consueta dei giorni solitari - Dolcissima muraglia - Che i sogni miei rattieni e li respingi - Col vento della notte»] e dove passai tanti giorni e tante
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era poi rimasto per più di un anno, non volendo lasciare la Maria in quello stato.... Era tornato in città, aveva ripresa la sua vita consueta, aveva
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