inconvenienti gravi: ch'è chi fischia, chi canta, chi strepita, chi schiamazza: tutti inconvenienti poco lusinghieri per il buon nome di una
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modo che l'ospite capisca che si è pensato a tutto, e che non abbia bisogno di chiedere nulla ; e il trattamento sia tale ch'egli si possa trovare a suo
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quel po' di pane che serviva a sostentarlo - assieme con qualche frutto, l'estate, e con un po' di formaggio, l'inverno - e ch'egli mangiava, a
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falegname un pentolino pieno di monete di oro fiammanti, antiche, ch'era andato a scambiare o a vendere (non lo sapevano con precisione), zitto, zitto, a
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casa e nel negozio, non si sarebbe affatto vergognata di aver acconciato pentole e impagliato seggiole. Ed ora ch'egli era arrivato a quel punto
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respiro di soddisfazione ogni volta, nello scorgerlo lassù, gli confermavano il convincimento ch'egli aveva ragione di aver legato assolutamente ad esso
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ch'egli non barava nel peso e nella misura, come loro! Non aggiungevano ch'egli non ingannava la clientela per la qualità delle merci, come loro! Di quel
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recasse la consueta tazza di latte e caffè assieme con la pipa e uno o due giornali arrivati la sera avanti, ch'egli leggeva da cima a fondo prima di
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ch'ella dovesse sùbito capire. - Quale padre? - Del padre del vostro trovatello. Dice che viene a riprenderlo. Sposa la madre, lo riconosce.... È
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, alle sante messe, al rosario: - Mita mia, figliuole mie, pregate per me, io pregherò per voi lassù! E da tre anni ch'era lassù, non le era venuto in
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che la penombra non permetteva di riconoscere, ma ch'egli indovinò subito per quella di Tinu Mèndola. - Zitto, voscenza, per carità! Quelli sono
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sentimento di profonda pietà, misto a qualcosa ch'egli non sapeva distinguere bene che cosa fosse; ed era anche sdegno contro Tinu Mèndola ritto, là
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di Cosima emergeva da un grande ventaglio di piume di struzzo nere, ch'ella aveva con arte aperto sul suo scarno petto; emergeva come da un'ala, che
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abbastanza intelligente per capire ch'ella giocava una carta: poteva perdere ma poteva anche vincere. Lui sapeva benissimo, meglio di quelli del paese
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diavolio cosí, e in piena campagna poi. Ch, io non sono paurosa: se in casa sento un rumore, di notte, mi alzo e scendo anche in cantina esplorando se ci
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del treno, sembrava un cielo straniero, inospitale, mentre la terra, sotto di lei, aveva ancora l'aspetto materno, ch'ella ben conosceva: le stesse
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aspettava con orgoglio che il giovane accennasse alla sua novella, pronta a difendersi se gliela derideva. Ma pareva ch'egli non sapesse nulla: o
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, quell'Enrichetta, di venire a cacciarsi qui dentro! Olderico, statemi vicino. Salendo, ella si fermava ogni tanto, e si voltava indietro ad accertarsi ch'egli
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n'era andato. Perchè non voleva ch'io facessi il mio dovere, che era anche il mio piacere? Era una cosa tanto semplice, il farlo! Anche se io non
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accertandosi ch'ero proprio io, e che il mio aspetto non era del tutto rassicurante, mi guardò diffidente, poi si avvicinò a me esitando, e come io
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tristezza e del cortiletto coperchiato dalla lastra vitrea del cielo crepuscolare. Sentivo ch'ella doveva sapere qualche cosa del mio debito e se ne
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ch'è ferito? - domandò con voce sorda: e quando vide il vestitino insanguinato spalancò gli occhi, e le sue pupille si fecero grandi come per un dolore
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d'altronde la zia pareva contenta ch'io facessi così. Non era certo lei a incoraggiarmi ad uscire e a mantenere le mie relazioni! Dopo quel tentativo di
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il nano le aveva rivelato la mia colpa: ma c'era meno sorpresa nei suoi occhi, adesso: ebbi I'impressione ch'ella, fosse preparata a ricevere da me i
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paura. Sentivo ch'ella si accorgeva di tutto e non voleva parlare per lasciarmi arbitro delle mie azioni: o era un'illusione anche questa? Ad ogni modo
