| Dono | semplice, privo d'immaginazione e sbrigativo: un vestito. |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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Si può dare a una mamma, a una sorella, a una moglie. | Dono | di mediocre effetto, accolto con freddezza dissimulata. Le |
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dissimulata. Le donne non amano i regali che si consumano. | Dono | utile, leggermente fantasioso nella forma e spesso |
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ottanta lire: per donna fuori di casa, trecentocinquanta. | Dono | pratico, meditato da lungo tempo: un servizio di piatti, di |
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da tanto tempo! Ma la moglie fa una smorfia agrodolce. | Dono | elegante, fine, squisito: un orologetto da tavolino, un |
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con cui si flirta. È bene accolto, se la persona è fine. | Dono | pericolosissimo: un calamaio artistico, una cartella di |
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donna facciate questo dono, essa lo adoprerà contro di voi. | Dono | sentimentale: fiori rari e freschi. Alla donna che amate. |
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giacchè le donne sono come Calcante: trop de fleurs! | Dono | dolce e fugace: dei dolci. Alla donna amata. Ma, come |
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o in una tazza di Sèvres, o in una coppa d'argento antico. | Dono | individuale: una tabacchiera alla nonna, un rosario alla |
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alla mamma. E sempre messo a buon interesse, questo dono! | Dono | raro: cercare quello che più piace e che è meno possibile |
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a nascondere la sua delusione. Voi, siete delusissimo. | Dono | comune, volgare, che tutti possono fare, che tutti fanno: |
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Così sempre è stato, così sempre è, e così sempre sarà. Un | dono | dato da una donna a un uomo, da un bambino a un uomo, sono |
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di quella giornata, con una parola di dedica. Poi, vi è il | dono | profano, consistente, per un giovanetto, in un orologio |
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o in un lapis d'oro: o se non ama questi ornamenti, in un | dono | utile e dilettevole, una macchina fotografica, una scatola |
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fotografica, una scatola di compassi, un atlante. Nessun | dono | bisogna fare alla madre e ai parenti del figlioccio. Se ha |
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la madrina di battesimo può essere più modesta nel fare il | dono | alla puerpera e al neonato, scegliendo un gioiello di meno |
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tutto questo, allora la madrina è tenuta semplicemente al | dono | verso la puerpera, che non deve essere mai di grande |
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la puerpera, che non deve essere mai di grande valore, il | dono | verso il bimbo o la bimba, il solito dono di un oggetto di |
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grande valore, il dono verso il bimbo o la bimba, il solito | dono | di un oggetto di argento, bicchiere, o tazza, o posata, e |
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si ritorna a casa, la madrina offre alla cresimanda un | dono | ricordevole: o una catenella d'oro con una crocetta: o un |
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con una medaglia sospesa: o una bella broche: infine, un | dono | non troppo ricco, ma bello e durevole. Insieme a questo, le |
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della figlioccia. Più tardi, secondo i rapporti, ella fa un | dono | al compleanno o all'onomastico della figlioccia e così ne |
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fregio di oro, di argento. Chi voglia proprio offrire un | dono | a Sua Maestà, dono che abbia un valore intrinseco ed |
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argento. Chi voglia proprio offrire un dono a Sua Maestà, | dono | che abbia un valore intrinseco ed estrinseco, bisogna che |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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l'uso costante che, in questo primo giorno, egli porti un | dono | alla fidanzata, consistente, sempre, in un anello: questo |
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pel matrimonio. La fidanzata, a suo tempo, ricambia il | dono | dell'anello; può non farlo subito: dà un altro anello, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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cose con moltissima semplicità, quella semplicità che è un | dono | di natura e che Iarro conosce tanto bene. Il libro, dice |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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volontà di esser sereno: di non trovare troppo meschino il | dono | che vi si fa e di non badare al dono che manca: di |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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troppo meschino il dono che vi si fa e di non badare al | dono | che manca: di accogliere bene ogni più umile voto: di |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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po' triste, pei grandi, perchè non rallegrarla, con qualche | dono | gentile? Il valore, poco importa, ma l'uso delle strenne da |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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alle persone, che noi amiamo, non è, infine, fare un | dono | anche a noi stessi? Sorridere di un sorriso, quale cosa |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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«l'immagine tua... Quando i tuoi labbrucci si schiu | dono | «verso di noi e il lieve sospiro del tuo cuo ricino «si |
L'indomani -
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m'immergevo sempre più in quella indifferenza che è il | dono | dei forti. Finchè lui un giorno, in una scena di collera, |
Donna Paola -
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il testimone-donna vale tanto meglio, perchè il suo | dono | sarà meno ricco, ma più carino, più gentile, più utile: il |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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dentro i vasi, rammentarselo! Non è necessario che il | dono | sia molto ricco: deve essere fine ed elegante. Si manda il |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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con una grossa perla, unita a un grosso brillante. Il | dono | dell'anello è il più pratico di tutti, per il compare: egli |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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i rossi crepuscoli estivi, l'amore che solo concede il | dono | dell'eternità. |
Cosima -
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bianco collo, un collare di grosse perle, a sette file, un | dono | di Otto Schulte, il tedesco innamorato, un dono di |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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file, un dono di Otto Schulte, il tedesco innamorato, un | dono | di cinquantamila lire. Già, nelle quinte, si udiva il |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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uno spillo formante due cuori legati da una catenella, un | dono | antico della Boschetti, gittatole in grembo, un giorno, |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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istupidita della bimba, la leggiadrissima donna sorrideva: | dono | conservato con cure specialissime, strofinato sempre con un |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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nella vita della Marietta. Ella non si aspettava un | dono | così bello e gradito: anche perchè, tanto per la buona |
Il romanzo della bambola -
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di velluto lilla alla cintura, al collo e alle maniche: un | dono | di Roberto, stoffa, guarnizione, fodera, ella avendone |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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era galante, ma non amoroso; egli era facile al dono, ma al | dono | che serviva a lui, che doveva farlo figurare come un uomo |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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come un uomo largo, spendereccio, spensierato, non al | dono | pratico, utile, dell'amante provvido e innamorato. |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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e dalla crudeltà della vita. Si nasce, con questo | dono | di Dio, come gli uccelli nascono con la loro potenza di |
Cosima -
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veramente eccezionale. Vedi Comincia a nevicare... in Il | dono | di Natale (1930) pp. 17-20. Fu l'inverno del 1880. Pag. 42. |
Cosima -
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(1928). Nel racconto intitolato Il mio padrino in Il | dono | di Natale la D. ricorda il dono che il padrino per appunto |
Cosima -
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Il mio padrino in Il dono di Natale la D. ricorda il | dono | che il padrino per appunto le fece di un piccolo muflone. A |
Cosima -
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cambia, se tutto muore, perché solo non muore il triste | dono | della memoria? Comprese alla fine che era necessario |
Il marito dell'amica -
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a fondo blù cogli orli arancione, di cui intendeva far | dono | alla vedova come promessa di nozze. Confetti bacati! senza |
Voci della notte -
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leggono oltre le chiuse fronti, portano il suggello di un | dono | speciale, prezioso, che fu loro concesso dal Signore. Non è |
Nel sogno -
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volgevasi con la medesima indifferenza, aveva fatto quel | dono | di mille lire, più di mille lire, si dicea, a Emilia nel |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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attentamente, con le mani in tasca. Pensò: gli farò | dono | di un accendisigari. E cedendo alla tenerezza egoistica del |
L'indomani -
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come era, poi, più tardi, di- venuta pur conservando il | dono | dei belli occhi e dei bei capelli. Ogni tanto, Amina |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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