Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: maria

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 Maria 
 Maria 
 Maria  ecc.ecc.
 Maria 
 Maria  Santissima del pericolo!
bella Madre  Maria  ! Datemi forza!)
delle figlie di Maria. O non era figlia di  Maria  anche comare Nedda? Il marito però a lei non gliel'ha
vuoto non può stare in piedi. Ave  Maria  ecc. ecc.
sì... Lo diremo a Massaro Crispo, Santa  Maria  ecc. ecc.
ora ve ne andate? Ora che mi lasciate come  Maria  Addolorata?
 Maria  piena di grazia, il Signore è con voi, voi siete
vero, comare Caterina, che per le figlie di  Maria  ci pensa il padre spirituale?
non mi vedete la faccia che ho? Fate come Gesù Cristo a  Maria  Maddalena... Ditemi dov'è vostro figlio Turiddu, per
Ave  Maria  piena di grazia, il signore è con voi, voi siete benedetta
Comare Caterina non ha bisogno di me. È delle figlie di  Maria  e ne porta la medaglia sul petto... Fossi io questa
voglio prendere un'altra serva che serva per lei! Ave  Maria  piena di grazia, il signore è con voi, voi siete benedetta
semplice e primitiva nel suo modo di rivelarsi.  Maria  ne era atterrita e commossa. - Ma badate - gli disse in uno
ad un uomo? - Una sola - rispose Emanuele senza esitare.  Maria  tornò a chinare gli occhi. - E se mi mancasse quest'ultima
- Più nulla al mondo avrebbe il potere di riscuotermi.  Maria  tacque. Dopo il caffè vi fu una irruzione delle amiche e
ancora; ma Sofia girando gli occhi incontrò gli occhi di  Maria  che la guardavano con una espressione singolare, che a lei
a parte di quell'alta discussione femminile; ma trovò  Maria  così fredda e impacciata che le morirono sul labbro le
doveri di padrone di casa. Quando rientrarono nel salotto,  Maria  non c'era più; si era già ritirata nella sua camera. E
susurrò, fuori, una voce indistinta. - No, no - balbettava  Maria  pazza di terrore. - Apri, voglio dirti una parola...
- Perchè non volevi aprire? Chi credevi che fosse?  Maria  non rispose; era ancora tutta tremante. Quella domanda così
- Forse hai sonno, poverina, scusami... Alla fine  Maria  balbettò qualche parola insignificante. Essa rispose: -
Tenti invano di nasconderti... io ti leggo nel cuore.  Maria  gemette, stremata di forze, appoggiata con tutto il corpo
la sorprendevano; non è così ch'ella credeva di trovarla. -  Maria  che hai? Sono io che devo implorare la tua indulgenza. Le
cattiva moglie e una cattiva madre... è questo, non è vero?  Maria  la guardava adesso, intensamente, colle pupille febbrili,
io non sono altro che una femminuccia... e voglio amare.  Maria  schiuse le labbra per parlare. Sofia non gliene lasciò il
improvviso: - Digliene tu qualche cosa. - Io?... Oh!...  Maria  si ritrasse bruscamente; Sofia interpretando male
buon senso però la vinceva su tutti i sofismi sentimentali;  Maria  sapeva che una mezza misura non avrebbe sanata la ferita.
