Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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si vedeva ad occhio nudo!... Ma non mi  sentivo  di cadergli fra le braccia. Proprio non mi sentivo! Me lo
cosa ghignava in me, di faccia al mio creditore: eppure  sentivo  pietà di lui. Fui invitato a colazione. Accettai: accettavo
cattivo lo costringeva a stare a casa. Del resto io mi  sentivo  felice, sollevato di un gran peso all'idea che l'avvenire
miei ricordi si districavano, si facevano meno confusi; mi  sentivo  tornare alla coscienza di me stesso. Un giorno, incontrai
dovetti più volte fermarmi per dare ascolto a ciò che  sentivo  dentro di me. Sai certi preludii chiari, freschi, leggieri,
lentamente su, su, per gli spazii dell'etere? Dentro di me  sentivo  un che di simile. Senza saper come nè perchè, ero
in lei uno sguardo pieno di pietoso interesse.... Io mi  sentivo  rivivere, sentivo la mente schiarirsi, gli avvenimenti
pieno di pietoso interesse.... Io mi sentivo rivivere,  sentivo  la mente schiarirsi, gli avvenimenti scordati rinascere
fagotto: e mi pareva sempre che la bambina piangesse:  sentivo  i suoi lamenti dentro di me, ed erano invece i gridi del
balia e farle dare il latte alla bambina. D'improvviso mi  sentivo  di nuovo calmo, sicuro di me; mi pentivo e mi vergognavo
E tutto mi sembrava facile, nella fantasia; ma in fondo  sentivo  bene che tutto era un sogno: sogno anche la calma e la
solo gli occhi di una madre possono guardare così. E io  sentivo  quell'atmosfera gelida che prima gravava su di me
per esempio, m'irritava, mentre io stesso, in fondo, ne  sentivo  tanta per lei. Quando si finì di mangiare, quella sera,
poi qualche cosa, poi Ia cancellò. Io la fissavo, e mi  sentivo  duro come un macigno. Troppo tardi, le dicevo con gli
è vero che l' amore antico non si scorda più. Io come lo  sentivo  cantare, quel cristiano, sembrava che il cuore mi scappasse
ritrovarmi salvo la mia prima impressione fu di gioia: però  sentivo  ancora tutto il corpo pesante e non potevo muovermi. L'uomo
la testa come per dirmi: l'hai scampata bella! Io lo  sentivo  sopra di me con tutto il peso del suo corpo umido e grasso;
avevo paura di ritentar la prova. Ma tutto adesso parlava:  sentivo  il rumore dei miei passi, il fruscio delle foglie, e un
no, non volevo più andare: e non più per paura, ma perchè  sentivo  ch'era inutile andarci, che la bimba era morta e nessuna
Era bella, nel suo dolore e nel suo sdegno feroce, ed io  sentivo  di amarla per tutta la vita. Ma lei non perdonava. Invano
ma un dolore ben diverso dal passato: d'un tratto mi  sentivo  uomo, anzi uomo appunto perchè colpevole. Aspettavo. Che
varco e penetrai nei campi di lei. Mi ero tutto graffiato:  sentivo  le mani umide di sangue. Attraversai il campo di frumento,
si chiacchierava, forse un cane nell'aia abbaiava. Io non  sentivo  nulla. Tutto era buio nel resto della casa e la porticina
momenti immobile attaccato al muro sotto la finestra:  sentivo  iI cuore battermi, ma null'altro. Poi mi prese il pazzo
per commuovermi: li prendevo fra le dita, li esaminavo, ne  sentivo  l'odore, il colore: le bestie, no, non le toccavo e non le
era mio; potevo fare quello che volevo, là dentro. Non mi  sentivo  più solo nel mondo. Feci tutto il giro della siepe: varchi
lei: avevo bisogno di vederla meglio, di starle accanto: mi  sentivo  deciso a rincorrerla se non si avvicinava spontaneamente.
