Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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io, pago io coi  miei  denari!
mi contento di mangiarmele coi  miei  figliuoli, e far la Pasqua anch'io, piuttosto.
I  miei  interessi me li guardo io, da me, senza bisogno di quelli
camposanto, comare Santuzza! Ma se mentite, per l'anima dei  miei  morti! Vi giuro che non vi lascerò gli occhi per piangere,
che sono sincera e credo voi pure animato dagli stessi  miei  sentimenti. Ditemelo, ditemelo! ELVIRA
promettevano essi il paradiso di felicità che spiegava ai  miei  occhi affascinati i suoi luminosi miraggi?...
non mi ama più!... Ora che sono in questo stato ... che i  miei  fratelli quando lo sapranno m'ammazzano colle sue mani
come un bambino, ve lo giuro!... Ora la divisione coi  miei  fratelli è in via di accomodamento. L'avvocato spera bene.
orgogliosa! Non potreste entrare in relazione con questi  miei  ospiti? Ci vedremmo allora più spesso... Lo so che non sono
io invito le lettrici mie ed i  miei  lettori a leggerla cotesta storia cupa e soave, nel nuovo
 miei  lettori sanno che questo modesto libro fu da me scritto
la prammatica di Corte esiste sempre e conveniva che i  miei  lettori la conoscessero, nel caso che avessero bisogno di
si sfibra; e mi pare che non acqua, ma sangue cada da'  miei  poveri occhi. Tu non lo credi, nevvero? Oh! se lo credessi,
l'amavo? Come è impossibili dire!... L'arte? mia moglie? i  miei  flgli? l'avvenire? Dimenticato tutto, tutto! I pensieri di
fibra s'infiacchiva, la mia mente cominciava a smarrirsi, i  miei  ricordi a confondersi; io ero malato, malato di lei.... Mia
Natali lavorava febbrilmente alla sua figura. - Invece, i  miei  amici mi ammonivano, mi scongiuravano di fuggirla, di
mi ammonivano, mi scongiuravano di fuggirla, di tornare ai  miei  monti, per rifarmi, per combattere ancora le battaglie
dal barbaglio del mare che pareva uno specchio mosso, e dai  miei  folli sogni per l'avvenire. Il vento gonfiava la tenda
di quelle prime due mila lire. lo avevo fatto tante volte i  miei  conti; mi bastava in principio una capanna, degli strumenti
L'acqua c'era: bastava incanalarla. Tobia leggeva i  miei  foglietti e mano mano me li restituiva, pensieroso. Pareva
due piccole violette che ho legate insieme con uno de'  miei  capelli, che ho baciate, che ho tenute sul mio cuore e che
Io sono diventato un oggetto di scherno e di pietà per i  miei  simili. Essi non ascoltano le mie parole, il vento
i giorni irrevocabili.... "La neve antica imbianca i  miei  rari capelli; fu un tempo che essi biondeggiavano folti
ha compito dintorno a me l'opera sua. Tutta la stirpe dei  miei  è scomparsa; simigliante alla quercia che il novembre ha
immancabile: l'eterno spettacolo della morte. "I  miei  parenti, l'uomo che mi generò, la donna che mi portò nel
sono spariti, io li ho visti l'uno dopo l'altro morire. l  miei  figli, le creature che sono uscite da me, la mia stessa
continuata in un'altra compagine di muscoli e d'ossa, i  miei  figli sono scomparsi; io li ho visti uno dopo l'altro
ad esseri viventi si è rotto; quelli che sorressero i  miei  primi passi, quelli ancora i cui primi passi io sorressi,
del sole. E intorno a me ogni altra vita si è spenta: i  miei  fratelli, compagni della mia fanciullezza; la donna che io
la donna che io elessi fra tutte, la madre dei  miei  figli; i miei amici, fratelli del cuore; tutti, tutti
donna che io elessi fra tutte, la madre dei miei figli; i  miei  amici, fratelli del cuore; tutti, tutti scomparsi. "Nei
Su per l'erta faticosa, che cosa ho veduto? Io ho veduto i  miei  compagni cadere. A quando a quando, fra l'una e l'altra
la voce dell'Ignoto risponderà: L'Eternità.... "O uomini, o  miei  fratelli, mettete la vostra mano nella mia. Essa è scarna e
un momento sperai nulla di buono dalla sua visita. Anzi i  miei  timori andavano oltre.... Ecco, pensavo, viene per impormi
che aveva profittato del mio cuore semplice. Ripresi i  miei  foglietti: porsi il suo quaderno alla zia. Tornavano così
mi sembra uno specchio che riflette la luce inquieta dei  miei  occhi e con essa la mia fede e la mia speranza. Attraverso