alle domande oppure rispondeva di traverso. Seguiva  Maria  di sala in sala guardandola cogli occhi lucenti. Quando
ballava, sperò di potersi mettere con lei in un cantuccio.  Maria  che vedeva con terrore le sue imprudenze accettò invece il
vellutate e morbide come l'ondeggiamento di una gondola.  Maria  si lasciava portare di peso. La sala girava davanti al suo
tra il rumore dei passi smorzati sul tappeto. Quando  Maria  passava davanti all'uscio, vedeva. Emanuele, ritto, colla
automa. Alla battuta finale della mazurka il ballerino di  Maria  l'adagiò sopra una poltrona. Aveva un ronzio nelle orecchie
sottintesi - a cui rispose uno scoppio di risa squillanti.  Maria  si alzò. A passi brevi ed incerti uscì dalla sala dove si
parcamente la camera. Fu un momento angoscioso, terribile.  Maria  ripetè: Andate via... Egli non parlava. Nel buio cadevano
i suoi baci, accompagnati da un rantolo ansioso. Allora  Maria  si fece ancor più umile. - Va via... (gli dava del tu, come
te ne prego... in nome di tuo figlio! Emanuele si irrigidì.  Maria  ritraendosi si sentiva salva; ma nello stesso momento una
di nuovo, le sue mani tremavano - giura che sarai mia!  Maria  gli abbassò la fronte sulla spalla. - Domani a quest'ora,
Domani a quest'ora, lontani di qui e per sempre. Giuralo. -  Maria  singhiozzava debolmente. - La mia vita è tua, la mia anima
inchinò e uscì. Era necessario tornare nella sala da ballo.  Maria  lo fece, passando prima in camera di Sofia, dove prese del
le fece osservare che aveva l'abito gualcito.  Maria  si scusò dicendo che s'era sentita poco bene; e andò a
inflessibile per Emanuele il più cinico scetticismo.  Maria  rabbrividì tutta - esitò ancora un momento, l'ultimo. Poi
- Perdono - fece egli voltandosi, guardandola lungamente.  Maria  sorrise, pallida sotto il rossetto. Sofia, che aspettava la
alle spalle dei ballerini, quasi nel cantuccio della porta.  Maria  avanzando la bocca la baciò lieve sui capelli, tremando. -
commossa da quel bacio inaspettato. - Ricordalo - mormorò  Maria  a fior di labbra, - e tornò a baciarla. Poco dopo il
il tocco alla chiesa della Passione quando  Maria  rientrò nell'ultima casa di via Monforte. Proprio in quel
di condurlo a rotta di collo alla Stazione centrale.  Maria  non avrebbe fatto attenzione a questo incidente, se nel
di guanti svedesi aveva un fiore di così rara bellezza che  Maria  dovette guardarlo, ammirata: era una gardenia, stradoppia,
Pablo. - Sì. Ma già Bandini era balzato in carrozza, e  Maria  tornando a' suoi pensieri saliva le scale silenziosa. - È
- Aspetta la vostra padrona adesso. Su queste parole  Maria  congedò la cameriera e prese dalla libreria il libro di
della cameriera, che correva dall'una all'altra stanza.  Maria  pensava di lasciar libera Sofia nei primi momenti: ma la
vedrai, perchè lo portano qui. Da quando Sofia era entrata,  Maria  sentiva un odore acutissimo, che non sapeva d'onde venisse
visite che noi gli abbiamo pagate.... - Credevo - rispose  Maria  con voce un po' tremante - che non si potessero trovare due
ad una smorfia che era metà sorriso, metà, dispetto. A  Maria  non restava più nessun dubbio sul buon accordo esistente
tripudio dell'orgoglio vendicato. Ma ad ogni modo.  Maria  non volle ascoltare che il primo sentimento. La sua amica
Emanuele era la signora Bonamore. Fatta la presentazione,  Maria  sedette accanto alla signora, ed il padrone di casa terminò
fanciullino ? - domandò la signora Bonamore, esaminando  Maria  di sottecchi. - Perfettamente. - Allora avremo la festa? -
- Insomma - la Bonamore rivolse direttamente la parola a  Maria  - parlerò a lei, poiché il professore non è affatto serio
Che ne dice? - Sono straniera alla questione - rispose  Maria  - non conosco la signora Guidobelli, e, in tesi generale
le signore con un gesto largo, e passando davanti a  Maria  che si trovava prossima all'uscio la risalutò, fermandosi
fermandosi un momento, quasi aspettasse da lei una parola.  Maria  abbassò il capo, freddamente, ed Emanuele uscì, lasciandola
sfoggiare alla festa di Sofia. Entrò Alfredo Bandini.  Maria  ebbe nel cuore un movimento di rivolta contro tanta
mormorava qualche parola nell'orecchio a Sofia.  Maria  fingendo di accomodare i fiori nelle giardiniere, non li
