| Alfio | via. A Santuzza): |
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| Alfio | stesso, suo marito. |
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il fiasco di mano a compare | Alfio | e dandolo alla Gna' Nunzia) |
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| ALFIO | in fretta, dalla viottola in fondo a destra, e SANTUZZA a |
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Poi al suo ritorno la trovò maritata con compar | Alfio | il Licodiano, e si mise il cuore in pace. |
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Cosa mi vieni a dire! ... Non può essere; ti sbagli; compar | Alfio | si sbaglia anche lui!... Poi ci sono tanti che hanno il |
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| Alfio | Balsamo ebbe in mano il suo foglio di congedo illimitato, |
La sorte -
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grosse e incallite, dal tanto maneggiarla. Con questo, | Alfio | Balsamo era uno dei più belli ragazzi di Rocca Sant'Alfio, |
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diceva chiaro che il figlio unico va in terza categoria, ed | Alfio | Balsamo se la cavò con alcuni giorni di riposo forzato. |
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e le donne stavano davanti agli usci, pigliando il fresco, | Alfio | Balsamo non sapeva star fermo, e portava in giro il suo |
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di posto a quel baccalà del marito! - Guarda: eccola lì - e | Alfio | si fermò un momento a vederla sgusciare tra la folla. - Chi |
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e interrompevano il discorso con esclamazioni continue. | Alfio | Balsamo li stava a sentire, a bocca aperta, in silenzio, |
La sorte -
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E le birrerie con le ragazze, per servire gli avventori... | Alfio | Balsamo aveva una domanda sulla punta della lingua, ma |
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come questo non ce n'è! - Tu non bevi? chiese Vacirca ad | Alfio | Balsamo. - Mi dà alla testa - rispose questi, con |
La sorte -
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questi, con soggezione. - Andiamo, non fare il ragazzo! E | Alfio | vuotò il suo bicchiere. Il discorso di Napoli ricominciava; |
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Vacirca aveva girato di qua e di là, in distaccamento. | Alfio | non aveva nulla da dire, e come il vino gli montava al |
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ad annottare. La gente guardava curiosamente i congedati, e | Alfio | Balsamo si dava una cert'aria, in quella compagnia, |
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a spasso, di qua e di là... - E poi?.. - chiese a un tratto | Alfio | Balsamo, fermandosi. Santo Vacirca e Antonio Manfuso si |
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per la strada del Lavinaro, dove non si vedeva nessuno. | Alfio | Balsamo stava a sentire, senza perdere una sillaba, |
La sorte -
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averne un'idea.... E quelli abbassavano ancora la voce, e | Alfio | spalancava ancor più gli occhi. A un tratto, al chiassuolo |
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Salvatore che abbiamo lasciato a Napoli disperato per lei! | Alfio | Balsamo non disse niente; ma come se la vide passare |
La sorte -
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dei torti l'un coll'altro. Ora manderemo a chiamare compar | Alfio | vostro marito, e ha da bere con noi lui pure. |
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giorno seguente, prima che il sole si levasse, | Alfio | Balsamo si mise per via, con la zappa in ispalla e un |
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averle detto il fatto suo! Quando fu giunto alla Falconara, | Alfio | Balsamo non pensava più ad Anna Laferra. Gli uomini erano |
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era buttato in mezzo alle vigne, per corrergli addosso. - È | Alfio | Balsamo - disse massaro Filippo quando intese gridare |
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duri. - E voi, fattore che non so come vi chiamate - gridò | Alfio | fingendo di andare in collera - sapete forse che io mangio |
La sorte -
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- Le prime furie della granata nuova! - diceva il fattore. | Alfio | Balsamo, per fargli vedere che gli bastava il fiato, si |
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imparato a conoscerlo al verso. - È quel buonavoglia di | Alfio | Balsamo! - Io vo' stare allegro - diceva lui - perchè ho la |
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il fattore - ed hai ancora il cervello sopra la berretta. | Alfio | lo sapeva che era un ragazzo forte come un uomo, e se ne |
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- disse il fattore - vedi un po' se danno la Rosa a te! | Alfio | Balsamo ammutoliva e pigliava la terra a gran colpi di |
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sarmenti morti, chi all'abbeveratorio, chi alla fattoria. | Alfio | Balsamo e gli altri pagati a giornata si riunivano nella |
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mattone... Dimenticando il braccio ancora indolenzito, | Alfio | si metteva a misurare il pavimento, a piccoli passi, |
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ne stavano sdraiati, a godere intera quell'ora di riposo, | Alfio | andava di su e di giù, non stava fermo un minuto, parlava |
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più nessuno. Il fattore preparava una minestra di fave e | Alfio | Balsamo se ne stava buttato per terra, dinanzi ai |
La sorte -
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- Prima di quando mi cacciò? - ...Prima... Subitamente | Alfio | si mise a piangere. - Perchè?.. Che cosa le ho fatto?.. Io |
La sorte -
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la vicina Santa. Il meglio fu una sera, quando portarono | Alfio | Balsamo a casa, con la bocca aperta e una coltellata nello |
La sorte -
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invece, sì, ci credi! Non è vero niente, ti ripeto: Compar | Alfio | ha sbagliato. Andavo pei fatti miei. Guarda, ti sei messa |
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è un uomo! Allora donna Giovanna si mise a ridere. Il suo | Alfio | s'era fatto proprio un uomo; pareva cresciuto di statura, |
