.... a che scopo conoscerci? - Pel solo piacere di conoscerci. - Ho sempre terrore di qualche equivoco. - Per le lettere? - No. Penso al caso che mio
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. Forse che lui in paradiso ha più bisogno di mangiare, di vestirsi, di pensare ai debiti, alle liti, alla moglie, alle figliuole? Pensò in fine di vita
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credette che Santus fosse invaso dallo spirito maligno, e pensò di mandare a chiamare uno dei preti di casa per esorcizzarlo. Ma Andrea sogghignava
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deperiva per l'umiliazione e la delusione, fu raggirata dal demonio. Pensò al tesoro di Elia, all'offerta di lui, alla possibilità di accettarla: ma poi il
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canna, cadde, si sciolse sul pavimento come una collana rotta. Sulle prime ella si sbigottí; poi pensò che la mamma, la piú severa della casa, non
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piú abbondanti, avevano la pupilla grande e la sclerotica azzurra. "Sono perduto" pensò il signor, Antonio, ma non finse neppure di sorridere per
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amabilità. Ah! ah! ah! Voilà che ricomincia! Ah! ah! ah! Sapete a che cosa penso? Alla vostra lettera, amico mio, alla vostra lettera famosa
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Auriti, con un nuovo sorriso. - Non lo creda completamente. Certo, la scossa dovette esser sensibile; ma io penso che la previsione, in ciascuno di essi
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sapessi di che tristezza mi si gonfia il cuore, quando io penso al tuo passato! Come vorrei cancellarlo! Come avrei voluto conoscerti quindici anni più
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non ammetteva replica. Sofia sul momento restò mortificata, ma raggiunta la compagnia non pensò più all'amica, mettendo tutto sul conto dei nervi. In
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classici mi «vengono a noia; ch'io vegli o ch'io dorma «non penso che a voi.» Felice di avergli strappato uno slancio di vero amore, Maria trovava la
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' Rivani sorrise di nuovo, e pagò. Quando si trattava di far piacere alla sua Marietta, nulla gli pareva un sacrifizio. - Eccomi venduta! - pensò tra
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di disperazione rabbiosa. Ma non procurò nè medico, nè medicine; anzi, nemmanco ci pensò, a causa della scarsezza de' suoi mezzi, unica disgrazia che
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dovetti ingollare, citte care, anche ora che son vecchia, se ci penso, mi viene la pelle d'oca. - Dovete sapere - riprese la Nena - che intorno a quel
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babbo, in una di tali assenze dello spirito, facendole fare uno scossone. - Se per lavorare hai bisogno del pungolo come i buoi, ci penso io, 'un ti
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coprirla continuamente di baci e di carezze. Allora Roberto Catalani pensò che rivedendo la bambina insieme con lui, la Maria non avrebbe saputo
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bianchi come semi di zucca, disse: - Che volete donna Miciuzza mia, ogni tanto ci penso e non mi par possibile che la sia finita così; ma che avreste
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alla combustione attentamente, con le mani in tasca. Pensò: gli farò dono di un accendisigari. E cedendo alla tenerezza egoistica del suo affetto di
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appartiene da quattro anni e mi serve bene. Non è vero, Gerolamo? Gerolamo, dal suo posto, schioccò la frusta, assentendo. Marta pensò che lei, la moglie
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stessa. Pare impossibile - pensò il dottorone riposando le mascelle e le mani, coll'occhio lucido, il torace prominente - come quella donna cambia ad
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quando, in carrozzella, aveva scorti i suoi amici. Decisamente, pensò, egli li ama molto. Un'altra idea stava per svolgersi nella sua mente, questa: e
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cosa hai paura dunque ? — Di nulla... Ma... ho paura! — confessava Masino ingenuamente. Allora il babbo pensò, di guarirlo procurandogli a posta delle
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, lei piangeva anche per chiasso ? CARLO. Insomma, ci vestiamo ? La rendingotte dov'è? GINO. Vado a prenderla, e penso anche per Lia. (Esce). LIA. La mia
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il vostro posto. Dicano quel che vogliono, ma il vino è la delizia dell'uomo, e il salame anche. TARTAGLIA. Pe...pensate per me. ARLECCHINO. Ci penso
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lampada, pensò, sì, di essere una scema, come aveva detto don Gabriele Scognamiglio. Ma non se ne pentì, in quella sera.
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era. «Non avrà potuto», ella pensò mettendosi per la via Pace, volendo risalire verso casa sua. La via era lunga, ma ella era una leggiera
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. - Sentiamo quest'altro, adesso! Voi di che v'immischiate? Pensate ai fatti vostri, che ai miei ci penso io... La causa della collera di Rosa era
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! Donna Mena pensò allora di farsi prestare la somma occorrente dalla vicina donna Michela, che non avrebbe negato quel piccolo favore, per amor del
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si mettevano male, pensò che non c'era altro rimedio fuor di quello di dargli moglie. - A questo non ci ho mai pensato - rispose Concetto; - ma se voi
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? - Eccellenza sì. L'ispettore pensò un momento. - Che abitudini aveva? - Ma, eccellenza, quasi sempre in casa; non lo veniva a cercare anima viva, solo
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ventun'anni, lo Scipione del Martino il Trovatello... - Non copio io! - disse Pietro quasi con asprezza; - ti dico soltanto quello che penso. Ti dico
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stese le braccia ad incontrare le sue... - Narcisa!... - mormorò soffocato Brusio, sollevandosi sino ad inginocchiarsi. - Qualche volta, quando penso a
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terrore, che mi agghiaccia il bacio sulle labbra..... e ciò quando penso che a forza d'inebbriarmi a questa coppa fatata i sensi dell'uomo, troppo deboli
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impazzire della felicità; come ora mi pare impazzire del dolore, quando penso a quelle ore trascorse come baleni nelle sue braccia, a quei suoi baci
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ci penso; mi sento in vena di passeggiare. - Con il caldo che fa non è la miglior cosa. - Andiamo alla Villa. - Sia per la Villa. - E i due amici
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sulla fronte lo calmarono alquanto; egli pensò alle lagrime di sua madre ed odiò se stesso come giammai aveva odiato. - Son vile!... sì, son vile
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, calmi, sicuri. Che cosa manca a quelli li? — pensò. Guardando per aria si soffiava sulle dita che gli volevano gelar via, tutte tagliuzzate com'erano
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cielo, e per tutta risposta esclamò: — Se Dio lo ha permesso, saprà lui il perchè. — Stupidi contadini — pensò l'affittaiola — sono come le bestie
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compagni. — Coricatevi voi altre donne, che per far la veglia ci penso io. — Tu piuttosto — rimbeccò la sorella malignamente - che ti duole la gamba
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