speciale. Le due amiche si trovarono di fronte, sole. A  Maria  pesava assai il secreto che aveva scoperto e se non fosse
stringendo la mano, pendente lungo le pieghe della gonna.  Maria  sospettò che nascondesse così il portafogli di Bandini. Era
dalla gola, con un sibilo acuto. Si seccava immensamente.  Maria  non si sgomentò; vedeva la crisi vicina e le moveva
dispiace parliamo d'altro. - Come vuoi. La calma severa di  Maria  suscitò nell'altra una specie di rimorso e di vergogna, per
di mio marito? A questa improvvisa domanda il volto di  Maria  si contrasse dolorosamente; ma Sofia non ne fece caso,
d'ogni sospetto? Erano, entrambe, immensamente commosse.  Maria  col volto presso il volto dell'amica, mormorava accentuando
il primo foglietto - non abbastanza rapidamente che  Maria  non potesse leggervi un sì, scritto a grossi caratteri
codice di morale maschile, le sottigliezze che tormentavano  Maria  non potevano entrare, e quello che non capiva non
in lui non durò a lungo. Una eguale freddezza da parte di  Maria  avrebbe subito spenta la fiamma; così non fu, e
pessimista, scettico per nascita, l'immenso amore di  Maria  si rifletteva come una esagerazione, per cui si sentì quasi
non sapeva mentire. Quella dichiarazione che era parsa a  Maria  un ironico insulto, scaturiva spontanea da un cuore non
egoismo d'uomo, Emanuele non ricordava più le ore che  Maria  aveva passate in una agonia di desiderio, quando egli
di sè un avvilimento, un cruccio nuovo e insopportabile. Se  Maria  fosse stata commossa dal suo amore, se gli avesse detto che
occhi, sicura. Una sera, sul tavolino della sua camera,  Maria  trovò un biglietto suggellato. Non ebbe bisogno di aprirlo
lentamente lo tocca per sentire se gli duole ancora,  Maria  provava ad ascoltare sè stessa quando Emanuele le stava
contro il muro, Emanuele singhiozzava. Il giorno dopo  Maria  riceveva un altro biglietto, scritto convulsamente, quasi
se non potete per amore, almeno per pietà.» Questa volta  Maria  si accinse a rispondergli una lettera affettuosa e
senza risposta. Coll'insistenza di Emanuele ritornò in  Maria  la paura di trovarsi sola con lui - o meglio che paura un
Tutto, intorno a lei, si animava della sua espansività.  Maria  principalmente si sentiva attirata verso quella creatura
una apparente franchezza. Nel vuoto amaro del suo cuore  Maria  accoglieva quella amicizia così fervida, se ne faceva quasi
Sofia insisteva perchè avesse a ristabilirsi in Italia;  Maria  non aveva preso ancora una decisione, ma nel suo paese
questo ultimo avanzo di un amore che voleva rinnegare.  Maria  si avvicinò al caminetto, tenendo fra l'indice e il pollice
bambino, capiva che la vita è fatta di sacrifici; pregava  Maria  che la sorregesse, che la aiutasse coi suoi buoni consigli.
marito e voleva entrare nei dettagli della loro intimità,  Maria  non poteva vincere un malessere, un turbamento che la
a scatti improvvisi e ardori fugaci. Il suo affetto per  Maria  saliva un crescendo appassionato. Poichè vizio e virtù,
lato di una emozione da provare, ella si attaccava a  Maria  colla stessa foga irreflessiva colla quale l'avrebbe
il più gran conforto che aveva dopo suo figlio. E  Maria  restava; presa alle attrattive dell'affetto, della carità;
di compassione e di abnegazione. Una sera, Sofia dormiva;  Maria  erasi indugiata più a lungo del solito presso il letto,
liberarsene, dimenticando. Il pendolo si era fermato;  Maria  non sapeva che ora fosse, ma si alzò sbigottita udendo
tutto il volto, dolcissimo in mezzo alla barba bionda.  Maria  non trovò una sola parola. - Ve ne prego... Era sempre la
pazzamente al petto. - Ma infine che volete? - mormorò  Maria  con voce che non era più ferma. Emanuele non rispose
come un fanciullo che teme di essere battuto. - Vi amo.  Maria  non gridò, ma ebbe la stessa sensazione come se il fulmine
un dannato. Abbassò la testa sul lembo dell'abito di lei.  Maria  lo lasciò fare; sembrava pietrificata; cogli occhi sbarrati
foste uscita mai. Ebbene, non mi rispondete? Le labbra di  Maria  si contrassero a un sorriso strano, spasmodico. Egli le si
opponesse nessuna resistenza. - Non avete pietà di me?...  Maria  si scosse finemente, retrocedendo la sedia: - Pietà, di
e sarete vendicata. - Quello che è stato è stato - disse  Maria  levandosi in piedi - dimentichiamo entrambi. - Null'altro?
