asino. Ora gli dànno noia le trombe! Si turi le orecchiaccie, si turi! Scuso, pretesti. C'erano forse le trombe quando ha votato contro di me? E anche il
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sbarbatello che fa l'asino con lei! Lo studentino, seduto sul muricciolo dello stradone laggiù, fumava, dondolando le gambe, guardando in alto
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È un asino, e ve lo provo. Per la figlia di mastro Giovanni il cordaio non diceva lo stesso? E chi l' ha guarita? Don Saverio Teri, con la medaglia
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solenne canzonatura: un rifacimento arcadico della sua novella, nel quale il famoso e scandaloso raglio dell'asino doveva essere sostituito dai
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bellezza dell'asino: era giovine; ecco tutto. Questa volta fu la Giulia quella che, non ostante la sua malinconia, diede in una grande risata. E
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, andai dalla gna Nunzia, che dava da mangiare al vitello, mentre massaru Turi, tornato in quel momento dalla Zafferana, aveva lasciato l'asino ancora
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l'elemosina ai passanti, alla vista del vecchio che arrivava a cavallo all'asino, s'erano subito rimesse a sedere, la maggiore sul muricciolo, la minore per
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divertirsi. GINO. E per ciò poi, quanto i tuoi vanno via, il babbo dice: Che cretino, quell'Alberto! Che asino! Parla perchè ha la bocca. CARLO. Ah
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s'era arrabbiato contro l'asino che non poteva entrare nella stalla lì accanto, perchè le bisaccia ripiene di grano glielo impedivano; egli, impaziente
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Le aveva messe a letto ed era andato a letto anche lui, dopo aver governato l'asino e rigovernato da sè piatti e pajuolo per non affaticare le
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tranquillo; casa e campagna, casa e chiesa, ecco la sua vita. Ora, quando metteva il basto all'asino, quasi aveva rimorso di allontanarsi di casa per
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, girandolo torno torno fra le mani; la crusca che rimane nello staccio si versa nel moggio; serve per l'asino. Questa estate poi, avremo in istalla un
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la mano anche a lui, quasi per burla. Il vecchio, fermato l' asino, disse alla bambina: — Vieni qua, tieni; e tornate subito a casa. Oggi avete da
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Paolo, che faceva ferrare l'asino, accennato a mastro Gaetano e a mastro Neli, sorridendo, e aveva gridato per farsi sentire bene: — Non vi scordate
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Don Paolo, aspettando i suonatori, si era messo ad acconciare la cavezza dell'asino, e si godeva anticipatamente il piacere della svegliata delle
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viventi che abitassero con lui quella tana, erano l'asino e un gatto; l'asino, vecchio, spelato, con le orecchie basse e gli occhi cisposi; il gatto
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! Salvatore aveva un cuor d'asino e un cuor di leone, come si dice, e non sapeva decidersi tra la voglia di andare dalla principessa e la soggezione che lo
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col barbiere. - Povero diavolo! Un vero cane senza padrone! - Tutti lo compiangevano. - Chi d'un asino ne fa un mulo, il primo calcio è il suo
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insieme col figliuolo, era sempre l'ultima ad andarsene, e quando dalla fattoria vedevano la piccola macchia nera che l'asino, curvo sotto il peso delle
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le cosce, e raccontava nel crocchio, come si faceva a pescare le rane, che ci voleva una malizia del diavolo. Egli era malizioso peggio di un asino
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. Tanto che il Pigna s'era messo a far l'asino con una della tavolata accanto, civettuola, con la mano nei capelli, e il gomito sulla tovaglia. E
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