vicina farmacia. — Che è stato? — gli domandavano tutti. | Giorgio | non rispondeva, o rideva scioccamente, o rispondeva |
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completamente svanita quella specie d'ubbriacatura, fece a | Giorgio | una lavata di capo numero uno. — E il vestito dai pantaloni |
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| Giorgio | ebbe facoltà di scegliere la stoffa da sè e dar gli ordini |
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degli abiti. Le maniche della giacchetta oggi parevano a | Giorgio | troppo lunghe, domani troppo corte; i petti non si |
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con gran sollievo di tutti, il vestito fu all' ordine. | Giorgio | volle provarlo un' ultima volta; gli stava a pennello. Egli |
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e domani non avrai tempo; la maestra viene di buon'ora. | Giorgio | domandò per grazia che il vestito fosse deposto sul letto |
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con quel vestito nuovo fiammante sciorinato sul letto? | Giorgio | si voltava a ogni po', si levava da tavolino per |
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avanti, rovistando la cassetta d'un armadietto del babbo, | Giorgio | aveva trovato una sigaretta dimenticata lì chi sa da quanto |
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far compiute le prove del suo atteggiamento a giovanotto, | Giorgio | aveva pensato di fumare quella sigaretta, con la finestra |
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| Giorgio | era un buon ragazzo, ma molto vanesio; i suoi compagni di |
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sarai contentato. — Parola di babbo? — Parola di babbo. | Giorgio | era studioso; ma in quegli ultimi quattro mesi di scuola |
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ammattito. — Il sarto! La giacchetta e i pantaloni lunghi! | Giorgio | non sapeva dir altro. E siccome il babbo, sorridendo, gli |
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con quell'ambiente severo e luminoso ad un tempo. San | Giorgio | era tutto un mondo per il padre Ladislao, l'oggetto delle |
Documenti umani -
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scoppiare a riderle in faccia. Dall'altro lato del salone | Giorgio | Furleo e la signorina Marco giuocavano ancora in società, |
La sorte -
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- Il bel giuoco dura poco! Dall'altro lato del tavolo | Giorgio | Furleo e la signorina Marco giuocavano in società, ogni |
La sorte -
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