appresso supplichevole, con la tazza colma in mano: poiché questo Andrea è il suo idolo maggiore, il suo affanno e la sua sola preoccupazione. «Mi
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, debole, cieco, turbato, malfermo come tutti gli uomini, ed in quel momento d'affanno più di tutti gli altri! Perché metterlo dunque alla prova; e quale
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fretta continua, l'affanno invincibile sebbene monotono, occupavano il tempo: ma l'attesa, fra uno spettacolo e l'altro, ma l'attesa, durante lo
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follemente la testa al volto, gittandolo via, ghermendolo, agitandolo intorno a sè, in volute bizzarre. Poi, l'affanno delle danze cresceva, cresceva, i
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lasciargli scorgere il mio affanno, se mi fossi lasciata trovare aspettandolo, e mi ritirai nel mio appartamento. Presi un libro a caso, ma non potei
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agitavano come per sorridere. Una o due volte sembrò riscuotersi bruscamente, con un senso penoso... e allora i suoi tratti esprimevano un immenso affanno
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