Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: camilla

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 Camilla  rientra in casa. A un carabiniere ch'è affacciato sul
tettoia fa segno a sua moglie di andarsene a casa. Comare  Camilla  via).
dalla destra, TURIDDU, LO ZIO BRASI, LA GNA' LOLA, COMARE  CAMILLA  e LA ZIA FILOMENA
NUNZIA attonita;LA GNA' LOLA in gran turbamento; COMARE  CAMILLA  che fa capolino dalla cantonata; LA ZIA FILOMENA sull'uscio
ZIO BRASI rientra un momento nello stallatico. COMARE  CAMILLA  s'avvia a casa sua. LA ZIA FILOMENA mette la chiave nella
propria esistenza; il destino di  Camilla  le parve il suo stesso destino; vivere e aver l'apparenza
dolore. Ancora de' passi, ancora delle voci; e svanivano.  Camilla  non tornava: i morti non tornano. E rimase lì, in un
la sorella presso il capezzale della piccola malata. - Sì,  Camilla  non è cattiva, non dico; ma, io vorrei non aver figliuoli -
lungo e noioso su suoi guai domestici. Il cuoricino di  Camilla  ebbe una stretta, che le mozzò quasi il respiro... e cercò
sul capo e scendente su la nuca. - Li... Liberata! - chiamò  Camilla  e fece l'atto di voler sedersi sul letto, senza però
Stai spesso sola, eh, bella mia? o non hai paura, dimmi?  Camilla  accennò di no col capo, poi disse gravemente: - C'è
- È inutile che tu t'incomodi, tanto ci son io. - Ma  Camilla  la teneva per la gonnella, come quando era piccina, e la
invariabilmente: - Be', come va? Il più delle volte  Camilla  faceva un garbo con la bocca come per dire: - Come vuoi che
compiangere quella bambola orfana. Per tutto il tempo che  Camilla  rimase in casa, la Giulia, seduta vicino al letto e non
le membra. Ah, s'ella avesse potuto chiamarla, chi sa che  Camilla  non le avesse risposto! Dormiva, forse? No, non si dorme
Nessuno pensava alla bambola, che avrebbe voluto andare con  Camilla  in qualunque angolo di terra. Rientrò Liberata nella triste
medesimo posto; e non si raccapezzò più. Ma davvero che la  Camilla  era stata portata via per sempre? Dunque era proprio morta?
infantile diceva che li avrebbe staccati, tanto per la  Camilla  erano un lusso inutile. Camilla stava là zitta a udir
staccati, tanto per la Camilla erano un lusso inutile.  Camilla  stava là zitta a udir tutto. Era avvezza non soltanto a non
babbo, a causa de' vestiti che le mancano. - Mamma, dài a  Camilla  il mio mantello di velluto bianco; - disse la Marietta -
alla Marietta e le chiese: - Vuoi dare quella bambola alla  Camilla  ? Credo che a lei, per divertircisi non fa niente se anche
a un armadio! - Non importa, non t'incomodare, zia - disse  Camilla  con gentilezza - io so un po' cucire, e nell'ore che non
era poi cattivo. Il cuore tiene luogo di molta ricchezza;  Camilla  non avea che il suo povero cuore di bimba diseredata da
viva impazienza. Girò la testa quando la signora Amalia e  Camilla  scesero le scale. La bambola avrebbe voluto stringersi
fieno in capo, che va a deporre sotto la tettoia. - COMARE  CAMILLA  sulla terrazza, ripiegando della biancheria di bucato. -
che vendeva delle rose, precisamente a un soldo I'una.  Camilla  scelse la più bella: un bocciòlo appena schiuso, ch'esalava
non si poteva guardare alla spera perchè in camera di  Camilla  non c'erano specchi; ma le piaceva d'aver in testa
che leggeva in viso alla sua buona amica. L'affetto di  Camilla  per la sua pupattola cresceva sempre. Nel pomeriggio, dopo
capolino; ma per un solo momento, tanto per salutarsi;  Camilla  doveva andare in cucina ad aiutar la mamma, nervosa,
più acerbi che mai i rimbrotti. Se, per caso,  Camilla  non capiva lì per lì un ordine della signora Amalia, ecco
avrebbero spezzato il cuore. Quando restavano sole in casa,  Camilla  e la bambola, ne' giorni che il babbo gironzava in cerca
le due solitarie se la godevano. - Vieni, vieni - diceva  Camilla  prendendo la pupattola. - Ora puoi uscire, poverina! E