forse vedeva l'ombra di tristezza che passava nei  miei  occhi nell'accorgermi che anche lui mi credeva incapace di
di casa: mi fece dispiacere quel modo di trattare i  miei  affari, ma in fondo ero disposto a tutto, pur di trovare
al mio braccio;... e i suoi labbri hanno chiuso i  miei  occhi la sera, per riaprirmeli l'indomani!... Io ho baciato
quelle labbra; io mi son cullata quella testolina sui  miei  ginocchi, ed ho passato le intiere notti fantasticando
posa sulla fronte; e quando quegli occhi fanno passare nei  miei  baleni di quest'amore che al primo urto scintillano come il
che prodighi alla mia famiglia. Vicini a te, quei  miei  cari, io son tranquillo sul loro stato. Dirai a mia madre
Vedendomi fermato su la soglia, quasi non credessi ai  miei  occhi, egli mi venne incontro, sorridendo bonariamente. -
pure. Appena questa camera fu libera, presero di assalto i  miei  libri, le mie carte, la mia pipa.... Ridevano, ridevano
pensavo alla rabbia, alla sorpresa, al dispetto dei  miei  creditori nel vedersi derubati della bimba, - ch'essi
cose cattive, colpevoli. Forse Dio mi ha ricondotto sui  miei  passi per farmi ravvedere: ma intanto faccio il giro della
e i quaranta. Bisognerebbe, dicono di padre in figlio i  miei  ragni, bisognerebbe averla veduta a diciotto, che
desiderio. Ad ogni modo, trovi Ella qui l'espressione dei  miei  più vivi ringraziamenti pei consigli materni di cui mi è
ma si rinvigoriscono dall'incitamento; la forza dei  miei  nervi si raddoppia. Morire no, non mi è concesso. Altri
La scelta fa onore alla vostra intelligenza; siete uno dei  miei  migliori discepoli, anzi l'unico; non vi adulo. Ma, se la
che il mondo non esiste per me, tanto sono scarsi i  miei  bisogni che mi fanno accorgere della sua realtà. Neppure il
il sorriso straziante di mia moglie, le grida festanti dei  miei  bambini che giuocavano in giardino, le grida dei bambini
le strade, gli abitanti, la pronunzia. A poco a poco i  miei  ricordi si districavano, si facevano meno confusi; mi
dei cieli. Queste sensazioni giungevano squisite, soavi ai  miei  nervi equilibrati. Ero quieta. Quand'ecco nella lontananza
come del demonio. Oh, oh; Elia; e tutto questo perché i  miei  figlioli hanno abbandonato le vie del Signore.» «Lei
via di uscita: bisogna soffrire. E poi io voglio bene ai  miei  figli: troppo bene gli voglio; piú sono disgraziati piú li
è finita, e nulla esiste piú per me tranne il bene dei  miei  figli. Ma essi non seguono la via giusta, quella che
e ritorno, a poco a poco, alle mie antiche abitudini ed ai  miei  antichi pensieri. Nella tristezza del lutto mi pare che il
di Sardegna, da Lei ricordato, e tanti e tant'altri lavori  miei  non avrebbero veduto la luce. Ma sento, ora che sono
fantasia di sedici anni. Credevo di far onore e piacere ai  miei  compatrioti e mi aspettavo da loro chissà che; si figuri
alla luce quei racconti, per poco non venni lapidata dai  miei  conterranei. Si pretese di conoscere i tipi e si volle che
Si pretese di conoscere i tipi e si volle che i  miei  personaggi fossero vivi, benché taluni morti decisamente
quasi ammalata. Diventai pallida, febbricitante; e mentre i  miei  occhi pareva s'ingrandissero (è un fenomeno reale,
(è un fenomeno reale, riflettendo l'ombra dei  miei  sogni spezzati) la mia anima di bambina si faceva grande
sarde. Mantenni la parola sino a questi ultimi tempi: i  miei  romanzi, le mie novelle piú notate accadono tutte fuori di
dei giorni solitari - Dolcissima muraglia - Che i sogni  miei  rattieni e li respingi - Col vento della notte»] e dove
si avvilisse davanti a me. Eppoi un calcolo era fitto tra i  miei  vari pensieri: "Se la nostra passione ci travolgesse e noi
cuore, per mezzo di cui far pervenire, in queste memorie, i  miei  ultimi ricordi a lui! «Qual vita ho fatta!... Dio! Dio
fatto il loro amante, aveva passato quattro mesi sotto i  miei  veroni; pensai a quest'uomo cui l'amore, ch'io gli aveva
felicità, che per qualche tempo riuscì a scacciare anche i  miei  tristi presentimenti. Non seppi nascondergli la penosa
sulla bocca. «Rimasi fredda, muta a quel bacio; fissando i  miei  occhi nella luna per dissimulare ch'erano umidi di pianto.