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lettuccio, nella sua cameretta bianca e umida come una tomba. Tornai di là, contento ch'ella non mi avesse chiesto nulla della mia gita: così ero sempre a
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un vestito nuovo di tela ch'ella mi aveva fatto fare per l'estate: mi vidi grande e grosso più del solito, col viso grasso e colorito, le mani bianche
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riflessi rossastri, ch'erano, a dir il vero, la più grande bellezza della bimba; poi un ventaglio di velo color di rosa tutto lustrini d'acciaio, che
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bravo Orlando, ch'ella gli voleva del bene perch'egli era buono, di sensi generosi, piacevole di carattere; e che sempre glie lo avrebbe voluto, persuasa
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più per dolore che per paura. Qualche volta ch'ella s'era arrischiata a mettere una parola di pace in quei tristi discorsi, era stato peggio: la
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' Rivani. Accostò alla bocca della morticina, Liberata avea trovata la Giulia, ch'ella raccolse dicendo: - Ah, povera Giulia! - senza sapere quanto
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padroncine le proposero di imparare a leggere e, vedendo ch'ella accettava con entusiasmo, si misero a gara, tutte e due, a darle lezione. Allora sì che
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rimproverava di non partecipare a quella gioia, di provare invece una impressione di tristezza, quasi d'invidia. Le venne in mente sua madre, sua madre ch'ella
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in fondo agli occhi, sì ch'egli diceva ridendo: Eh! mi vuoi magnetizzare! Finiranno questi trambusti, pensava Marta; egli sarà mio, tutto mio; ancora
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stessa sensazione? Era possibile ch'ella amasse Alberto meno di uno sconosciuto? O era forse Alberto che non l'amava? Ma sì, l'amava, glielo aveva detto e
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alla finestra. - Se non me le davano, lasciavo a loro anche la ragazza; non ch'io sia interessato, ma quello che ci vuole ci vuole, e poichè faccio
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della settimana, Salvatore lo invitava a desinare. - È il meno ch'io possa fare - diceva a sua moglie, giustificandosi - per disobbligarmi dei servigi
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sempre alla finestra, a farle dei segnali, e le aveva mandato anche un bigliettino: «Signorina, dal primo istante ch'io vi vidi, la vostra angelica
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don Antonino, briaco da non reggersi ritto, e al rumore ch'egli fece donna Mena rinvenne. - Ah figliuola, e dove sei!.. Ah figliuola, e che mai facesti
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- disse al suo amministratore. - Dove vuole ch'io le pigli? - rispose don Giacomo, con la testa alla farsa, che gli aveva fruttato appena una chiamata
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rossi, ch' era figlia del camparo, e nessuno la voleva. La Nena, poveretta, per questo motivo faceva festa a ogni cane che passasse, e si levava il pan
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fece un gesto di saluto ch'ella certamente vide, perchè si fece anche più rossa del solito; osò perfino scoccarle un certo che di più vivo ed intenso
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hanno, e che vicine, per Bacco. Vedete, infatti; c'era lì una bellissima creatura ch'egli non sapeva decorare del suo riverito nome e cognome, che egli
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proprio arrivato a quel punto. L'amico ch'egli aveva pregato di tastare il terreno era riuscito a guastare; ed egli oramai non vedeva più altro modo
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, figlia del padrone di casa e maritata ad un cugino di Raimondo, appena Pietro andò a raggiungere sul divano il suo amico, ch'era seduto vicino alla
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di quella femmina, spudorata corifea della festa, ch'era stata la donna di Nicola, cominciò a saltare più furiosamente degli altri, a stringersi più
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ch'era accaduto, e costrinsero Ambrogio per forza a strascinare la morta nel prato, com'erano stati tutti e tre a fare il marrone. Quel cadavere pareva di
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pazientemente ch'egli venisse a trovarla, ridendo e battendo le mani quando lo vedeva spuntare da lontano. Soltanto verso i morti la moglie dell'affittaiolo
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altro le aveva lanciato una parolaccia. Uno ch'ella aveva preso per il braccio, la minacciò colla sua canna. Allora lasciò la piazza, scantonando per
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quasi febbricitante. Le ore passavano ed ella le contava scorata. Non succedeva nulla. La posta le recò due o tre lettere ch'ella aperse con mano
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