La sorte -
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più. - Ohè, Alfio! Cos'è che ti prende? Pene di cuore? | Alfio | non gli dava retta, come un tempo, e badava a zappare. - Oh |
La sorte -
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quell'allegra confusione che vi regnava da mattina a sera. | Alfio | Balsamo, il ragazzinaccio, lavorava per quattro e si |
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delle vendemmiatrici trasportava gli ultimi cesti d'uva, | Alfio | Balsamo si spogliava silenziosamente in un angolo, per la |
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Alfio, scendendo in furia - Sangue del mondo, vedrete se | Alfio | Balsamo fa andare indietro la sua parola! Nudo come si |
La sorte -
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ne vado, me ne vado; ma insomma non c'è niente di male... | Alfio | voltò le spalle alla comitiva e tornò al palmento, a passo |
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anche lei che cosa vuol dire il restar sola al mondo. | Alfio | non diceva nulla, sotto gli sguardi di Anna Laferra, che lo |
La sorte -
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labbra quasi scomparse e il seno tumultuante, non lasciare | Alfio | con gli occhi, sentiva stringersi il cuore. - Hai visto chi |
La sorte -
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in un momento. - Bella Madre, ispiratela voi! Ma come vide | Alfio | uscire, fermarsi un istante dinanzi ad Anna ed avviarsi per |
La sorte -
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stomaco. - Sia lodato Dio! Lungo la redola troppo stretta, | Alfio | precedeva di qualche passo Anna Laferra, guidandola per la |
La sorte -
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sui pampani di cui era ingombro il cammino. A un tratto | Alfio | si fermò. - Guarda che bel grappolo dimenticato! - e corse |
La sorte -
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così vivo e gli occhi umidi sfavillavano tanto, che | Alfio | restò a guardarla, a bocca aperta. Da lontano s'intese un |
La sorte -
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mandando piccole grida, voltandosi ogni tanto a guardare se | Alfio | la seguisse. Egli la raggiunse. Ora avanzavano a stento, |
La sorte -
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dei quali i fiori rossi occhieggiavano. - Come sono belli! | Alfio | corse a staccare il ramo più fiorito, e venne ad offrirlo |
La sorte -
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ebbe a fianco, mormorò: - Perchè mi dicesti quella parola? | Alfio | le rispose, sulla bocca: - Perchè io muoio per te. Il sole |
La sorte -
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sai dunque chi è? - le diceva, per tentar di calmarla - È | Alfio | Balsamo, un ragazzinaccio, senza un pelo in faccia... È |
La sorte -
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querela; egli non aveva nessuna voglia d'impacciarsela con | Alfio | Balsamo e di tornare a casa con le ossa rotte. - Lì, debbo |
La sorte -
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a posta, il giorno che Io attaccheranno come Cristo. | Alfio | Balsamo, che era venuto al paese, non aveva nessun timore |
La sorte -
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ti possono mancare cento altri testimoni migliori di me. | Alfio | Balsamo se ne andò a trovare Antonio Manfuso. - Mi |
La sorte -
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carcerato e rovinarmi agli occhi della società! - diceva | Alfio | Balsamo, come tutti lo abbandonavano. - Hai visto che vuol |
La sorte -
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Successe così che il pretore di Vallebianca condannò | Alfio | Balsamo, in contumacia, a due mesi di carcere e a cento |
La sorte -
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neppur salutata, incontrandola per istrada. - Che volete! | Alfio | è un ragazzo, un ragazzino, così lungo come lo vedete. |
La sorte -
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ne parlo più. Quella era appunto la quistione: persuadere | Alfio | a domandarle scusa! Invece, egli era tornato dalla città |
La sorte -
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più visibile; sembrava che salisse dalle mani alle braccia; | Alfio | andavasi tastando per tutto il corpo, macchinalmente, non |
In Toscana e in Sicilia -
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Le comari strillavano tutte insieme come gazze, e compar | Alfio | rispondeva alle interrogazioni dei carabinieri quello che |
In Toscana e in Sicilia -
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osservando sul collo dell'infelice certe lividure sospette. | Alfio | rispondeva sempre ai carabinieri, che non lo perdevano di |
In Toscana e in Sicilia -
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madre che te lo dice... Ma era lo stesso che dire al muro. | Alfio | Balsamo andava dietro ad Anna Laferra, come un cane; non |
La sorte -
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s'era subito pentita d'aver pronunziate quelle parole. | Alfio | s'era fatto così brutto come non lo aveva mai veduto. - |
La sorte -
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dietro se la incontrava per via, e rideva sul muso ad | Alfio | quando questi lo guardava di traverso. - Se lo incontro |
La sorte -
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ti debbo veder più? - T'avvertirò, quando sarà possibile... | Alfio | gironzava attorno a quella casa, come un cane senza |
La sorte -
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come la folla si disperdeva e lei scendeva in piazza, | Alfio | le andava dietro, supplicando. - Levati via! - gli rispose, |
La sorte -
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farci! - Ma perchè? Perchè mi tratta a questo modo?... | Alfio | Balsamo si dette a un tratto un pugno in fronte. - È per |
La sorte -
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non aveva una risposta e si stringeva nelle spalle, | Alfio | perdette il lume degli occhi. - Dunque ho ragione? L'infame |
La sorte -
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voi donna Miciuzza? Io, la sera, quando tornò mio fratello | Alfio | col carretto, gli dissi di si per compare Tanu. Ora ogni |
In Toscana e in Sicilia -
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