per colui che fu il vostro primo amore? Nel cuore di  Maria  si combatteva una fiera battaglia; distolse gli occhi da
rispettosa di un uomo educato quando saluta una donna.  Maria  non serbava, della sua notte insonne, che un malinconico
civettuole e gentili. Sedettero a mensa tutti e tre,  Maria  leggermente preoccupata dalla complicità di silenzio che
milanese... poichè non ci abbandonerai più, spero?  Maria  fece un gesto vivace. - Come? vuoi tornare laggiù?... e
signora. - Amaro! - esclama Sofia - Che idea! Emanuele e  Maria  scambiarono uno sguardo. - Lo prendo amaro difatti -
uno sguardo. - Lo prendo amaro difatti - rispose  Maria  con semplicità. - Tuo marito ha indovinato. Sul vassoio del
e lo mostrò all'amica. Era il Bacio di Francesco Hayez; ma  Maria  doveva conoscerlo da molto tempo, esso doveva ricordarle
il giorno prima dall'arrivo del professore, ma ogni idea di  Maria  era sconvolta, alterata. Sofia le si presentava adesso come
appena le offerse subito il suo nome e le sue ricchezze.  Maria  ne fu così tocca, che ebbe quasi vergogna di aver dato le
aveva iniziato un commercio su larga scala. Se  Maria  credeva di trovare nel marito la realizzazione di
interi a Buenos-Aires in allegre compagnie. È ben vero che  Maria  aveva dal marito frequenti inviti di seguirlo in città,
darsi come lui ad una amabile spensieratezza; ma questo per  Maria  era impossibile. Perduta ogni illusione di dolce ed intima
tempi, il suo aiuto di poi e sempre. Ferita due volte,  Maria  non si abbandonò allo scoramento; lila dal suo stesso
queste lotte che avrebbero isterilita una persona volgare,  Maria  usciva radiante di fede, portando nel suo piccolo mondo un
una rissa in una casa da giuoco. Trascorso l'anno di lutto,  Maria  affidando i suoi vasti possedimenti nelle mani di un agente
meriggio dava una tinta dorata. Emanuele era a testa nuda.  Maria  coi capelli disciolti, le vesti strette intorno ai fianchi,
Guidobelli e Bonamore a braccetto; Sofia col dottore;  Maria  con due o tre uomini, che poi abbandonò, preferendo
aneliti repressi, come di canzoni mormorate bocca su bocca.  Maria  non riconosceva più il paesaggio del mattino. Tutto era
li aveva tocchi; sentivano anch'essi una vita - amavano.  Maria  restò immobile sotto la vampa del sole; immersa in un bagno
di note sanguigne, nel benessere pieno della digestione.  Maria  ascoltava. Nasceva in lei la rivelazione di una virilità
lasciandole l'impressione di una sofferenza repressa.  Maria  allora non aveva compreso. Ora comprendeva. Nell'aria calda
le fu vicina volle abbracciarla, secondo il suo costume;  Maria  la respinse, sotto l'impulso di una avversione repentina. -
di mio marito? Le due parole mio marito trapassarono  Maria  da parte a parte; ella fece un balzo, turbatissima; rispose
qualche sospiro, allungando i piedini per stare più comode.  Maria  aveva cercato un posto lontano da Emanuele; ma erano di
accanto a Maria, intenzionato di farle mia corte seria.  Maria  sorrise, distratta, guardando davanti a lei, come se quelle
Il maggiore esclamò, pieno di fuoco: - Sicuro! Sicuro!  Maria  pensava che tutte le donne celebri per bellezza, per
sua voce dolce e fredda, di una gentilezza convenzionale.  Maria  non ne perdette un suono, colla testa voltata al finestrino
i suoi grandi occhi a fior di testa. Guardando meglio,  Maria  si accorse che un vincolo simpatico univa la giovane
la locomotiva correva, nel rimpicciolimento del paesaggio,  Maria  vide disegnarsi netto il contorno vigoroso della donna e
le tentazioni del trifoglio. Tutto è amore; concluse  Maria  mettendo fuori del finestrino le braccia perchè si sentiva
del tramonto le sferzava le braccia e il volto, ma  Maria  non se ne accorgeva, assorbendola avidamente cogli ultimi