Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 177 in 4 pagine

  • Pagina 3 di 4

Il codice della cortesia italiana

184422
Giuseppe Bortone 2 occorrenze
  • 1947
  • Società Editrice Internazionale
  • Torino
  • verismo
  • UNICT
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inconvenienti gravi: ch'è chi fischia, chi canta, chi strepita, chi schiamazza: tutti inconvenienti poco lusinghieri per il buon nome di una

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Pagina 159

modo che l'ospite capisca che si è pensato a tutto, e che non abbia bisogno di chiedere nulla ; e il trattamento sia tale ch'egli si possa trovare a suo

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Pagina 76

Passa l'amore. Novelle

241544
Luigi Capuana 10 occorrenze
  • 1908
  • Fratelli Treves editori
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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quel po' di pane che serviva a sostentarlo - assieme con qualche frutto, l'estate, e con un po' di formaggio, l'inverno - e ch'egli mangiava, a

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Pagina 113

falegname un pentolino pieno di monete di oro fiammanti, antiche, ch'era andato a scambiare o a vendere (non lo sapevano con precisione), zitto, zitto, a

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Pagina 132

casa e nel negozio, non si sarebbe affatto vergognata di aver acconciato pentole e impagliato seggiole. Ed ora ch'egli era arrivato a quel punto

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Pagina 139

respiro di soddisfazione ogni volta, nello scorgerlo lassù, gli confermavano il convincimento ch'egli aveva ragione di aver legato assolutamente ad esso

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Pagina 144

ch'egli non barava nel peso e nella misura, come loro! Non aggiungevano ch'egli non ingannava la clientela per la qualità delle merci, come loro! Di quel

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Pagina 150

recasse la consueta tazza di latte e caffè assieme con la pipa e uno o due giornali arrivati la sera avanti, ch'egli leggeva da cima a fondo prima di

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Pagina 223

ch'ella dovesse sùbito capire. - Quale padre? - Del padre del vostro trovatello. Dice che viene a riprenderlo. Sposa la madre, lo riconosce.... È

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Pagina 297

, alle sante messe, al rosario: - Mita mia, figliuole mie, pregate per me, io pregherò per voi lassù! E da tre anni ch'era lassù, non le era venuto in

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Pagina 323

che la penombra non permetteva di riconoscere, ma ch'egli indovinò subito per quella di Tinu Mèndola. - Zitto, voscenza, per carità! Quelli sono

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Pagina 54

sentimento di profonda pietà, misto a qualcosa ch'egli non sapeva distinguere bene che cosa fosse; ed era anche sdegno contro Tinu Mèndola ritto, là

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Pagina 61

Cosima

243824
Grazia Deledda 5 occorrenze
  • 1947
  • Arnoldo Mondadori Editore
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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di Cosima emergeva da un grande ventaglio di piume di struzzo nere, ch'ella aveva con arte aperto sul suo scarno petto; emergeva come da un'ala, che

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Pagina 101

abbastanza intelligente per capire ch'ella giocava una carta: poteva perdere ma poteva anche vincere. Lui sapeva benissimo, meglio di quelli del paese

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Pagina 105

diavolio cosí, e in piena campagna poi. Ch, io non sono paurosa: se in casa sento un rumore, di notte, mi alzo e scendo anche in cantina esplorando se ci

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Pagina 149

del treno, sembrava un cielo straniero, inospitale, mentre la terra, sotto di lei, aveva ancora l'aspetto materno, ch'ella ben conosceva: le stesse

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Pagina 163

aspettava con orgoglio che il giovane accennasse alla sua novella, pronta a difendersi se gliela derideva. Ma pareva ch'egli non sapesse nulla: o

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Pagina 86

Documenti umani

244476
Federico De Roberto 1 occorrenze
  • 1889
  • Fratelli Treves Editore
  • Milano
  • verismo
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, quell'Enrichetta, di venire a cacciarsi qui dentro! Olderico, statemi vicino. Salendo, ella si fermava ogni tanto, e si voltava indietro ad accertarsi ch'egli

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Pagina 156

Il ritorno del figlio. La bambina rubata.

245272
Grazia Deledda 9 occorrenze
  • 1919
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Verismo
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n'era andato. Perchè non voleva ch'io facessi il mio dovere, che era anche il mio piacere? Era una cosa tanto semplice, il farlo! Anche se io non

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Pagina 100

accertandosi ch'ero proprio io, e che il mio aspetto non era del tutto rassicurante, mi guardò diffidente, poi si avvicinò a me esitando, e come io

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Pagina 115

tristezza e del cortiletto coperchiato dalla lastra vitrea del cielo crepuscolare. Sentivo ch'ella doveva sapere qualche cosa del mio debito e se ne

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Pagina 131

ch'è ferito? - domandò con voce sorda: e quando vide il vestitino insanguinato spalancò gli occhi, e le sue pupille si fecero grandi come per un dolore

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Pagina 14

d'altronde la zia pareva contenta ch'io facessi così. Non era certo lei a incoraggiarmi ad uscire e a mantenere le mie relazioni! Dopo quel tentativo di

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Pagina 155

il nano le aveva rivelato la mia colpa: ma c'era meno sorpresa nei suoi occhi, adesso: ebbi I'impressione ch'ella, fosse preparata a ricevere da me i

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Pagina 171

paura. Sentivo ch'ella si accorgeva di tutto e non voleva parlare per lasciarmi arbitro delle mie azioni: o era un'illusione anche questa? Ad ogni modo

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Pagina 184

lettuccio, nella sua cameretta bianca e umida come una tomba. Tornai di là, contento ch'ella non mi avesse chiesto nulla della mia gita: così ero sempre a