dopo un litigio grave col marito, sempre disoccupato,  Camilla  aveva pianto a lungo, appoggiata al tavolino, con la faccia
alla pupattola, tenuta abbracciata. Dopo aver pianto molto,  Camilla  fu colta da un nodo di tosse più forte che mai. Poi si
che la lasciassero lì a quel modo. A un tratto,  Camilla  si ricordò della pupattola, e scesa dal letto, corse a
 Camilla  si faceva sempre più pallida; sembrava che gli occhi le si
signora Cerchi - disse ella - per avvertirla che  Camilla  non istà affatto bene. O non se n'è avveduta, lei? Quella
le labbra, ma si contenne. - Io faccio quello che posso per  Camilla  - diss'ella - e non è certo colpa mia se non siamo più i
la maestra, - solamente, glie lo dico con tutta franchezza,  Camilla  è d'una sensibilità straordinaria; basta uno sguardo dolce
benchè questa fosse in termini tanto cortesi. Quando  Camilla  tornò dalla scuola, fu accolta dalla madre con strilli e
si può sapere? Ti senti proprio male? - Io? no - rispose  Camilla  con accento risoluto. Poi soggiunse, dopo un poco: - Mamma,
della sua coscienza, ella non poteva più permettere a  Camilla  di stancarsi a studiare, e pregava i genitori di tenere in
l'affetto a risanare, a salvare le persone amate. Ormai  Camilla  rimaneva parte della giornata in letto; s'alzava tardi e si
fianco della povera inferma. Com'era diversa la malattia di  Camilla  da quella che aveva avuta Marietta per la sua gola! Si
voltandosi e rivoltandosi nella smania dell'insonnia,  Camilla  sbatteva un braccio su la pupattola: e subito la paura
se ne parlava più; non sembrava, certo, più lei. Una sera  Camilla  non istette alle mosse. Chiese con voce fioca: - Mamma, mi
e pensi sempre ai balocchi! Pensa piuttosto a guarire.  Camilla  avrebbe voluto dirle che per essa la Giulia non era
visite regolari del dottore, mandato da casa de' Rivani; e  Camilla  dovette prendere molte medicine disgustose, che non le
che fu a casa,  Camilla  s'affrettò a chiudersi nella sua cameretta con la Giulia.
polvere sopra i mobili; il letto piano come un dado: perchè  Camilla  stessa se lo rifaceva ogni mattina, appena alzata, non
stesso tono: - Badiamo a perdere il tempo co' balocchi, eh?  Camilla  si contentò di rispondere: - Non dubitare, mamma, - e
di destarsi con mille carezze. Ah, la prima volta che  Camilla  l'avea baciata, quale impressione era mai stata per lei,
in cui, dopo essersi stillato Dio sa quanto il cervello,  Camilla  era giunta finalmente a fare, co' vecchi guanti della zia e
potuto, come un tempo, esclamare: - Mamma! - proprio quando  Camilla  le premeva la bocca su la guancia; perchè sentiva che la
di robicciola, c'era poco tempo per cucirla; e quel poco  Camilla  se lo levava dal sonno. Bisognava vederla alzarsi senza far
baci; nulla in testa, tranne i suoi bei capelli biondi, che  Camilla  pettinava più accuratamente de' capelli propri, e dei baci.
avere. Quando vide la bellissima pupattola della Marietta,  Camilla  rimase muta, ma arrossì, tanto era commossa, fino alla
da lasciarle quasi gli occhi addosso. La Marietta, che di  Camilla  si fidava perchè la sapeva buona e assennata, le disse,
sua bambola. Non finiva più d'enumerarne le ricchezze. Ma  Camilla  non le prestava una grande attenzione. S'era messa a
le sopracciglia, perchè sapeva di dire una somma grossa.  Camilla  ripetè macchinalmente: - Cinquecento lire! - ignorando
tacimente. Ella non si sentiva amata; e dopo i baci di  Camilla 
a mano, insieme al cassettone, alla tavola, alle sedie di  Camilla  e una parte degli attrezzi di cucina dei Cerchi. Posta in
sorella, tenendo in mano un abitino di velluto - perchè per  Camilla  è troppo bello. - No, anzi, prendilo; l'ho messo da parte
a farsi il segno della croce. Ah, se Camilla, la sua  Camilla  fosse tornata al mondo, chi sa che pianto!

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