vedeva più vive, che il mio cuore batteva più forte, che i  miei  occhi si velavano di lagrime, io mi stringevo al suo
ed io voglio amarti sempre, mia Narcisa! «Soffocai i  miei  gemiti col fazzoletto, e rimasi muta, pietrificata dinanzi
le mani, e mi fissava quasi avesse voluto leggere nei  miei  occhi. «Dio mio! quello che soffersi in quel punto, credo
signore? - domandai alla cameriera che veniva a prendere i  miei  ordini. « - Anzi Giuseppe, il suo cameriere, crede che non
sentivo un brivido percorrerlo allo sfiorargli il volto coi  miei  capelli, e lo guardai in silenzio, spalancando gli occhi
braccia al collo e lo soffocai quasi fra le mie lagrime e i  miei  baci, come se avessi voluto farmi perdonare la triste
lo fa fuggire, come se temesse di trovare un rimorso nei  miei  occhi, che, Dio sa con qual coraggio gli nascondono quello
sua grande immobilità in lontananza e freme e spumeggia ai  miei  piedi; ho veduto quelle barche che sembravano giocatoli da
le braccia al collo, singhiozzando e fissando nei suoi i  miei  occhi brillanti di lagrime. Egli abbassò gli occhi,
strada, ti vedevo al verone, ciò che formava il delirio dei  miei  sogni; che nei primi trasporti del possederti, quando mi
increspate da una violenta contrazione; inginocchiato ai  miei  piedi; coll'occhio luccicante di una fosca luce sul pallore
io stessa ero atterrita: - Addio, Pietro!... «Egli cercò i  miei  labbri coi suoi freddi, tremanti d'angoscia e di voluttà. «
e di voluttà. « - Addio!... gli mormorarono ancora i  miei  labbri palpitanti nei suoi. - E svenni fra le sue braccia.
si sentiva il coraggio d'un leone. - Ehi, malanova!.. ho i  miei  guai!.. - rispose don Antonino, buttandosi come morto sul
la giornata, assicurava il medico. - Ora possono finire i  miei  guai!.. Se mio fratello mi lascia duecent'onze, con cento
nella sventura, cominciando dalla zia e continuando nei  miei  istitutori e nei compagni. E con questi eravamo stati
vicino cogli strilli e cogli ahimè? - Un'annata persa, ed i  miei  figli senza pane quest' inverno! Ecco il danno che hai
strettezze e in tristi momenti, voscenza devo scusare i  miei  compagni.... Guardatelo bene, - continuò rivolto ad essi. -
dovrebbe far altro che aprir bocca. Deve intanto scusare i  miei  compagni, se l'hanno accompagnato fino a qui. L'uomo che
Signor don Pietro, noi, forse, non ci rivedremo più! Io e i  miei  compagni siamo sempre a un filo tra la vita e la morte....
un letto duro pieno di triboli. — Non voglio lasciare i  miei  balocchi. — I tuoi balocchi, fra alcuni anni, si
la prova. Ma tutto adesso parlava: sentivo il rumore dei  miei  passi, il fruscio delle foglie, e un suono lontano che
potuto verificarlo due volte. Un giorno — triste giorno pei  miei  poveri uccellini! — dovendo andare in un paesetto vicino,
in un paesetto vicino, li avevo raccomandati a uno dei  miei  fratelli che qualche volta mi teneva compagnia dopo
facessi la presentazione. E sarebbe noioso anche; perché i  miei  amici contrarrebbero da quel momento alcuni obblighi, come
espressioni: « Buon giorno», arrivederci», ecc.; ma «i  miei  omaggi », «la mia devozione, signora ». Una delle cose a