lesse e si mise a ridere. Quel riso tornò a irritarmi: io  sentivo  di scherzare, certamente, ma lei con quel riso non
due amanti nel tempietto della villa, e in fondo all'anima  sentivo  una gioia infinita. Lo giuro, adesso, s'ella fosse rimasta
non veniva ancora, diventava tormentosa. Intorno a me, non  sentivo  parlare che di una cosa, del solo grande affare della vita:
io però avevo una insuperabile ripugnanza a parlare:  sentivo  che la nostra voce doveva avere qualche cosa di anormale,
Temevo sempre di urtare contro qualche cosa, e di romperla:  sentivo  l'odore dell'umido e delle bestie fin sotto le lenzuola del
sua solitudine: ma io in quel momento l'odiavo. Eppure  sentivo  che avevo torto; sentivo in fondo che ella aveva pietà di
in quel momento l'odiavo. Eppure sentivo che avevo torto;  sentivo  in fondo che ella aveva pietà di me perchè ero diverso
non dormivo; anzi tutte le facoltà erano sveglie, in me, e  sentivo  un dolore infinito sotto quel piacere animale della
sazietà, dell'ubriachezza, dell'abbandono sulla terra. E  sentivo  che questo dolore non era per il platano tagliato, ma per
ma perchè la speranza in sè stessa era rinata in me.  Sentivo  che bastava domandare aiuto per ottenerlo: e qualche altra
mi venne da piangere quando vidi la casa sgombra e vuota.  Sentivo  di commettere un'ignominia, di mostrarmi vile davanti alla
espressione inquietante degli occhi mi destava paura.  Sentivo  ch'ella si accorgeva di tutto e non voleva parlare per
una specie di fascino: appena mi trovavo accanto a lui mi  sentivo  più calmo, come protetto dalla sua bontà, dalla sua
coperchiato dalla lastra vitrea del cielo crepuscolare.  Sentivo  ch'ella doveva sapere qualche cosa del mio debito e se ne
e bevo come se bevessi del veleno. L'istinto mi portava su;  sentivo  le mie membra agitarsi tutte, e bevevo e gemevo; finchè mi
eppure l'aria odorava di fiori, di mare, di resina. Mi  sentivo  felice, come ci si sente nei primi giorni tiepidi dopo il
primi giorni tiepidi dopo il raggrinzamento invernale. Mi  sentivo  capace di chiedere lavoro al primo che incontravo per la
di rimorso, ed anche un oscuro timore di cose peggiori:  sentivo  che con la perdita del denaro non mio, con
veniva mai: perchè in fondo avevo paura, di questo momento:  sentivo  tanta poesia, tanta bellezza nella lotta per vincere il
campagna. È che oltre a quella torbida speranza di peccato,  sentivo  intorno a me un'aria nuova; un filo di sole penetrava per
mi cominciò a passare e l'ubriachezza si fece tenera.  Sentivo  voglia di ridere e piangere nello stesso tempo. Dopo tutto,
a me luminosa. L'istinto non m'ingannava, circa Tobia:  sentivo  ch'egli mi dava i denari a usura, con la sicurezza di
di lui, io che vedevo la maga sedersi accanto a noi, io che  sentivo  lo spavento di questo spettro salirmi al cervello e farmi
se era per continuare la sua vita inerte? Io invece mi  sentivo  tutto sconvolto solo per averne intraveduto il viso.
aveva peggiorato le condizioni dell'anima mia. E non mi  sentivo  neppure capace di ricominciare. Una tristezza infinita mi
i molti fiori, e sparì tra gli alberi. Ma già io non mi  sentivo  contento di quel che avevo fatto; mi rimproveravo: — Hai
una così magnifica fioritura di tutto il suo essere.... Io  sentivo  ora che sarei morto per lei; non come avevo sognato, ma
risoluzione decisiva. «Mi aggrappai al suo braccio, poichè  sentivo  le gambe piegarmisi sotto. « - È giusto, - mormorai quindi
forza della mia risoluzione in quell'abbraccio, al quale mi  sentivo  spinta violentemente da tutte le passioni, suscitate sino
la calma ed inflessibile decisione della mente. «Mi  sentivo  morire, e caddi annichilata sul muricciolo accanto alla
ad appoggiarmi alla sua spalla, come nei bei giorni in cui  sentivo  un brivido percorrerlo allo sfiorargli il volto coi miei
di porcellana per recare il fazzoletto alla bocca... Mi  sentivo  soffocare... Ebbi appena la forza di mormorargli: « - No...