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Pagina 202

un vestito nuovo di tela ch'ella mi aveva fatto fare per l'estate: mi vidi grande e grosso più del solito, col viso grasso e colorito, le mani bianche

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Pagina 94

Il romanzo della bambola

245604
Contessa Lara 4 occorrenze
  • 1896
  • Ulrico Hoepli editore libraio
  • Milano
  • Verismo
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riflessi rossastri, ch'erano, a dir il vero, la più grande bellezza della bimba; poi un ventaglio di velo color di rosa tutto lustrini d'acciaio, che

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Pagina 1

bravo Orlando, ch'ella gli voleva del bene perch'egli era buono, di sensi generosi, piacevole di carattere; e che sempre glie lo avrebbe voluto, persuasa

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Pagina 117

più per dolore che per paura. Qualche volta ch'ella s'era arrischiata a mettere una parola di pace in quei tristi discorsi, era stato peggio: la

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Pagina 45

' Rivani. Accostò alla bocca della morticina, Liberata avea trovata la Giulia, ch'ella raccolse dicendo: - Ah, povera Giulia! - senza sapere quanto

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Pagina 67

In Toscana e in Sicilia

245969
Giselda Fojanesi Rapisardi 1 occorrenze
  • 1914
  • Cav. Niccolò Giannotta, Editore
  • Catania
  • Verismo
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padroncine le proposero di imparare a leggere e, vedendo ch'ella accettava con entusiasmo, si misero a gara, tutte e due, a darle lezione. Allora sì che

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Pagina 137

L'indomani

246147
Neera 4 occorrenze
  • 1889
  • Libreria editrice Galli
  • Milano
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rimproverava di non partecipare a quella gioia, di provare invece una impressione di tristezza, quasi d'invidia. Le venne in mente sua madre, sua madre ch'ella

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Pagina 15

in fondo agli occhi, sì ch'egli diceva ridendo: Eh! mi vuoi magnetizzare! Finiranno questi trambusti, pensava Marta; egli sarà mio, tutto mio; ancora

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Pagina 4

stessa sensazione? Era possibile ch'ella amasse Alberto meno di uno sconosciuto? O era forse Alberto che non l'amava? Ma sì, l'amava, glielo aveva detto e

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Pagina 49

alla finestra. - Se non me le davano, lasciavo a loro anche la ragazza; non ch'io sia interessato, ma quello che ci vuole ci vuole, e poichè faccio

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Pagina 64

La sorte

248120
Federico De Roberto 4 occorrenze
  • 1887
  • Niccolò Giannotta editore
  • Catania
  • Verismo
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della settimana, Salvatore lo invitava a desinare. - È il meno ch'io possa fare - diceva a sua moglie, giustificandosi - per disobbligarmi dei servigi

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Pagina 158

sempre alla finestra, a farle dei segnali, e le aveva mandato anche un bigliettino: «Signorina, dal primo istante ch'io vi vidi, la vostra angelica

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Pagina 205

don Antonino, briaco da non reggersi ritto, e al rumore ch'egli fece donna Mena rinvenne. - Ah figliuola, e dove sei!.. Ah figliuola, e che mai facesti

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Pagina 232

- disse al suo amministratore. - Dove vuole ch'io le pigli? - rispose don Giacomo, con la testa alla farsa, che gli aveva fruttato appena una chiamata

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Pagina 27

Pane nero

248915
Giovanni Verga 1 occorrenze
  • 1882
  • Niccolò Giannotta editore
  • Catania
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rossi, ch' era figlia del camparo, e nessuno la voleva. La Nena, poveretta, per questo motivo faceva festa a ogni cane che passasse, e si levava il pan

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Pagina 5

Una notte d'estate

249501
Anton Giulio Barrili 3 occorrenze
  • 1897
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
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fece un gesto di saluto ch'ella certamente vide, perchè si fece anche più rossa del solito; osò perfino scoccarle un certo che di più vivo ed intenso

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Pagina 113

hanno, e che vicine, per Bacco. Vedete, infatti; c'era lì una bellissima creatura ch'egli non sapeva decorare del suo riverito nome e cognome, che egli

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Pagina 157

proprio arrivato a quel punto. L'amico ch'egli aveva pregato di tastare il terreno era riuscito a guastare; ed egli oramai non vedeva più altro modo

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Pagina 99

Una peccatrice

249661
Giovanni Verga 2 occorrenze
  • 1866
  • Augusto Federico Negro
  • Torino
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, figlia del padrone di casa e maritata ad un cugino di Raimondo, appena Pietro andò a raggiungere sul divano il suo amico, ch'era seduto vicino alla

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Pagina 49

di quella femmina, spudorata corifea della festa, ch'era stata la donna di Nicola, cominciò a saltare più furiosamente degli altri, a stringersi più

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Pagina 90

Dramm intimi

250014
Giovanni Verga 1 occorrenze
  • 1884
  • Casa Editrice A. Sommaruga e C.
  • Roma
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ch'era accaduto, e costrinsero Ambrogio per forza a strascinare la morta nel prato, com'erano stati tutti e tre a fare il marrone. Quel cadavere pareva di

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Voci della notte

250827
Neera 3 occorrenze
  • 1893
  • Luigi Pierro Editore
  • Napoli
  • Verismo
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pazientemente ch'egli venisse a trovarla, ridendo e battendo le mani quando lo vedeva spuntare da lontano. Soltanto verso i morti la moglie dell'affittaiolo

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Pagina 3

altro le aveva lanciato una parolaccia. Uno ch'ella aveva preso per il braccio, la minacciò colla sua canna. Allora lasciò la piazza, scantonando per

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Pagina 43

quasi febbricitante. Le ore passavano ed ella le contava scorata. Non succedeva nulla. La posta le recò due o tre lettere ch'ella aperse con mano

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Pagina 49