che indicavano la città, appoggiandomi al braccio di lui.  Sentivo  quanto vi era di nobile sacrifizio in quella proposta; ciò
dopo strascinandolo pel braccio, soffocando l'emozione che  sentivo  prorompere nell'eccitazione della corsa, poichè mi sentivo
sentivo prorompere nell'eccitazione della corsa, poichè mi  sentivo  morire. «L'ultimo raggio di sole rischiarava ancora i merli
la mia mano. «Lo guardai come non l'avevo mai guardato:  sentivo  che non potevo amarlo di più di quanto io l'amavo in quel
- ripetei radunando tutte le forze di cui mi  sentivo  capace; - e perchè, Pietro?!... « - Oh! grazia! grazia,
le mie pene per farmi rimettere il debito, mentre in fondo  sentivo  che era ben altra la mia passione. Me ne stavo di nuovo a
effetto. Non so se un casuista mi avrebbe assolto; ma io mi  sentivo  in pace con la mia coscienza. Offendere un uomo, perdere
mi facevano l'effetto di pretesti belli e buoni. Io mi  sentivo  libero e padrone di me stesso, in amore come nel resto.
baciare la sua fronte, le sue mani, la sua bocca. Io la  sentivo  parlare, la vedevo andare e venire per la casa - per la
indiscreti della folla. Volevo bene che ella splendesse, ma  sentivo  una gran voglia di dire a quei curiosi: "Imbecilli, che
al mio fianco, in casa mia, come ai giorni lontani, mi  sentivo  tornare da morte a vita. Ero stato pazzo di lasciarla
 Sentivo  che desideravo la donna: e che le piacevo: che bastava
sotto le lenzuola per non vedere e non sentire, ma vedevo e  sentivo  sempre e credevo che le anime dei morti venissero a
proprio come un bambino appena nato, le confesso che mi  sentivo  nel cuore uno stringimento e un desiderio di essere al suo
mi pareva una casetta di cartone e di perline: mi  sentivo  così alto e forte da stritolare ogni cosa sotto iI mio
nella casa. Io non avevo più paura di nulla, di nessuno: mi  sentivo  la forza di lottare anche coi cani arrabbiati. Misi il
braccia verso il cielo sconfinato... D'estate, verso sera,  sentivo  le ragazze del vicinato che si vestivano, ridendo, e
alla vita che mi tentavano nelle sere d'estate, quando  sentivo  l'eco delle gioie altrui; i turbamenti ignoti, le smanie
felicità.... Ah sono stata ingannata anche da lui!... Mi  sentivo  morire dal terrore, e leggevo, leggevo quella preghiera di
l'affronto di non salutarla. Avevo voglia di piangere. Mi  sentivo  umiliato, avvilito da quella indifferenza, da quella
possono erompere?... - Io ero al suo fianco, vicino, molto;  sentivo  il suo profumo penetrante salirmi al cervello; la guardavo
ne avevo il diritto: ma mi guardai bene di farlo sapere. Mi  sentivo  anch'io furbo: forse perchè pensavo che la zia e l'ometto
Era malato, qui alla cassa... Quando rifacevo la camera, lo  sentivo  abbaiare come un cane.... e sputava sangue... - Il
sei, vien qua, dammi un bacio, vedrai che t'ho portato - mi  sentivo  struggere e sarei andata a nascondermi sotto terra. Mi dava